Advertisement
Advertisement
Politica e violenza

La memoria contro il terrorismo

Oggi la data commemorativa, istituita con una legge approvata alla Camera il 2 maggio 2007, che ricorda il giorno in cui le Brigate Rosse uccisero Aldo Moro (9 maggio 1978).
Von
Bild des Benutzers Gabriele Di Luca
Gabriele Di Luca09.05.2013

Support Salto!

Unterstütze unabhängigen und kritischen Journalismus und hilf mit, salto.bz langfristig zu sichern! Jetzt ein salto.abo holen.

Salto Plus

Liebe/r Leser/in,

dieser Artikel befindet sich im salto.archiv!

Abonniere salto.bz und erhalte den vollen Zugang auf etablierten kritischen Journalismus.

Wir arbeiten hart für eine informierte Gesellschaft und müssen diese Leistung finanziell stemmen. Unsere redaktionellen Inhalte wollen wir noch mehr wertschätzen und führen einen neuen Salto-Standard ein.

Redaktionelle Artikel wandern einen Monat nach Veröffentlichung ins salto.archiv. Seit 1.1.2019 ist das Archiv nur mehr unseren Abonnenten zugänglich.

Wir hoffen auf dein Verständnis
Salto.bz

Abo holen

Bereits abonniert? Einfach einloggen!

Advertisement
Advertisement

Kommentare

Bild des Benutzers gustavo corni
gustavo corni 09.05.2013, 18:28
Due osservazioni all'articolo, pubblicato in modo molto opportuno. Ritengo che molteplici indizi (di prove storiche è difficile parlare a causa della chiusura degli archivi) facciano ritenere per certo - quindi non di sospetto si può parlare - che le vicende politiche di quegli anni, in cui frange radicali delle due estreme si sono scontrate con un forte uso della violenza, siano state pesantemente influenzate da pezzi deviati delle istituzioni dello stato. Mi sembra perciò che Di Luca sia fin troppo cauto, nel suo articolo. Una seconda osservazione: non credo (alla luce di quanto ho letto) che il terrorismo sudtirolese possa essere ricondotto entro la stessa categoria storica, anche se ha usato forme di "espressione" simili, come le bombe. E' una vicenda specifica della questione altoatesina/sudtirolese. Anche su di essa deve essere fatto ancora piena luce.
Bild des Benutzers Rupert Gietl -r
Rupert Gietl -r 09.05.2013, 23:14
Condivido l'oppinione del Sig. Corni, che gli avvenimenti successi in Sudtirolo tra il 1956 ed il 1988 non sono riconducibili entro la stessa categoria come lo scontro tra destra e sinistra radicale e le forze dello stato che nello stesso periodo tenevano in sospeso l' Italia. Inoltre sarei molto prudente a citare un articolo in Wikipedia.it, che come vittime non riconosce ne Luis Amplatz, con tutta probabilità assassinato dai servizi segreti, ne Franz Höfler o Anton Gostner, morti in seguito alle torture, che nello stesso articolo vengono adirittura contestate. Chi sà se Luis Amplatz, assassinato nel sonno, era uno di quei quattro, che in questo articolo vengono definiti come „deceduti durante la predisposizione delle loro azioni“? Magari sognava la sua prossima azione nel momento nel quale fu colpito dalle pallottole letali? Inoltre Wikipedia.it parla di "stragi" effettuate dal BAS, non distinguendo tra le operazioni dello stesso, quelle dei Puschtra Buibn o quelle di altri gruppi come Ein Tirol, che finoggi é sospettato di essere stato pilotato dai servizi segreti italiani. In articoli di storiografia divulagtiva, come lo presenta quello in Wikipedia.it, i Puschtra Buibn vengono accusati di avere commesso diversi attentati a Mühlwald, Antholz, Gsies, Sexten,... (in tutto almeno 9 vittime) dimenticando il fatto che non sono mai stati espressivamente condannati per tutti questi delitti (per esempio: Sentenza della Corte Assise Appello Milano del 12.06.1968). Come mai? Perché non sono mai state fornite delle prove per la loro colpa... E se non mi sbaglio, in paesi civili un sospettato viene considerato innocente affinché la sua colpa non é stata provata. Alla luce di questi fatti, sarei prudente a paragonare la situazione in Sudtirolo a quella in Italia durante gli anni di piombo che costavano la vita a più di 130 persone, la maggiorparte di loro civili.
Bild des Benutzers gustavo corni
gustavo corni 09.05.2013, 23:22
Non sono sinceramente uno studioso di storia del terrorismo in Alto Adige/Sudtirolo e non so se di recente siano state realizzate ricercha approfondite. Tuttavia, ne dubito. Credo che il tema sia molto importante e debba essere oggetto di approfondita attenzione da parte della storiografia, regionale e non. E' infatti un tema di storia nazionale - sicuramente - (oltre che internazionale) perchè presenta agganci, pur nelle profonde diversità, con filoni della storia italiana del secondo dopoguerra. Fra questi filoni mi sembra che in primo piano stiano le ancora poco chiare vicende dei servizi segreti e della loro intromissione nella vicenda dei terroristi sudtirolesi. Un argomento importante, che a mio parere dovrebbe entrare più decisamente nella riflessione storiografica e civica dei cittadini della provincia di Bolzano. La costituzione del Centro di storia regionale potrebbe forse essere un'occasione per porre al centro questo ed altri temi scottanti e ancora poco studiati della storia regionale recente! E ribadisco, che a mio parere non si tratta affatto di una questione meramente "regionale".
Advertisement
Advertisement
Advertisement