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Stadt, Raum, Mensch, Zukunft

Kann sich ein ehemaliges Militärareal in Meran zum neuen Kulturraum entwickeln? Ein Gespräch mit Stephan Pircher über Politik, Eigeninitiativen und Partizipation.
Von
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Martin Hanni23.08.2020

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Il progetto

Vom Militär zu Meran

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Kommentare

Bild des Benutzers Max Carbone
Max Carbone 23.08.2020, 01:32

Ogni progetto, cultura compresa, ha bisogno di attivare una filiera, ovvero un sistema di attori che, per loro diversa natura e funzione, si attivano di concerto per raggiungere lo scopo. Le idee, le visioni, i contenuti hanno bisogno in una fase successiva di confrontarsi con la realizzabilità del progetto. Qui entra in gioco o la finanza (uno sponsor) o la politica o, meglio, un partito. In questo caso in passato il partito - uno qualsiasi - mancò, oggi c'è. Si chiama SVP. Per sua natura, la SVP è capace di relazioni e gestisce quote di potere; nessuno viene da Marte, non siamo verginelle. Se oggi questo partito si impegna per Campus M dovrebbe essere un buon segno per chi si occupa di cultura, la realizzabilità è un fatto possibile. Sta a tutti noi, compresa la violenta opposizione che si è scatenata, andare a vedere le carte. Vigilare. Campus M è un laboratorio aperto che non esclude nessuno. Semplicemente chi lo attiva è un operatore culturale, o artista che sia, o - senti senti - un politico che ha chiaro cosa significa fare impresa culturale, ovvero mettere in gioco la capacità di realizzare utili e non affidarsi sempre e solo al denaro pubblico. Che senso ha dire "noi siamo stati i primi"? Mi pare una motivazione debole. In tedesco si dice Kindergarten, mi pare. E poi l'accusa di uso elettorale: non vi pare un vero tema sul quale chiedere dibattito, confronto e consensi? Quando se non ora, in campagna elettorale? Vigilate con noi, vigiliamo tutti, affinché questa non diventi una occasione persa. Altrimenti ci perde la cultura e ci perdiamo tutti. Mi preme un passaggio finale: se per forza qualcuno vuole farne uno scannatoio politico, nessuno è esente da errori; Merano capitale della cultura è stata una operazione maldestra, velleitaria e molto dispendiosa - 150000 euro per un film orribile - finita in un imbarazzante nulla. Qui la politica è stata ingenua e dannosa. Nessuno, ripeto nessuno è esente da errori. Anche Campus M ne ha fatti alcuni e altri ne farà. Merano ora può fare un balzo in avanti e usare anche le buone idee del passato, che nessuno disconosce. Nessuno.

Bild des Benutzers Giorgia Lazzaretto
Giorgia Lazzaretto 23.08.2020, 18:06

"Ogni progetto, cultura compresa, ha bisogno di attivare una filiera, ovvero un sistema di attori che, per loro diversa natura e funzione, si attivano di concerto per raggiungere lo scopo."
Il problema che credo si evinca da questa intervista, come anche dai numerosi articoli usciti su questo progetto, è proprio che ciò che Lei qui descrive non c'è stato. Il "sistema di attori" è in questo caso debole, e molti degli attori che i promotori dell'iniziativa hanno vantato partecipare/sostenere il progetto, di fatto non sono mai stati interpellati. Quindi esiste un problema iniziale, che è proprio quello legato alla concertazione degli attori ed al modo piuttosto discutibile di gestire quella che Lei definisce filiera.
In seconda istanza, da quello che leggo da questa intervista, non vedo "Kindergarten" nel rivendicare la paternità intellettuale di un progetto del quale altri si sono appropriati senza consultare gli autori. Se Lei la trova una quisquilia la dice lunga sulla Sua dimensione etica. Non è un "c'eravamo noi prima" (che comunque avrebbe le sue ragioni di voler essere rispettato), è un "avete preso la mia bozza di progetto e l'avete usata senza chiedere". In tedesco si chiama Entwendung geistliches Eigentums, in italiano si può tradurre anche con cialtroneria.
Le occasioni si perdono giocandosi una carta così importante al solo scopo di fungere da megafono alle candidature di singoli politici. Se il progetto è pensato per la città e per la cultura e chi la pratica, iniziate parlandone con chi fa cultura in città e con tutti i potenziali sindaci di domani.
Altrimenti non è altro che campagna elettorale. E purtroppo, molta della cultura meranese sa benissimo quanto contino le promesse della campagna elettorale.
Giustificare i propri errori con gli errori altrui è classico "benaltrismo" di cui la cultura può fare volentieri a meno.

