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Bolzano

Una follia chiamata tram

Quando l’arroganza e la grandeur della politica si traducono in scelte scellerate. L’ennesima dimostrazione di inettitudine in materia di viabilità (e non solo).
Kolumne von
Bild des Benutzers Paolo Florio
Paolo Florio18.11.2019
“Chi non vuole il tram non ama Bolzano”. “Se il tram non si farà, poi non lamentatevi del traffico”. Bastano già queste due dichiarazioni del sindaco Caramaschi, per capire lo spessore politico di un governo cittadino che in tema di viabilità non sa più che pesci prendere. O piuttosto non l’ha mai saputo. Dopo aver riempito per tre anni e mezzo i media locali (peraltro complici, c’è da dire, perché danno quotidianamente fiato alle fake news propagandate dalla giunta cittadina) di rendering illusori, circonvallazioni che esistono solo nella loro fantasia, autostrade incapsulate, tunnel mai realizzati e così via, adesso i tre (ir)responsabili guru della viabilità – il sindaco appunto e gli assessori Walcher e Lorenzini – invece di ammettere il fallimento cercano di addossare la colpa ai cittadini. Cerchiamo di ragionare sui fatti.
Adesso i tre (ir)responsabili guru della viabilità – il sindaco appunto e gli assessori Walcher e Lorenzini – invece di ammettere il fallimento cercano di addossare la colpa ai cittadini.
 

Opere fatte

 
Vaneggiamenti a parte (questa giunta è una cuccagna per progettisti e grafici, che stanno facendo soldi a palate per disegnare opere che non saranno mai realizzate), di concreto finora la giunta ha all’attivo un semaforo al posto di una rotonda (via Einstein) che non ha cambiato nulla, anzi; una quarta corsia in via Galilei per accedere al Twenty (quando chiamano i commercianti bisogna intervenire subito) che però fa a pugni con l’imbuto di ponte Roma: perché i nostri responsabili non hanno ancora capito che se si fanno arrivare auto, poi bisogna anche farle uscire; la corsia Metrobus su via Druso, che ha ottenuto l’unico risultato di creare file chilometriche ai lati e corsie centrali deserte. Come i rari bus che le percorrono.
 

Il tram: dove sono i dati essenziali?

 
E qui ci colleghiamo al tram. A prescindere dal mezzo in sé, la cosa grottesca del progetto è che si basa sul nulla. Si conoscono, a spanne perché cambiano tutti i giorni, i costi di realizzazione. Basta. E i costi di gestione? Qualsiasi imprenditore privato dotato d’intelletto sa che il problema non è aprire un’attività ma capire quanto costa mantenerla. Bene, i nostri tre responsabili non hanno mai detto a quanto ammonterebbe la spesa annua di gestione (personale, manutenzione ecc.). Perché? Semplice: non lo sanno. Perché per fare un bilancio bisogna avere dei dati. Ovvero, quanto prevedo di spendere e quanto prevedo di incassare. Avete mai sentito parlare di costo del biglietto? No. Oppure di potenziali utenti? No. Loro continuano a ripetere come un mantra “i 22.000 pendolari dell’Oltradige”.
 
Caramaschi, Renzo, Walcher, Luis
Luis Walcher e Renzo Caramaschi: "Quando chiamano i commercianti bisogna intervenire subito."
 
Eh già: ammettendo per assurdo che si convertano al tram (e vorrei vedere quante carrozze ci vorrebbero per trasportarli tutti nella stessa fascia oraria…), nelle ore che intercorrono tra il flusso di entrata e quello di uscita dei pendolari, chi viaggerebbe sul tram? I bolzanini non credo: io ad esempio, che come altre 14.800 persone abito a Oltrisarco-Aslago, perché dovrei andare alla stazione a prendere il tram per andare all’ospedale se ho la linea urbana 10 che passa sotto casa mia? Stesso discorso per gli altri quartieri. E men che meno è utile ai turisti, che non muoiono dal desiderio di spostarsi dal centro in via Druso o all’ospedale.
 

I pendolari: chi sono e dove vanno?

