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Ottimo! Adesso occorre attrezzarsi!
Ad esempio, in seguito al forte aumento del turismo asiatico (specie cinese), in Giappone viene distribuito un opuscolo che contiene norme da seguire nel paese che variano da “rispettare la fila”, al “non gettare la spazzatura” per strada, al “essere silenziosi e rispettosi” nei templi.
Ieri al lago di Carezza mi sono sentito in dovere di “cacciare” due "occidentali" che facevano foto ad un passo dall’acqua nonostante la targhetta di divieto di oltrepassare la recinzione (scritta però solo in italiano e tedesco). Poco dopo ho avvisato del divieto, penso senza successo, un team fotografico a seguito di una coppia di sposi cinesi (lei in abito bianco) in procinto di fare la stessa cosa.
L’inglese nell’informazione così come nei cartelli indicatori e di divieto, è diventato indispensabile. E’ da un pezzo che la “mono-cultura” del bilinguismo non è più sufficiente.. specie in una provincia che vuole essere (e in buona parte lo è) aperta al mondo.