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Max Carbone 23.08.2020, 21:41

gentile Giorgia, grazie per la Sua risposta. Anzitutto sul "sistema di attori". Qui parlo di filiera. La filiera non si trova all'interno del singolo gruppo, ma si sviluppa orizzontalmente toccando soggetti diversi; nel nostro caso: artisti/operatori culturali, a seguire specialisti della comunicazione e del confezionamento di un progetto, poi consulenti finanziari e infine la politica, che garantisce la copertura finanziaria. E' un esempio di ciò che intendo per "attori", ma ci capiamo bene. Attori non interpellati. La lista che i media hanno avuto tra le mani è "scappata" dalle nostre bozze di lavoro; mal scritta - nomi sbagliati, minuscoli - era una semplice lista di desiderata. Un errore grossolano che ha ingenerato comprensibili malumori e mal di pancia. Ce ne scusiamo. Fin qui, spero, abbiamo chiarito il possibile; nel caso, a disposizione. Qui il punto è davvero delicato: "altri si sono appropriati senza consultare gli autori". La/Vi invito a verificare bene, l'affermazione ha un certo peso. Disposti ad un confronto, testi alla mano, testimoni in grado di ricostruire i passaggi. Ben volentieri. Sì, ammetto: Kindergarten è espressione infelice; pur sforzandomi, però, non riesco a cogliere fino in fondo la natura di questa rivendicazione di primogenitura, peraltro da Campus M mai smentita, mi pare. Lasci stare la dimensione etica, vediamo come sono andate le cose e ne riparliamo. Lei continua poi con la tesi dell'appropriazione indebita; mi legga appena poco sopra. Megafono alle candidature dei singoli politici, che sguardo riduttivo. In verità, come sempre, è il politico - di concerto con la famosa filiera - a dare la svolta finale alla realizzazione di un progetto, attraverso un impegno pubblico che lo rende fragile e attaccabile nel caso egli non rispetti la parola data. Certo, esiste anche lo spirito del Libero Stato di Christiania, dove tutto avviene dal basso: un mito consolatorio, ma poco realista (per le motivazioni di cui sopra). Gentile Giorgia, Campus M ha tutte le porte spalancate. Tutto quello che è stato scritto e pensato sull'areale dell'ex caserma Rossi ha un grande valore e merita grande rispetto. Ma abbiamo un dovere di pragmatismo: dobbiamo convergere su chi può garantire l'attuazione di questo progetto, che non è solo Campus M, ma è: Campus M, Undefined, il festival di Emergency e tutte quelle idee e proposte che, nel tempo, si sono occupate di quell'area. Tutto ciò con la politica, di concerto, inscindibilmente. Soli non si può. La ringrazio. L'occasione mi permette di correggere un errore nel mio post precedente: il "film orribile" non era all'interno della candidatura di Merano a capitale della cultura, ma nelle celebrazioni dei 700 anni della città. Come vede, nessuno è perfetto. La saluto cordialmente.

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Giorgia Lazzaretto 24.08.2020, 09:05