 
L’inadeguatezza dei tre responsabili si evince anche dal non essersi mai posta quella domanda banale che si fanno tutti i privati che lanciano un nuovo prodotto sul mercato: perché un consumatore dovrebbe comprarlo? Tradotto: perché un pendolare (consumatore) dovrebbe utilizzare il tram (prodotto)? I nostri geni della viabilità hanno mai studiato i flussi di traffico, ovvero si sono mai chiesti da dove partono i 22.000 e dove vanno? Non basta dire che vanno dall’Oltradige a Bolzano. Senza andare più a sud e considerando solo i centri maggiori, è bene sapere che Caldaro e Appiano non sono un centro abitato omogeneo, ma contano in totale la bellezza di 20 frazioni. Venti. Ciò significa, secondo le visioni dei tre responsabili, che – anche nelle giornate di pioggia, neve e gelo – un pendolare diretto, poniamo, in zona industriale, dovrebbe: raggiungere in qualche modo da Castelvecchio o Predonico la statale, prendere il Metrobus, scendere a ponte Adige, salire sul tram, scendere alla stazione e prendere un altro bus. Lascio ai nostri “esperti” il piacere di calcolare quanto ci impiegherebbe il pendolare in questione. Che forse si è appena comprato la macchina nuova e piuttosto che salire e scendere su mezzi strapieni, magari in piedi e con bagagli al seguito, preferisce starsene in coda ma al caldo e con la radio.
 
corsie preferenziali metrobus Bolzano
 Metrobus in via Druso: "L' unico risultato di creare file chilometriche ai lati e corsie centrali deserte." (Foto: Comune Bz)
 
Il punto è, egregio sindaco e compagnia deliberante, che anche dieci tram non convincerebbero una persona a rinunciare a quella comodità chiamata auto, se ha deciso di usarla. L’unico modo per evitare che qualcuno faccia qualcosa, è vietarlo. Il sindaco stesso continua a minacciare “se poi non andranno con il tram, allora prenderemo delle misure!”. Che paura. Già, quali misure? Il divieto di accesso? Il ticket d’ingresso? Scegliete voi, siete pagati per questo. Però sappiate che potreste farlo anche adesso, e senza buttare al vento centinaia di milioni di denaro pubblico e devastare una città per il resto della sua esistenza. Per prendere decisioni impopolari però ci vuole coraggio. E i nostri responsabili hanno dimostrato di non averne, mostrandosi forte con i deboli e pavida con i forti.
 

Questione di coraggio

 
Giusto qualche esempio, piccolo e grande, sparso qua e là. Avete presente la sbarra di via della Vigna verso l’ospedale? O magari le voragini a Bolzano Sud aperte da decenni in attesa di lavori, o ancora gli scheletri di costruzioni mai finite? Beh, guai a parlarne in Comune, perché di mezzo ci sono le famiglie politiche ed economiche più potenti di Bolzano. Per non parlare della figura barbina rimediata con il divieto fantasma sui mezzi pesanti: ricordate l’incidente camion-bici di corso Libertà? La reazione dei nostri responsabili fu severissima: al bando i Tir dalla città. Poi sono bastati due comunicati stampa delle associazioni di categoria per innescare un rapido dietrofront. Un altro esempio che sfiora il ridicolo? Il divieto ai diesel euro 3, che avrebbe già dovuto bloccare una fetta di pendolari. Infatti… le code sono rimaste uguali, se non aumentate. Semplicemente perché le hanno in quattro gatti che chissà quante volte le usano. Ma non basta: oltre a essere pochi i destinatari del divieto, ci sono anche le deroghe. Quella sugli anziani è giusta (ma se la usa il figlio vale?), poi c’è quella bellissima di chi abita a San Genesio o Sarentino. Me l’hanno chiesta i loro sindaci, ha detto candidamente Caramaschi. Basta chiedere no? Tra politici ci si intende… Insomma alla fine il divieto conta solo per qualche poveraccio che magari non ha i soldi per comprarsi la macchina nuova.
 

Caccia al Poveraccio

 
D’altronde, si sa, è molto meglio e più facile concentrarsi sui poveracci. A memoria d’uomo non ricordo una giunta così accanita nei rastrellamenti (che brutti ricordi evoca questa parola) in cerca di barboni che dormono sotto i ponti o pisciano nei giardini. Già, è molto più facile dare il Daspo a un poveraccio che non sa neanche cos’è… Ha generato una tristezza infinita, vedere i nostri tre responsabili presenti e gasatissimi all’inaugurazione della ruota panoramica (un’attrazione da luna park) quando invece da una giunta che si definisce “eco-sociale” ci aspetteremmo una parola di conforto a chi dorme sotto un ponte.
 
