Quanto meno verrebbe da rispondere alla Signora Mair, che se la minoranza non avesse diritto ad essere rappresentata, dovremmo rivedere tutti i concetti di fondo su cui si basa la nostra bella autonomia, della quale anche lei apprezzerà sicuramente i vantaggi. Perlomeno lei e i suoi colleghi, quelli economici...
Quindi ben venga una Commissione Provinciale Pari Opportunità anche se rappresentasse ipoteticamente (ed è tutto da dimostrare) solo una minoranza delle donne.
E' vero, tante donne non se ne sentono rappresentate. Spesso si riflette nell'associazionismo femminile, se la necessità nel 2014 di avere ancora un organo simile, non sia di fatto il fallimento dello stesso, perchè grandi passi avanti non se ne sono fatti. Ma perchè?
Uno dei problemi di fondo è che l'esistenza della Commissione fa sì che tutto le venga delegato, quindi sia che si tratti di gender pay gap, o di conciliazione lavoro famiglia (che peraltro reciterebbe "famiglia" e non donna, quindi sarebbe argomento da trattare a parte), si demanda sempre tutto alla Commissione. Che se ne occupino queste quattro femministe sbalestrate, di queste "cosucce", che noi nei partiti abbiam ben altro da fare!
E così, se loro se ne devono occupare da sole, diventa difficile farlo alla perfezione, senza una visione comune, senza un piano d'azione condiviso con la politica e la società, su che tipo di donna, di famiglia, di cittadini si vogliono avere nel futuro dell'Alto Adige Südtirol.
Che se ne occupino queste quattro femministe sbalestrate, di queste "cosucce", che noi nei partiti abbiam ben altro da fare!
A questo aggiungiamo le nomine, che ahinoi, anche qui sono pressochè sempre di partito e di sindacato. Sono tutte ottime persone, ma di tanto in tanto si sa, che se sei donna, e sei sola o in minoranza nel tuo partito, diventa difficile mettere la questione di genere davanti alla questione di partito, e così ti tocca mediare.
E' per questo, che i partiti probabilmente dovrebbero stare un po' più alla larga da questa Commissione, lasciando un po' più di spazio per la società civile, che potrebbe forse tracciare meglio il polso della situazione che c'è la "fuori nel mondo", quel mondo fuori anche dalla play station dei palazzi provinciali.
Fatta questa premessa, risulta però davvero "simpatico", leggere nel comunicato della Signora Mair, il suo accanimento contro l'ideologia femminista. Sì perchè nel deplorare sempre le femministe, ci si scorda una cosa. Ma si sà, viviamo in un'epoca dalla memoria corta...
Le femministe, quelle signore strane, che giravano per le piazze negli anni 70 con i gonnoni a fiori, urlando "dito dito" e "il corpo è mio e me lo gestisco io", sono quelle che hanno permesso alla mia generazione, un po' più giovane di loro, e a tante donne più giovani di me oggi, di programmare le gravidanze, di poter abortire (se non ci sono troppi obiettori di coscienza in ospedale) se necessario, e di avere una libertà sessuale femminile, che ha avuto una ricaduta inevitabile sull'intera società.
Prendiamo ad esempio l'affaire vibratore, che ha riguardato il partito della Signora Mair. Se non ci fossero state quelle ideologiche femministe spaccaballe a combattere per la nostra libertà sessuale, quando il suo partito ha rendicontato un vibratore nelle spese consiliari, non ci si sarebbe limitati socialmente, a condannare il fatto che l'aggeggio, non fosse esattamente una spesa detraibile, ma probabilmente ci si sarebbe concentrati più del necessario sull'aggeggio stesso e su chi lo usava. E molto probabilmente la stessa Signora Mair, sarebbe stata oggetto di molte più illazioni di quante non ne siano state fatte sul suo conto.
Proprio perchè oggi, grazie alla libertà sessuale che abbiamo, sappiamo bene che un vibratore può essere magari interessante anche per un uomo, e come donne ci siamo affrancate (non ancora del tutto...) dai giudizi affrettati sulla nostra vita sotto le lenzuola.
Dire poi che le quote di genere in politica, o gli argomenti sull'equità dei compensi sportivi, non abbiano nulla a che fare con la condizione della donna in Alto Adige Südtirol e che sono questioni populiste...beh, detto da Ulli Mair che di populismo se ne intende, è una bella trovata!