Gentile Sig. Carbone, mi rallegro sempre di un bel dibattito, quindi La ringrazio del tempo che si è preso a rispondere. Ma temo che le Sue ulteriori righe non bastino a indorare la pillola.
Mi creda, non ho bisogno di spiegazioni paternalistiche di come funzioni portare avanti un progetto culturale. Me ne occupo in prima linea da parecchi anni. Io come molti altri, tra cui l'intervistato qui sopra, che come penso abbia letto, non ha solo partecipato all'organizzazione del Festival un/defined, ma ha organizzato anche altre realtà culturali in grandi città come Vienna e Amburgo. E le assicuro che non siamo i soli a Merano. Parlando però solo per me stessa, mi è perfettamente chiara la necessità del coinvolgimento della politica. Nulla in campo culturale si muove senza il dialogo aperto e costante con la politica, senza talvolta anche qualche scontro. Nulla nel mondo delle organizzazioni spontanee evolve oltre un certo livello senza un sostegno istituzionale. Mi creda, ha scoperto l'acqua calda.
Trovo profondamente dileggiante, oltre che manifestazione di fondamentale ignoranza, concepire come fenomeno associabile al Libero Stato di Christiania qualunque cosa provenga dal basso. Lei confonde profondamente realtà molto diverse, evidentemente perché non ne sa abbastanza. L'associazionismo tutto nasce dal basso. Innumerevoli progetti e realtà culturali nascono dal basso. Quasi tutti: teatri, festival, circoli letterari... L'anomalia è semmai quando l'istituzione pubblica cala dall'alto progetti. A Merano sono principalmente le associazioni e le cooperative che portano avanti la cultura. Come membro del direttivo di Mairania 857, credo che Le dovrebbe essere ben noto quante associazioni nascano e crescano spontaneamente in città, visto che la cooperativa ne gestisce la sede. Allo stesso tempo, comprendo la confusione perché, benché nata in autonomia, Mairania stessa è sorta a seguito della necessità istituzionale di gestire il Centro per la Cultura. Sono innumerevoli le associazioni spontanee a Merano e sono quelle che portano avanti la maggior parte delle iniziative culturali per cui la città è così ben considerata. Questo associazionismo dal basso, non ha nulla a che spartire con lo spirito libero e anarchicheggiante cui Lei fa riferimento. Tutte le associazioni sono registrate sia a livello comunale che provinciale e dialogano costantemente con le istituzioni da cui vengono anche economicamente sostenute.
Il ruolo della politica nella sopravvivenza dell'associazionismo culturale mi è perfettamente chiaro. E proprio per questo non posso non vedere l'errore fondamentale di Campus M.
Le possibilità sono due: o gli organizzatori di Campus M sono purtroppo totalmente inesperti e non hanno bene idea di come funzioni portare avanti progetti con il supporto della politica, oppure hanno deliberatamente scelto di sostenere un candidato attraverso la presentazione di un progetto culturale.
Se volevate il supporto della politica, allora potevate fare un incontro aperto con tutti i candidati sindaci e sottoporre il progetto, convincendoli della sua bontà a prescindere dai colori che indossano. Scegliendone uno e usando le leve della comunicazione e del marketing (per cui, a detta Sua, vi siete avvalsi di professionisti - e bel lavoro professionista farsi "sfuggire" con i media una lista di nomi ancora acerba e solo piena di desiderata) avete di fatto creato un endorsement a quel singolo candidato, legando il progetto indissolubilmente al suo nome e - in termini di fattibilità - alla sua elezione.
Avendo, peraltro, fatto errori davvero grossolani, se l'intento era quello di sostenerlo, questa polemica che inevitabilmente sarebbe scaturita, non credo lo stia aiutando.
Ancora meglio sarebbe stato rivolgersi alle istituzioni, ovvero alla politica che ha in mano la gestione della cosa pubblica (quindi anche dei fondi), invece che a privati cittadini senza ruoli istituzionali solo perché si spera che ne avranno in futuro.
In ogni caso, non pensare che ne sarebbe scaturita una polemica è, a mio avviso e senza essere una reale specialista, benché abbia studiato proprio in questo campo, un errore di strategia comunicativa davvero di basso livello. Non basta avere la brochurina elegante e le foto sui giornali per avere una buona strategia di comunicazione.
Ma al di là delle questioni tecniche e di quelle politiche, se voi puntate a creare un contenitore, ma non vi assicurate di avere i contenuti prima di partire, il rischio è di non avere niente. A prescindere da chi vincerà le elezioni comunali.
Soli non si può, come giustamente dice Lei. Ma non vale solo per la politica e i soldi.

Bild des Benutzers Richard Stampfl
Richard Stampfl 23.08.2020, 12:00

Ich freue mich, das die zukünftige Nutzung der Ex Rossi Kaserne soviel Interesse weckt und zum „Wahlkampfthema“ erhoben wird. Das sind gute Anzeichen, dass sich endlich was bewegt! Ich habe großes Vertrauen in junge ausgebildete Menschen, ich schätze ihr Engagement, ich unterstütze es! Über Parteigrenzen hinweg, mir geht es um Sachthemen . Eines davon betrifft ein seit Jahrzehnten brachliegendes Areal, ich will es wieder beleben . Ich will Neues fördern, mit allen, die Interesse haben daran mitzuwirken.

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