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Panacea

Candidare #gentequalunque ?

Idea vecchia o nuova? Alessandro Bertoldi ha rilanciato la proposta di candidare alle prossime elezioni comunali ‘persone scelte a caso’. Suscitando un vivace dibattito.
Von
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Luca Sticcotti04.01.2015

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Kommentare

Bild des Benutzers Mensch Ärgerdichnicht
Mensch Ärgerdichnicht 04.01.2015, 17:35
Dopo la debacle dell'anno scorso non credevo si potesse cadere ancora più in basso. Ma il centrodestra bolzanino non smetterà mai di stupirci. Ormai per racattare voti si raschiano i barili, nella speranza di una probabile affluenza minima, il voto di amici e parenti a qualche politico da bar (quelli col bicierozzo de bianco in man, tanto per capirci) potrebbe fare la differenza.
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Alessandro Bertoldi 04.01.2015, 19:51
I voti di tutti i cittadini hanno lo stesso peso. Si chiama democrazia.
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gorgias 04.01.2015, 22:08
L'ultima strategia è quella di fare una pseudolista civica, mischiando gente comune con politici professionisti, con il calcolo che di raccogliano un paio di voti in più mirando sul risentimento antipolitico. Mà nello stesso momento di non temere un candidato tirato fuori dalla #gentequalunque come vero avversario per i candidati di partito per il posto in comune. Io sono stanco della antipolitica come Grillo è un pò stanco di *se stesso* e Forza Italia è un partito la cui stanchezza si può vedere nella faccia del suo leader.
Bild des Benutzers Michele Matejka
Michele Matejka 04.01.2015, 22:53
Di solito non commento, ma il tema mi sta troppo a cuore questa volta. Qui si parla di candidare gente qualunque, ovvero "gente come noi". Queste proposte suonano sempre molto bene, il popolino è felice di sentirsi tirato in mezzo. Ma mi viene una domanda - dal 1980 al 2010 l'Italia è pressoché fallita: il Mezzogiorno dietro a regioni di Romania e Bulgaria in diversi indicatori, istruzione con i risultati peggiori in Europa, settori cultura e ricerca quasi azzerati e al contrario debito pubblico moltiplicato. Chi ha governato in questi anni? Nominiamo i primi che ci vengono in mente: Berlusconi, uomo di impresa ma certo non esponente di una elite culturale; Prodi, a cui si può voler bene umanamente, ma anch'egli certo più vicino al popolo che all'"aristocrazia" intellettuale; abbiamo Grillo, che è il tipico uomo qualunque; Renzi, che va dalla De Filippi e twitta (cinguetta), ed è quindi il più qualunque di tutti. Rimanendo in casa FI, abbiamo sentito la Biancofiore cantare a Radio Due. E così via. Mi sembra che il problema dell'Italia sia il fatto di essere stata governata per troppo tempo da uomini qualunque, da persone vicine al cittadino medio. Dovremmo invece tornare ad avere al governo i migliori dei nostri, quelli con più cultura, sapere, intelligenza, abilità, bravura, spirito di sacrificio, amore. Dopo decenni di governi di uomini qualunque siamo ridotti male, molto male. L'Italia piange, durante le feste chiude Pompei, e apre delle autostrade a Milano che rimangono deserte perché si scopre di seguito non servano a nessuno. Crollano viadotti mentre vengono tagliati fondi alle orchestre. Di Roma meglio non parlare, che ha un buco di bilancio superiore a quello dell'Estonia. Qui si propone di andare al mercato a cercare i prossimi politici. Io vorrei non solo che gli uomini del mercato rimanessero al mercato, ma chiederei a molti politici, del governo come dell'opposizione, di cambiare mestiere e di andare anche loro a vendere il pesce al mercato, perché con tutto l'amore che ho per i pescivendoli (e lo dico io, che ho fatto anche l'operaio in vita) al governo vorrei vedere i più preparati, e non, come già oggi accade, e come l'hashtag #gentecomune suggerirebbe, i più mediocri. Torniamo a premiare il merito di chi ha saputo studiare e imparare più degli altri, altro che gente comune.
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