Ruota panoramica bolzano.jpg
Ruota panoramica a Bolzano: "Ci aspetteremmo una parola di conforto a chi dorme sotto un ponte.bolzano." (Foto: Walter Donegà)
 
Ma si sa, in centro comandano i soldi. I turisti per esempio, e torniamo al traffico: qualcuno ha mai pensato di fermarli ai parcheggi di Bolzano Sud (casello A22, fiera e altri spazi disponibili) e portarli con le navette? Non scherziamo: ci vorrebbe il coraggio di sfidare i commercianti del centro, che vogliono il turista motorizzato perché altrimenti come fa a portarsi a casa gli acquisti.
 

Ma tutti gli altri pendolari?

 
Ammesso (e giammai concesso) che la metà dei 22.000 dell’Oltradige accetti di fare le peripezie di cui sopra rinunciando alla macchina e salendo a bordo di un tram bloccato nel traffico generato dall’altra metà, che ne facciamo degli altri pendolari? Quelli che arrivano da nord, ad esempio: basta andare la mattina nel tunnel del Virgolo per vedere migliaia di pendolari che non hanno bisogno del tram. E quelli da sud, da Laives e dalla Bassa Atesina, che già oggi potrebbero venire in bus o in treno e non lo fanno, perché dovrebbero cambiare idea con il tram? E quelli che vengono da ovest – da Terlano a Merano alla Venosta – non li contiamo?
 
traffico bolzano
Traffico a Bolzano: "Il tram non cambierà di una virgola la situazione".
 
Anche a questi diciamo di arrivare in qualche modo a ponte Adige e iniziare la giostra delle coincidenze? E poi, cari geni della viabilità, se fatto il tram imporrete il divieto a chi non lo usa, l’obbligo varrà solo per i pendolari dell’Oltradige? Roba da ricorso immediato al Tar. Se invece dovesse valere anche per gli altri, allora perché non lo introducete subito, visto che per questi pendolari il tram non cambierà di una virgola la situazione?
 

Soldi pubblici? Allora si possono buttare

 
Dobbiamo fare il tram altrimenti i soldi vanno ad altre città: un altro mantra dei nostri tre responsabili. Mentalità tipica di una politica arrogante. Piuttosto che darli a qualcuno che magari ne ha veramente bisogno, me li spendo io – questo il concetto. Solo che qui non parliamo del contributo che a fine anno i vari uffici comunali o provinciali danno al primo progetto che passa perché li hanno in budget e vogliono finirli per non dover rifare i conti. Qui si parla di centinaia di milioni buttati in un’opera inutile, e a me personalmente non interessa se il grosso lo mette lo Stato: lo Stato sono anch’io perdio, e voglio che i soldi delle mie tasse vengano spesi bene. In qualsiasi parte d’Italia ma bene. Quindi, egregi governanti, se c’è qualcuno che non vuole bene a Bolzano, è proprio chi amministra in maniera sconsiderata il denaro pubblico che gli è stato affidato.
 

La bufala di Bergamo

 
Se l’ha fatto Bergamo il tram, possiamo farlo anche noi. Ecco un esempio di dilettantismo al cubo: paragonare le cozze con le ostriche. I nostri responsabili (e chi dà loro retta) dovrebbero sapere che la linea 1 del tram bergamasco serve la bellezza di 6 comuni e ha un bacino d’utenza di 220.000 abitanti, altro che i 22.000 dell’Oltradige e qualche sparuto bolzanino. L’anno scorso, per dire, ha trasportato 3,7 milioni di persone, cifre impensabili per la nostra realtà.
 
tram bergamo
Il tram di Bergamo: "Paragonare le cozze con le ostriche."  (Foto: Pendolaria)
 
E anche la futura linea 2, quella che godrebbe dei contributi statali tanto bramati dai nostri vertici comunali, non è da meno con cinque comuni attraversati e un bacino di 240.000 abitanti. Vadano a leggersi, in Comune, il dettagliatissimo piano economico-finanziario dell’opera bergamasca (comprensivo di costi di gestione, tariffe, possibili scenari di utilizzo, rapporto costi/benefici ecc.), altro che le quattro cifre in croce buttate lì dai nostri amministratori.
 

