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6er Kommission

Die verordnete Muttersprache

Vor dem Strafgericht: Ob Ukrainerin, Albaner oder Marokkaner, egal, Hauptsache, deutscher oder italienischer Muttersprache.
Von
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Florian Kronbichler03.03.2015

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Kommentare

Bild des Benutzers Harald Knoflach
Harald Knoflach 03.03.2015, 15:19
das erscheint mir in der tat schwachsinnig. endlich bin ich mal mit flor einer meinung. juhu.
Bild des Benutzers Francesco Palermo
Francesco Palermo 03.03.2015, 16:02
Un piccolo chiarimento da parte del “presidente ufficiale” della commissione dei 6. E in italiano per fare prima. La modifica della norma di attuazione sull’uso della lingua approvata la scorsa settimana è stata resa (finalmente!) necessaria dalla possibile apertura di una procedura di infrazione a livello comunitario, perché si riferisce, nella forma, ai soli “cittadini”. Com’è noto, ampia giurisprudenza della Corte di Giustizia ha stabilito che il diritto all’uso della lingua tedesca e ladina (questa è la rubrica della norma di attuazione, che deriva da una misura del pacchetto) non può essere limitato ai soli cittadini italiani di lingua tedesca residenti in Provincia di Bolzano, ma va esteso a tutti i cittadini europei (ed equiparati) che volessero usufruire di questo diritto. Di questo si è tenuto conto in modo estensivo nella modifica alla norma di attuazione approvata (all’unanimità) in commissione. Perché ci si sarebbe potuti limitare a estendere tale diritto ai cittadini europei ed equiparati (cd. soggiornanti di lungo periodo e altre categorie residuali). Invece si è esteso il diritto a chiunque, secondo il principio per cui in provincia è offerto un “servizio giustizia” bilingue e chiunque può usufruirne. Si sarebbe certamente potuta riscrivere tutta la norma di attuazione, abbandonando qualsiasi riferimento alla “madrelingua” e cambiandone anche la rubrica (non più “diritto all’uso della lingua tedesca e ladina nei rapporti con la pubblica amministrazione e i procedimenti giudiziari”), ma eliminare il riferimento alla lingua tedesca e ladina avrebbe teoricamente toccato il pacchetto con tutte le conseguenze (più simboliche che pratiche) del caso. E avrebbe richiesto non solo molto più tempo (che non c’era: la risposta alla commissione europea andava data entro i 28 febbraio) ma avrebbe aperto il vaso di Pandora tipico delle questioni etniche. Così si è inserito il principio della scelta della lingua e si è specificato, dove necessario, il significato del termine “madrelingua”. Ora è ovvio che i processi in Alto Adige si svolgono solo in italiano o tedesco, non in ucraino o albanese. La specificazione “italiana o tedesca” dopo “madrelingua” sta a significare proprio questo: che l’ucraino o l’albanese possono decidere di avvalersi della lingua italiana o tedesca come lingua ufficiale del processo. Quindi madrelingua ai fini del processo, che non c’entra nulla con la madrelingua “vera”: un’ulteriore picconata all’impostazione etnica del sistema, che dovrebbe fare piacere a Kronbichler. A me fa piacere di sicuro. Chi volesse usare la madrelingua “vera” (i famosi ucraini e albanesi, per restare all’esempio) può sempre farlo in base all’art. 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che prevede per chiunque questo diritto, con l’assistenza di un interprete. In questo caso l’interpretazione sarà nella lingua italiana. Mi rendo conto che è un tema tecnico e poco “sexy”, sicuramente meno interessante di letture cospiratrici, ma è con queste cose che si disinnescano le mine etniche. Sicuramente più che con la dietrologia. p.s. è importante fare informazione rispetto al lavoro delle commissioni paritetiche e io come presidente (per quanto solo apparente e burattino) ci tengo molto, così come tengo a procedere ad audizioni quando possibile e opportuno. Sono piccoli accorgimenti che possono contribuire a “democratizzare” in parte ruolo e natura delle commissioni paritetiche, che per statuto sono organi non democratici e non pubblici. Può non piacere, ovviamente, ma sarà così finché non si cambierà lo statuto. Quindi meglio qualche accorgimento casereccio come questo piuttosto che abbaiare alla luna.
Bild des Benutzers Roland Kofler
Roland Kofler 03.03.2015, 16:21
TL;DR: nur die ruhe, hatte jurisprudentiel-verwaltungstechnische gründe.
Bild des Benutzers Manuel Kasslatter
Manuel Kasslatter 04.03.2015, 09:21
und warum heisst es Muttersprache? ...weil der Vater eh nie zu Wort kommt! muhuhaha :-)
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