Advertisement
Advertisement
Il dibattito

“Le notizie non vanno nascoste sotto il tappeto”

La singolare denuncia è stata espressa dal direttore del Dolomiten a un incontro su violenza e media promosso da Raiffeisen.
Von
Bild des Benutzers Luca Sticcotti
Luca Sticcotti21.02.2015

Support Salto!

Unterstütze unabhängigen und kritischen Journalismus und hilf mit, salto.bz langfristig zu sichern! Jetzt ein salto.abo holen.

Salto Plus

Liebe/r Leser/in,

dieser Artikel befindet sich im salto.archiv!

Abonniere salto.bz und erhalte den vollen Zugang auf etablierten kritischen Journalismus.

Wir arbeiten hart für eine informierte Gesellschaft und müssen diese Leistung finanziell stemmen. Unsere redaktionellen Inhalte wollen wir noch mehr wertschätzen und führen einen neuen Salto-Standard ein.

Redaktionelle Artikel wandern einen Monat nach Veröffentlichung ins salto.archiv. Seit 1.1.2019 ist das Archiv nur mehr unseren Abonnenten zugänglich.

Wir hoffen auf dein Verständnis
Salto.bz

Abo holen

Bereits abonniert? Einfach einloggen!

Advertisement
Advertisement

Kommentare

Bild des Benutzers David Tomasi
David Tomasi 22.02.2015, 08:41
Che non ci sia qualcosa di personale nella virata a destra da parte del Dolomiten?
Bild des Benutzers Andrea Terrigno
Andrea Terrigno 24.02.2015, 10:37
Ma cos'hanno fatto, oltre a mettersi in mostra? Perché non si dibatte in presenza di qualcuno che ha veramente un'idea di come gira la società? Giornalisti e capiredattori s'intendono magari di come continuare a cercare lo scoop, ma se a un Ebner si permette di lodare se stesso per una campagna contro l'immigrazione (perché è proprio ciò quel che si cela sotto la loro ridicola e becera campagna), non capisco proprio l'utilità dell'iniziativa. Chi c'era, invece di sorridere alla sua infelice battuta sul magnare, bere e la sicurezza, lo avrebbe dovuto invitare ad andare di corpo, dato che [... omissis...]. Il Dolomiten una volta andava bene per pulire i vetri, ora nemmeno più per quello. I foglietti locali e anche le news online come lo Stollen mi ricordano parecchio la Bild, valore informativo sotto zero, sensazionalismo e piacioneria oltre i livelli tollerabili. I contenuti violenti nei videogiochi e film fanno presa - non solo sui giovani - soltanto se non se ne discute. L'educazione al conflitto, cioè alla discussione civile, è stata soppiantata da una pseudodemocrazia falsa e bigotta che si serve di amicizie e connessioni fra posizioni chiave che coinvolgono interessi economici e posizioni istituzionali; proprio questo esempio quotidiano di prevaricazione induce l'aumento della rabbia e diffidenza, rende propensi molti individui a serbare rancori e a meditare su come farsi giustizia da sé o addirittura su come raggiungere i propri scopi, anche in maniera antisociale. Complimenti.
Advertisement
Advertisement
Advertisement