L’incubo dell’assessora Lorenzini

 
Pensare alle ciclabili è meritorio. Esserne ossessionati no. Prendiamo ad esempio la ciclabile di via S. Geltrude. Nessuno ne sentiva la mancanza, è stata fatta e va bene. Imbarazzante però fu l’argomento addotto dall’assessora: sarà utilizzata da 800 studenti (sic!). Se l’assessora avesse fatto un minimo di ricerca sul campo, avrebbe scoperto che le scuole elementari e medie sono frequentate per la stragrande maggioranza da studenti che abitano nel raggio di 500 metri e vanno a piedi. Gli studenti della scuola professionale al contrario arrivano in gran parte da fuori comune e da altri quartieri e si servono del bus. Insomma vale il discorso di prima per il tram: se non si fanno analisi serie, il rischio del ridicolo è elevato. Ma la ciliegina è stato il prolungamento della ciclabile fino alle “Fermi”: in un tratto di marciapiede largo due metri nelle ore di uscita dalle tre scuole di via Castel Flavon convivono centinaia di bambini, bici, carrozzine, passeggini e quant’altro…
 
 
Lorenzini, Marialaura
Maria Laura Lorenzini: "Pensare alle ciclabili è meritorio. Esserne ossessionati no."
 
Ah, e il progetto delle postazioni per le bici elettriche miseramente naufragato con altro spreco di denaro pubblico, ne vogliamo parlare? Meglio di no. Parliamo invece del progetto dell’ascensore inclinato di Oltrisarco, che l’assessora ha promesso di fare a inizio mandato ma che – per fortuna – non ha ancora realizzato perché sarebbe un’altra follia. Già, perché anche in questo caso non esiste uno straccio di studio che quantifichi il realistico utilizzo di una simile struttura. E che rischia di fare la stessa fine di un progetto realizzato dalla giunta precedente, che merita una digressione per far conoscere alcuni dati sicuramente ignoti ai nostri responsabili.
 

L’ autobus fantasma

 
Per anni si è discusso di collegare con bus di linea la parte alta di via Castel Flavon, in quanto gli abitanti delle ultime case che si servono della linea 7A o 7B devono poi scarpinare per qualche centinaio di metri. Bene, prima è stato fatto un tentativo di mettere a disposizione il bus turistico che parte da piazza Walther e arriva al castello, con numeri di affluenza vicini allo zero. Poi sono iniziati i lavori stradali, complicatissimi vista la ristrettezza della carreggiata, costati tra un inghippo e l’altro quasi 600.000 euro. A dicembre 2016 finalmente entra in funzione la linea alta. “Il prolungamento fin lassù? Una str…ata pazzesca”, dichiara a microfoni spenti un dirigente Sasa, che aggiunge: “Ma per noi è uguale quanti passeggeri trasportiamo, la Provincia ci paga a km percorso”. Il paradosso è che, invece di aumentare, l’affluenza cala. Se nel 2016 le due linee 7 registravano quasi 631mila obliterazioni, nel 2017 il dato scende clamorosamente a meno di 529mila e nel 2018 a 545mila (dati forniti dall’ufficio Trasporto della Provincia). Insomma un crollo di viaggiatori.
 
Bozen Sasa
Autobus di linea a Bolzano: "Il paradosso è che, invece di aumentare, l’affluenza cala:"  (Foto: Hannes Prousch)
 
Ma i dati incredibili non finiscono qui. Sempre la Provincia informa che nel 2018 sulla linea 7 (A e B) ci sono state giornate con la miseria di 157 obliterazioni in tutto, e durante l’anno parecchie corse da un capolinea all’altro hanno viaggiato con zero viaggiatori. Zero. Sapete quanto costa la gestione annua di questa linea? 600.000 euro. E quanta gente abita nei civici dal 42 al 48 di via Castel Flavon (anche se gli ultimi potrebbero prendere la linea che si ferma in Passeggiata dei Castani e fare due rampe di scale)? Sono 130, informa l’ufficio anagrafe del Comune. Domanda retorica: questi numeri in Comune li conoscevano prima di creare una cosa che non utilizza nessuno? Qui torniamo alla madre di tutte le differenze: se è un privato a investire, fa tutti gli studi possibili. Se il denaro è pubblico, allora chi se ne frega.
 

Il sorprendente bipolarismo della provincia

 
Ma un altro aspetto grottesco della vicenda è il comportamento bipolare della Provincia, che sta spalleggiando il Comune in questa follia chiamata tram ma che una volta la pensava in maniera opposta. Leggete bene: nel 2012 – non un secolo fa – l’allora assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann annunciava testualmente in un comunicato stampa: “I costi per il Metrobus sono circa un quarto rispetto a quelli del tram, i costi di gestione sono più bassi del 50%, e i tempi di realizzazione sono di 18 mesi contro 5 anni. Inoltre, con lo stesso investimento necessario all'acquisto di un tram da 220 posti, si possono comprare 5 bus da 440 posti".
 
