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Tra passato e futuro

Noi, figli invecchiati dell'autonomia

Ieri sera, al Cristallo di Bolzano, Hans Karl Peterlini ha presentato la traduzione italiana del suo libro Wir Kinder der Südtiroler Autonomie. Un’occasione per riflettere sulle prospettive del nostro modello istituzionale.
Von
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Gabriele Di Luca07.05.2013

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Leben in Südtirol

Autonomie im Zeitraffer

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Kommentare

Bild des Benutzers Sebastian Felderer
Sebastian Felderer 16.05.2013, 09:17
Chi é del '46 é praticamente nato con l'autonomia, perció non puó negare di essere figlio di questa. Ma l'essere e il sentrisi sone due cose diverse. Io sulla domanda di Giudiceandrea avrei risposto con un no. Ho un ricordo molto preciso di un momento importante nella storia dell'autonomia, la decisione del pacchetto nel novembre del 1969 a Merano. L'ho appreso dal giornale in lingua tedesca sfogliato su una banchina della stazione ferroviaria di Napoli, in divisa militare. Se volete, gia il fatto del giornale nella mia madre lingua é autonomia. Ma il potere schiacciante che fino a oggi infiltra tutto il paese é tutto il contrario. La stessa immagine fornisce la politica. Quando i singoli articoli dello statuto si concentrano solo a rafforzare il potere di un partito e tutti gli impegni a Roma, a Brussel o a Vienna vanno in questa direzione, allora gia la parola "autonomia" per il singolo cittadino perde di significato. Basta un'esempio solo per spiegare la mia delusione: La gestione autonoma dell'energia. È un bella fetta, che l'SVP si vanta di aver portato a casa. E dove siamo andati a finire? Spesso il vantaggio dell'autonomia viene espresso in competenze e benessere. E li per qualcuno i conti potranno anche quadrare, ma questa valutazione per me é troppo materialistica. Autonomia per una minoranza significa tutt'altra cosa. Non é divisione etnica, monopolio nell'informazione, partito unico nella lotta contro gli altri, meccanismi di protezione forzata del proprio potere ed alla fine potere concentrato in una persona unica. Chi paga, comanda! Questo atteggiamento per me ha piú da fare con dittatura, che con autonomia. Anche se nel grembo di questa frase ci sarebbe nascosta la vera autonomia. Chi paga con soldi pubblici, cioé della popolazione, dovrebbe far comandare a quella. La democrazia vissuta é la base dell'autonomia, come la libertá del singolo cittadino. Ma siccome di bugie e di giochetti in questi anni di autonomia ne abbiamo scoperti fin troppi, mi permetto di chiudere con un saggio del filosofo tedesco Karl Jaspers, morto nel 1969, senza tradurlo: Wahrheit und Freiheit gehören zusammen wie Lüge und Gewalt. Nur Wahrhaftigkeit kann die freie Welt verbinden. Ohne Wahrhaftigkeit ist sie verloren. Freiheit und Lüge schließen sich aus.
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