La signora in questione raggiunge l'apoteosi con l'argomento, più sfruttato del secolo "würden Frauen vorwiegend Frauen wählen...". Eccola lì! La tirata del votatevi tra di voi, e fatela finita! Ma perchè mai, mi chiedo? Perchè un uomo una donna non la potrebbe votare?
Si che potrebbe, ma non la vota, e non la vota nemmeno la donna, e perchè? Forse perchè, e l'ho scritto tante volte attirandomi gli strali dei democratici de noantri, perchè la figura della donna oggi, quella esposta mediaticamente non dà fiducia. E quindi il male necessario, per un riequilibrio numerico saranno le quote.
Pensiamo alla rappresentazione mediatica della donna.
Sportive che vincono? Meno degli uomini e meno pagate, quindi sempre meno sportive donne sul podio. Cito la Mair: "dass Sponsoren in einer freien Marktwirtschaft selbs etnscheiden". Mai venuto il dubbio signora Mair, che la freie Marktwirtschaft, sia in realtà molto condizionata? Si studi qualche statistica di marketing e di investimenti pubblicitari e poi ne riparliamo.
Dirigenti d'azienda? Finchè la conciliazione sarà solo affare di donne, saranno sempre poche ai vertici, perchè il part-time ti ammazza la carriera!
Donne in politica? Finchè ci saranno solo quelle come la Mair che fanno politica secondo i peggiori canoni maschili, ossia dando il messaggio che se loro sono lì è perchè sono più brave delle altre..., ne avremo sempre di meno.
Quindi? Quindi meno donne ai vertici, meno modelli professionali, credibili, e fruibili anche dalle nostre figlie. Ergo, meno fiducia nelle donne in politica, rispetto agli uomini. Se ce ne sono di meno ci sarà un motivo, no? Lo pensa persino la casalinga di Voghera, lo penserà anche la Hausfrau di Jenesien probabilmente!
"Mit dem Begriff "Gender" kann und will die Mehrheit der Frauen sowieso nichts anfangen..." Purtroppo cara signora Mair si tratta di consapevolezza, cosa che lei non ha.
L'Alto Adige Südtirol è quella terra ricca e feconda, che dà soldi alle donne per stare a casa a curare bambini e anziani, ma che non ha un piano di servizi sostitutivi al welfare creato dalle donne. E' un territorio che non investe in strutture, ma pensa ad una donna a casa, che guadagna, ma solo se ha un qualcuno a cui badare. Se poi il "badato" cresce o muore, la depressione, l'alcoolismo, i suicidi, che teniamo ben nascosti, sono in fondo affari di donne, magari legati alla menopausa, no? Perchè non abbondare con gli stereotipi?
...lasciamo perdere Signora Mair, se non legge le statistiche, almeno si astenga da luoghi comuni, ai quali le donne consapevoli non credono più
Se le donne in Alto Adige Südtirol non vogliono nemmeno iniziare a ragionare sul "gender", è perchè i partiti come il suo non hanno fatto un'onesta riflessione, su cosa significhi lo sviluppo delle potenzialità femminili, al di fuori dell'ambito domestico.
E tornando al populismo, la chiusa del comunicato che accusa la Commissione Provinciale Pari Opportunità di silenzio "wenn gewalttätige Übergriffe durch Ausländer medial behandelt werden" ...lasciamo perdere Signora Mair, se non legge le statistiche, almeno si astenga da luoghi comuni, ai quali le donne consapevoli non credono più.
Le donne purtroppo le menano e le ammazzano per lo più i mariti o i parenti autoctoni! Se ne faccia una ragione! Quelli che abituati ai ragionamenti da mesozoico come il suo, sono convinte che se una donna dice loro di no, il loro no debba trasformarsi in un sì e quindi come fare, se non tornare ad usare la clava?
E quindi mi viene da concludere: meno male che una Commissione Provinciale Pari Opportunità ancora c'è, e forse non è nemmeno vero che abbia fallito il suo lavoro, anzi, ce n'è proprio tanto bisogno, soprattutto se le donne nei partiti sono come la Mair, che non ha l'umiltà di confrontarsi con le altre donne, per fare spazio ad altre donne nei posti dove si governa, e non facendo una politica che le relega nel maso in montagna o in un appartamento in città, ad accudire anziani disabili o nidiate di bambini, per obbligo e non per scelta!!
Si chiama autoaddossamento Frau Mair! Di questo soffrono le donne dell'Alto Adige Südtirol, si accollano tutto convinte da persone come lei, che questo sia il loro dovere.
Saluti femministi! Fiera di esserlo, ancora abbiamo un senso, finchè ci saranno politici come lei!
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