Cs Tram
Assessore Daniel Alfreider (alla presentazione del progetto): "Una volta la provinciapensava in maniera opposta". (Foto: Comune Bz)
 
E non è finita qui. Widmann dichiarava di puntare su “tempi di percorrenza certi e concorrenziali, su parcheggi di interscambio e su un cadenzamento che, nelle ore di punta, può raggiungere i 3-6 minuti. Il tramha bisogno di almeno due binari altrimenti rischia di trasformarsi in un investimento sbagliato, mentre il Metrobus ha il vantaggio di potersi adeguare alle dimensioni della strada: dove non c'è posto per le corsie preferenziali si possono sfruttare i semafori intelligenti”. E poi c’era il carico da undici: “Un terzo degli utenti dei mezzi pubblici e un quarto delle auto in transito si concentra nell'ora di picco mattutino verso Bolzano. Il tram non risolverebbe il problema perché non sarebbe in grado, per limiti strutturali, di sopportare tutta la richiesta di mobilità nel momento di punta, mentre il Metrobus sarebbe in grado di soddisfare questa necessità”. C’è bisogno di commenti?
 

La grandeur de noantri

 
Il senso del pudore e del ridicolo, oltre che della realtà: ecco cosa manca ai tre protagonisti di questa storia. Mai vista in tre anni e mezzo di governo cittadino una mole così imponente di conferenze stampa per annunciare il minimo colpo di piccone, un’altalena in un parco giochi, due metri di ciclabile, un orto per anziani, una ruota da luna park come se fosse il Centre Pompidou. D’altronde, ognuno fa il grande con quello che ha. L’ufficio stampa del Comune probabilmente se li sogna la notte, i due assessori alla viabilità e ai lavori pubblici. Che poi sarebbe come se un impiegato dell’anagrafe ad ogni carta d’identità che emette, facesse un post su Facebook per far vedere quant’è bravo. Assistiamo a una ricerca spasmodica di apparire, una mania di grandezza impudica, la voglia di restare nella storia come “quelli che hanno fatto il tram a Bolzano”.
Assistiamo a una ricerca spasmodica di apparire, una mania di grandezza impudica, la voglia di restare nella storia come “quelli che hanno fatto il tram a Bolzano”.
Speriamo solo che il 24 novembre la cittadinanza li aiuti a dimenticare questo progetto, che sprofonderebbe la città in un cantiere infinito, inutile, portatore di debiti e di cicatrici destinate a rimanere eterne. Evitiamo che i nostri responsabili diventino “quelli che hanno rovinato Bolzano”.
 

P.S. 

 
Io uso raramente l’auto e solo per andare fuori città. In città uso la bici fin quando posso e i maledetti mezzi pubblici. Mi piacerebbe pure ogni tanto usare l’auto, devo dire. Ma ci rinuncio perché le strade sono piene, a seconda dell’ora, da genitori che in macchina portano/prendono i bambini in classe, da migliaia di pendolari (anche bolzanini, che si spostano da un quartiere all’altro) che viaggiano solitari, da turisti calati da ogni dove. E così vado in bici e respiro l’aria buona. Sto ancora aspettando che il sindaco – responsabile della salute dei cittadini - risolva il problema del traffico. Senza tram, però.
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Kommentare

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Federico Rossi 18.11.2019, 11:48

Articolo molto interessante e basato su dati, cosa assai rara di questi tempi.

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Frei Erfunden 18.11.2019, 12:04

Concordo che si dovrebbero addattare misure inpopolari prima di investire un mucchio di soldi in un progetto che non sembra alleviare la problematica esistente.
Vorrei ancora ricordare la sbarra di via della Vigna verso l’ospedale (!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!) ,
una presa per il c... a mio avviso; la bicicletta e mezzi simili necessitano il massimo del supporto da parte del comune e da parte di concittadini
(esempio: controlli e sanzioni nei punti di passaggio delle biciclette per quelli che non ne rispettano la piena precedenza). I ciclisti devono essere liberi di circolare anche in contromano al senso unico (vedi alcune realtá in cittá germaniche). Le biciclette devono essere trasportate dai mezzi pubblici per garantire ai pendolari la libertá di girare in bici anche loro.
Treni piú frequenti tra Merano e Bolzano, e puntuali.
e ricordo ancora la sbarra di via della Vigna verso l’ospedale, situazione insostenibile e intollerabile !!!!!!!!!!!!!!!

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Andrea Costalonga 19.11.2019, 09:51

..io capisco tutto, ma dire che i ciclisti devono poter circolare CONTROMANO è FOLLIA.
Semmai i ciclisti, che circolano su STRADE, devono avere UNA PATENTE, perchè ad oggi ci si mette per strada SENZA TEORICAMENTE CONOSCERE NULLA DEL CODICE DELLA STRADA....
E poi al primo frontale bici-auto di chi è la colpa?

