Gian Antonio Stella
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Per un patriottismo mite

Secondo Gian Antonio Stella, firma del Corriere della Sera, l'antidoto allo scontro sulla toponomastica – così come alla crisi dell'Europa – è "un'idea sana di patria".
Von
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Valentino Liberto11.03.2017

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Kommentare

Bild des Benutzers carlo sperzna
carlo sperzna 12.03.2017, 12:47

leggo volentieri Stella ma qui dice una serie di cose non esatte
Parla di disagio, di egemonia culturale ma forse non viviamo nello stesso mondo. In Sudtirolo/Alto Adige vedo sempre piu il mondo tedesco italianizzato ( e ben nota la critica della destra tedesca alla SVP di essere un partito italiano) e di italiani che stanno bene e si mettono lo Steirer quando possono. Anche le destre: casa pound e Poeder e compagni in fondo non sono molto dissimili e vogliono la stessa cosa: meno stranieri. Il PD e la SVP sembrano due fratelli siamesi (uno un po piu malaticcio) ma hanno bisogno entrambi dell'altro. o sbaglio?
La questione toponomastica e tirata per i capelli e interessa una minoranza della popolazione. Poi penso che ci si metterà d'accordo. E interesse principale della SVP a risolvere la questione altrimenti rimarremo sempre una posto un po "strano e provinciale" che va spiegato alla gente che viene e che rimangono sempre un po increduli. Un punto dolente che non fa onore alla intelligenza e cultura della popolazione che ci vive.

Concordo poi sul ruolo nefasto dell'Austria prima del cambiamento di rotta del cancelliere Kreisky (di cui non si capisce ancor oggi perche cambio da supporto alla guerra per autodeterminazione all' appeasement in pochi mesi) . Dobbiamo a lui e Saragat in fondo 'autonomia e il benessere di oggi

Poi dare la colpa dei problemi del mondo e del medio oriente nello specifico al colonialismo del 900 è superficialità. Il colonialismo non e stato una panacea ma ha anche creato stati moderni. prima del colonialismo c'era la teocrazia...

"Dove non c'è mai stato né ci ha mai vissuto un italiano, e dove nessuno ha mai chiamato quei posti con traduzioni letterali dal tedesco a volte un po' ridicole, capisco che lì si dica di cancellarle. Non sono uno che vuole difendere il doppio toponimo a tutti i costi. C'è una quota di nomi che si possono lasciare come erano originariamente? Va benissimo."
Adottando un po' di buonsenso questa storia dei toponimi si può chiedere per sempre.

"E' difficile, per non dire irrealistico e illogico, pensare che bilinguismo dei nomi dei luoghi, e quindi rispetto di ogni identità e diritto di cittadinanza di persone che qui convivono, lavorano e prosperano da più generazioni, significhi il rigido e sordo mantenimento di più di 10.000 nomi italiani inventati di sana pianta da uno “scienziato” squilibrato cento anni fa, che perseguiva un fine di oppressione politica e nazionale e piegava la scienza linguistica a tale intento.

Per i toponimi in italiano, a parte quelli che hanno radici storiche e quelli entrati di fatto nell'uso corrente parlato e scritto, si tratta nella maggioranza di pseudo-nomi mai utilizzati dalle persone, esistenti solo sulla carta, frutto di una invenzione di laboratorio e imposti come misura di fascistizzazione e snazionalizzazione. Che senso può avere oggi voler preservare con accanimento terapeutico questo patrimonio imbalsamato che non ha mai dato e ancor meno oggi dà segni di vita? Nessuno perde niente, in quanto nessuno ha mai usato e tanto meno oggi usa la gran parte dei toponimi di Tolomei. Essi sono vivi solo dentro a dei regi decreti di epoca fascista che dovrebbero semmai essere abrogati, non certo avvallati e prorogati come se nulla fosse accaduto con la svolta democratica e antifascista, con il riconoscimento degli errori del periodo fascista. Questo percorso di elaborazione del passato sia fascista che nazionalsocialista molti non lo vogliono fare e ancor oggi si arroccano nella difesa del passato, mentre sarebbe un passaggio fondamentale per procedere verso una convivenza sempre più matura e di reciproco riconoscimento. Nessuno spirito di “difesa postuma” deve prevalere, ma altrettanto dovrebbe essere rifiutato ogni spirito di “difesa postuma” da parte italiana di una operazione (il prontuario di Tolomei, che qualcuno vorrebbe immortalare) che oggi ogni democratico riconosce come illegittima e violenta."
https://www.salto.bz/de/article/07032017/un-patrimonio-imbalsamato-ed-in...

Gian Antonio Stella
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