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Un orrido edificio per il "Centro dell'autonomia" che resterà interesse nel mondo. Una zona architettonicamente splendida devastata
Ein weiterer Bau der Landesverwaltung, der für die KLIMATISIERUNG in wärmeren drei Jahreszeiten mehr ENEERGIE-frisst, wie für die Heizung im Winter.
Mit der DIGITALISIERUNG der neuen Zugänge und des gesamten historischen Bestandes, ist der Zeit-aufwändige Besuch der Bibliothek nicht mehr notwendig.
Das scheint aber noch nicht bis zu den Politkern vor-gedrungen zu sein.
Vale il commento già fatto in un articolo sullo stesso tema pubblicato qui su salto,bz:
«Il progetto per le Pascoli è devastante, ha scritto in sintesi [Zoeggeler, NdA], stravolge un edificio da tutelare e si pone in linea con la consolidata tradizione sudtirolese di cancellare il passato architettonico razional-modernista accomunandolo al fascismo, stracciando una presenza urbanisticamente straordinaria. E ancora: si abbatterebbero i Francescani come ci si appresta a fare con le Pascoli, si chiede Zoeggeler, che sono edifici molto più brutti e anonimi ma "tedeschi"?»
Ciò che rende il tutto contemporaneamente straordinario e agghiacciante è che la demolizione delle Pascoli - sempre Zoeggeler, come «arroganza dell'architettura autonomistica» - venga spacciata per autonomia condivisa (le biblioteche insieme in futuro, ecc.) in perfetto stile neolingua di Orwell.
La questione è che in realtà sarà il "Polo delle biblioteche". Infatti, in tedesco si chiama "Bibliothekenzentrum". Basta leggere il comunicato in tedesco. Ognuna delle biblioteche separata per ogni piano e voluto così dalla politica di allora e, pare di capire, da quella di oggi. Differenza sottile e subdola.
Sul progetto architettonico mi sono espresso più volte in passato e non ci torno più sopra. Leggere "L’inizio dei lavori è previsto nel 2024 con la demolizione della parte dell’edificio non sotto tutela" la dice lunga su quale "tutela" sia stato posto l'edificio nel suo complesso. D'altronde lo scempio dell'ex Corso è lì a dimostrarlo da decenni ormai.
Ciò che è sotto tutela è in realtà solo la scalinata delle scuole ed è una cosa ancora oggi incomprensibile. Il mantenimento dell'edificio (lato via Combattenti e corpo centrale) fu dovuto alla "rivolta" dei bolzanini quando si è venuto a sapere l'esito del concorso. Fu una decisione politica di compromesso e ci si accontentò. Ci si metta comunque davanti alla ex scuola oggi e la si immagini senza la parte di via Longon. Auguri per il colpo nello stomaco. Comunque è una drammatica cementificazione della zona, verranno tolti diversi alberi, quelli del cortile su via Longon, che splendidamente fioriscono tuttora e che rimarranno un ricordo con quelli su via Diaz perché, fu detto, di "scarso valore". Con buona pace che si dovrebbero mantenere, se non accrescere, le alberature per garantire maggiore fresco nei periodi più caldi.
Sul "rilancio della zona" e via discorrendo, forse nemmeno l'assessore crede alle sue dichiarazioni poiché sembrano solo frasi di circostanza per giustificare... l'ingiustificabile. Citare, infatti, i "turisti" che verranno a vedere tale "opera" e di "riqualificazione del quartiere"... lasciamo perdere.
Ho lavorato in scuole che veramente venivano visitate dai turisti, come la vecchia Scuola d'arte di Ortisei, o anche le ex Pascoli, dove i turisti non venivano semplicemente perché nessuno valorizza la parte "fascista", come stato detto in una recente visita guidata, della città. Scuole abbattute senza pietà . A me pare semplicemente che non esista un'attenzione storico- artistica ma nemmeno alla destinazione d'uso di quello che si vuole costruire di nuovo, senza conservare quello che di ottimo c'è già. Poco rispetto per la scuola, poco per l'arte e per la storia.
Chiaramente rispetto il parere di chi mi ha preceduto nei commenti ma ancora più chiaramente non lo posso condividere. Bolzano Bozen ha bisogno di una svecchiata se vuole sperare di sopravvivere. Non possiamo restare ancorati a un passato che rappresenta la nostra giovinezza. Tutte le principali città si trasformano, penso solo a Milano, Berlino o altro. Non possiamo fossilizzarci guardando indietro. Ed è ancora più importante questo luogo perché rappresenta la cultura e anche il confronto, l'incontro non più tra due realtà ma semmai tra svariate culture di tutto il mondo. E questo lo trovo bellissimo! E sogno che sia il luogo più visitato dai giovani, che devono tornare a sognare di cambiare il mondo!
In base a questa visione vorrei che il palazzo della vecchie sede della biblioteca (palazzo ex Ina) venisse abbattuto e ci costruissero qualcosa di spettacolare e che producesse valore aggiunto. E invece per qualche regola dell' uomo si dovrà mantenere un qualcosa che non appartiene a nessuno e non è legato ad alcuno e attualmente è vuoto e quindi contribuisce a uccidere questa città!
Ma Sig. Mollica, esiste ovunque la tutela per i beni artistici e architettonici! Non c'entra essere ancorati al passato, in base a questo ragionamento dovremmo abbattere i templi greci. La convivenza e il confronto poi si costruiscono in altro modo e proprio dalla scuola, che non mi sembra proprio che ultimamente in questa provincia abbia dato segnali di apertura al mondo
Aggiungo anche che come rappresentante provinciale ANISA ( associazione nazionale insegnanti di Storia dell'Arte) ho discusso la questione e comunico la "firma virtuale" - non mi risultano ci siano al momento petizioni - di rappresentanti del direttivo.
Gentile Sig.ra Lucchi rispetto la Sua opinione ma francamente paragonare un tempio greco con una scuola anonima, caratterizzata effettivamente da una particolare scalinata, che ricordiamo rappresenta una notevole barriera architettonica, a sottolineare che un tempo ( ma anche oggi) non si aveva poi molta sensibilità per il disabile, mi pare francamente azzardato. Questa è la scuola dove mia mamma ha preso la maturità per poi andare a insegnare italiano nelle scuole tedesche. Io stesso ho fatto supplenza di matematica, trascorrendo un breve periodo che definisco stupendo. Ma la sua esistenza non dà alcun apporto alla storia di questa città. Semmai ne sottolinea la decadenza, la mancanza di trasformazione, di crescita. Bolzano Bozen è sempre più vecchia! Senza considerare che l'architettura razionalista non viene scalfita perché presente in Piazza Vittoria e nel tribunale. Sulla Scuola intesa come luogo di aggregazione Le dò ragione, ma solo se funzionante. I vecchi edifici, se non presentano delle particolarità ammoderniamoli!