Netiquette §S1 - Care for Styling

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Frei Erfunden 19.11.2019, 12:27

Invece in altre cittá e su certi tratti quello che Lei chiama FOLLIA
é giá di regola.

Die empirische Forschung der letzten 20 Jahre zeigt, dass das Fahren gegen die Einbahn nicht gefährlicher als mit der Einbahn ist. Im Gegenteil: das Fahren gegen die Einbahn macht das Navigieren in der Stadt leichter, den Radverkehr dadurch noch attraktiver und macht das Radfahren sicherer.

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Andrea Costalonga 19.11.2019, 12:39

...se gli altri sbagliano dobbiamo farlo pure noi?
ma Le sembra normale che uno senza patente (e che non conosce quindi le regole della strada) vada in contromano?

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Christoph Moar 19.11.2019, 13:03

A me sembra normalissimo, in città come Monaco di Baviera funziona da dio. Basta avere regole chiare, previste appunto dal codice della strada, per il quale non serve avere la patente per doverlo seguire. Anche per attenersi alle leggi fiscali, per esempio, non serve avere una laurea in giurisprudenza o una patente qualsiasi.

Ma probabilmente è anche una differenza di cultura, ci giocherei un soldo.

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Andrea Costalonga 19.11.2019, 20:27

Ma non si possono decontestualizzare le situazioni: Bolzano non è Monaco. Non hanno una città alla quale si accede praticamente solo da 3 strade a 1 corsia.. e la nostra "educazione stradale" è un tantino differente. Il paragone non è pertinente.
Ma secondo Lei, le regole chiare previste dal codice della strada chi le insegna ai ciclisti senza patente? Se fosse come dice Lei non servirebbe l'esame teorico per la patente: bastano regole chiare e tutti le sanno, giusto?... facciamo un esamino di pratica e siamo a posto! Purtroppo non è così. Chi va in strada deve dimostrare di conoscere le regole.

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Christoph Moar 20.11.2019, 14:57

Ah beh, guardi, in primis decontestualizzato ha lei, dicendo che i ciclisti contromano é una follia (sottintendeno sempre e ovunque). Si sbaglia, ovviamente. In precisi contesti - previsti dai codici della strada di tanti paesi, e a breve anche in quelli italiano - il ciclista contromano é una bellissima e validissima soluzione.

Tutto qua, nulla da arrabbiarsi o strillare o scrivere in maiuscolo. È una cosa semplicissima, peraltro gia accettata ed in uso in base ad un parere favorevole del ministero dei trasporti fin del 2011, e a breve incluso esplicitamente nel nuovo codice della strada, nell’articolo 182, comma 9-quater.

"Ma secondo Lei, le regole chiare previste dal codice della strada chi le insegna ai ciclisti senza patente?" Guardi, é semplicisimo: secondo lei, le regole previste dal codice penale, fiscale, civile e altro, chi le insegna ai cittadini? Ops. Nessuno.

E vede che sta confondendo due cose: è sempicemente l'abilitazione alla guida di veicoli con (determinate) motorizzazioni che é permessa solo ai portatori di patente - ed è il conseguimento della patente che é legato alla prova scritta e pratica della conoscenza del codice della strada.

Mentre per partecipare al traffico in qualità di pedoni, ciclisti, monopattinisti, sediearotellisti e chi piu ne ha piu ne metta al momento non sono previste patenti. Mi dispiace se a lei piacerebbe questo, ma attualmente non credo ci sia una maggioranza disposta a questo pasto. Nessuno potrebbe uscire di casa senza avere una patente. Tutti agli arresti domiciliari, suvvia.

Ciò ovviamente non significa che chi si immette nel traffico possa semplicemente ignorare il codice della strada - nulla di piu sbagliato, attenzione! Semplicemente il cittadino che partecipa al traffico deve attenercisi puntualmente al codice della strada, pena multe e processi, ma senza prima dimostrare in un esame di conoscerlo.

Le sembra veramente strano? Suvvia, chiunque può fare anche cose piu complicate, non so, diciamo di aprire un'attività, andare a lavorare, costruire una casa, senza prima fare un esame e prendere un "patentino" che dimostri di conoscere le leggi sulla cui base sta operando.

