Obbligo di patentino di bilinguismo per chi prende in appalto servizi provinciali. Vertici dell'Università che tuonano contro lo scarso livello linguistico dei nostri ragazzi che vi accedono. E alzano il livello di difficoltà dei test. Vertici della Camera di Commercio che puntano il ditino contro un bilinguismo inadeguato sul lavoro.
Queste perle di indignazione, questi paletti linguistici arrivano da persone di nomina politica.
Forse sono corti di memoria o duri di comprendonio, ma in Alto Adige-Südtirol abbiamo due comunità divise, con due scuole divise, che formano cittadini culturalmente e socialmente divisi e linguisticamente penosi.
Le famiglie l'hanno capito benissimo, hanno lottato per anni per avere il tedesco alla scuola dell'infanzia, l'immersione, la scuola bilingue, il corso di nuoto in tedesco.
Cose che ci sono, ma non sono a sistema. Sono a macchia di leopardo (prego non smacchiare) e danno risultati adeguatamente inadeguati alla propria diffusione.
Per diventare bilingui perfetti serve mettere insieme i ragazzi, italiani, tedeschi, macedoni, arabi, ispanici.
Lo sappiamo tutti. E perché i politici sotto o appena sopra i 40, il nuovo che avanza, non provano insieme ad immaginare una nuova politica linguistica per l'Alto Adige-Südtirol? Immaginarlo insieme, perché questa NON FUNZIONA e lo sappiamo tutti. Abbiamo scritto libri, fatto convegni, parlato e discusso, ma l'art. 19 non si tocca. Un po' più di flessibilità su quello e un po' meno sui vitalizi, e invece di scendere da Renzi a domandare "schèi" immaginate di scendere con una proposta innovativa di Scuola plurilingue, che sia laboratorio sperimentale per tutta l'Italia! Vedi mai che funzioni?
Ah, volendo sarebbero già disponibili una serie di esperienze virtuose in Catalunya o Finlandia... Copiare si potrebbe...
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