Le leggi ci sono e bisogna attenersi, ma nessuno deve prima dimostrare di conoscerle. Chi non si attiende viene multato o processato, e non serve dire "non conoscevo la legge".

Comunque, discorso a parte, proprio non capisco dove vuole arrivare: le regole per circolare contromano in bicicletta ci sono, ovviamente in determinate situazioni e non sui generis, e portano vantaggi a tutti senza impatto negativo sulla sicurezza. Fior di esperti a livello mondiale si scervellano su questi aspetti.

Ovviamente nessuno dovrebbe chiedere di permettere ai ciclisti di andare contromano in via Druso o sull'A22 o sull'intero sito stradale cittadino, ma non leggo che questa sia la richiesta di nessuno.

Lei, mi sembra, si sta impuntando su due preconcetti:
- che il ciclista in ambito urbano contromano sia una follia (lo ha addirittura scritto in maiuscolo), e qui mi dispiace dirle che é una sua opinione, purtroppo in netta divergenza rispetto a quella della comunità internazionale degli esperti del settore viabilità urbana e sicurezza, ma forse si sbagliano tutti, non é mai da escludere.
- e sul fatto che per circolare ci voglia sempre una patente. Qui, purtroppo, il codice della strada é abbastanza chiaro e si sta sbagliando lei: solo determinate classi di utenti stradali devono avere una patente per usare il loro veicolo. Ciclisti e i pedoni, al momento, sono liberi di partecipare senza obbligo di patente. Ovviamente, questo lo aggiungo come dettaglio, chi da ciclista una patente ce l'ha (perchè magari ha anche un automobile), e commette infrazioni al codice della strada come utente ciclista, perde comunque anche i punti sulla propria patente. Non c'entra il fatto di usare l'automobile o il biciclo.

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Frei Erfunden 19.11.2019, 13:06

forse la puó convincere la posizione della
European Transport Safety Council:
“A literature review reveals that there is broad agreement on the fact that the introduction and use of contraflow cycling on certain types of roads does not increase the risks of a collision. Instead, it is considered that it may have an overall positive effect on road safety.”
European Transport Safety Council

https://www.familienrad.at/einbahnstrassenoeffnung

Inoltre le chiedo anche di cosa ne pensa della sbarra di via della Vigna verso l’ospedale , che mi sembra una questione piú immanente, se giá vuole fare polemiche mi sembra di darLe una vera ragione.

Bild des Benutzers Fabio Marcotto
Fabio Marcotto 18.11.2019, 15:23

senza stare qui a recuperare le decine di argomentazioni dei mesi passati:
- il metrobus funziona? Scherziamo? Faccia un viaggetto con me alle 7 di mattina verso Bolzano e alle 5 di pomeriggio verso Appiano. Quello fantasticato da Widmann allora non è mai stato realizzato, perché i soldi sono stati dirottati altrove (tunnel di circonvallazione dappertutto in periferia): niente corsie dedicate, niente veicoli elettrici, molti bus "normali" sulla 131
- bus da 440 passeggeri?
- bloccare i pendolari dopo che tutto è stato accentrato a Bolzano senza dare loro mezzi pubblici efficienti? Complimenti!
- da Bronzolo e Laives i pendolari hanno a disposizione anche la ferrovia, da Merano Mebo, ferrovia e bus doppi che sulla statale viaggiano senza traffico
- chi pensa che il tram possa risolvere il problema di Bolzano? Per quello c'è Sasa. Ma forse aiuta a fermare un po' di macchine a Ponte Adige, con un parcheggio adeguato. E, fatta la linea fin lì, è chiaro che si dovrà farla anche fino a Caldaro.
- Follia? Tutti folli quelli del tram, a Firenze, Tuebingen, Karlsruhe, Gmunden….?
- il no al tram è in sostanza questo: lasciamo le cose così, non tocchiamo niente. O ci sono progetti alternativi?

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Claudio Campedelli 18.11.2019, 19:56

"- il no al tram è in sostanza questo: lasciamo le cose così, non tocchiamo niente. O ci sono progetti alternativi?"
Non concordo con questa affermazione. Il trucco è proprio questo: progettiamo il tram e poi diciamo alle persone che vivono nelle zone inquinate che fino a quando non sarà finito il tram non si può fare nulla.
Quando poi forse il tram ci sarà fino a Ponte Adige diranno: fino a che il tram non arriva fino a Caldaro non si può fare nulla.
Stessa strategia della nuova ferrovia del Brennero; fino ad ora funziona.

Quello che alcune persone non vogliono comprendere è che a Bolzano l'inquinamento è importante e che per salvaguardare la salute delle persone è necessario uno sforzo collettivo. L'argomento portato dai pendolari ("- bloccare i pendolari dopo che tutto è stato accentrato a Bolzano senza dare loro mezzi pubblici efficienti? Complimenti!") è condivisibile ma secondario rispetto al diritto alla vita.

Le soluzioni ci sono, non sono a costo zero sia per la parte economica sia per la parte dei comportamenti delle persone.

Il Piano urbano per la mobilità sostenibile non risolve il problema.
Anzi drenando importanti risorse pubbliche verso una unica infrastruttura impedisce altre azioni che possono risolvere il problema.

Bild des Benutzers Martin Aufderklamm
Martin Aufderklamm 18.11.2019, 20:15

Bellissimo articolo, ottima analisi.
In centro e nel resto della citta' comandano i commercianti; vedi quarta corsia per il twenty.
Tuttavia, costruendo nuove strade intorno a Bz (potenziamento Via Einstein, Galleria Monte Tondo, ecc.) fra vent' anni saremo punto e a capo.
Questo disfattismo , forse anche più vicino nell' ambito culturale italo/latino, però non lo si nota quando si trattava di costruire il parcheggio Bolzano Centro e svendere i gioielli di famiglia a Benko; nessuno si lamenta di tali lavori, ma la corsia del Metrobus da' fastidio apparentemente.
Lei parla di ticket d'ingresso: se venissero introdotti seduta stante, si leverebbe l'insurrezione popolare, quindi difficilmente credo sia fattibile ora senza tram; anche se sono completamente a favore; ma non solo per ingresso/uscita i citta', ma anche all' interno della stessa; perchè fino a quando ci saranno Bolzanini che da Via Amalfi a Piazza Gries prendono la macchina non ci sono Santi che tengano.
Poi, tutto e' perfettibile, come per esempio le attuali carenze del Tpl a Bolzano; più della metà delle fermate senza illuminazione del quadro orario (la pubblicità si invece), dopo le 22:40 da/verso Ospedale nessun mezzo (eccetto per Caldaro e Merano). Poi il futuro spostamento, anche in orario notturno, delle corse Flixbus, senza nessun 10A/B per collegare il resto della citta'; linea 3 che ci impiega 40 minuti da Casanova in Stazione, perchè manca una linea veloce diretta che utilizza le corsie riservate via Viale Druso e Via Resia per Casanova e viceversa.
Inoltre manca una seconda linea 131 dall'Oltradige verso la Zona Industriale.
Nonostante tutte queste gravi mancanze sono convinto che solo il Tram ci salvera' da altri morti alle vie respiratorie, ma ci vorebbe anche lo spostamento dell'autostrada dove l'8 dicembre sera tutti saranno in coda con il bollino nero cosi come i nostri polmoni, ma magari dalla ruota panoramica (pagando!) si respirera' aria migliore.
Ps: concordo appieno sulla gestione inumana dei senza fissa dimora, ma si sa ormai: le miglior leggi di destra vengono approvate dalla sinistra

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Massimo Mollica 19.11.2019, 08:48

Ed è così che scopriamo di vivere vicino a colui che risolverà tutti i problemi del mondo perché è l'unico che ragiona e sa le cose. Molta sicumena, tanta arroganza e insulti un po' a tutti. Slogan a go go. Soluzioni pratiche pochine. Critiche costruttive zero. Mi ricorda un certo Salvini...
Intendiamoci, certi concetti sono condivisibili, ma è come dire di volere la pace del mondo (chi non la vorrebbe?).
Mi piacerebbe comunque sentirlo a un dibattito pubblico con contradditorio.
p.s.
io lavoro a 350 metri da casa quindi vado a piedi. (comunque non so come dire questo possa contribuire a cosa)

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Johann Mair 19.11.2019, 09:45

Gratuliere - ein fundierter und sehr informativer Artikel. Der Bürger war bisher den Fake News von Politikern ausgeliefert. Politische Desinformation, Manipulation, Halbinformation, Spekulation, Lügen, Ignoranz,...….das ist das genaue Gegenteil von dem, was es in einer direkten Demokratie braucht. Damit direkte Demokratie funktionieren kann, ist eine korrekte und umfassende Information der Bürger unerlässlich. Wenn man sieht, was hier zum Thema Tram bisher gelaufen ist, dann wird deutlich, daß wir uns in diesem Lande von einer direkten Bürgerbeteiligung immer weiter entfernen! Deshalb liebe Mitbürger ignoriert das hirnlose Geplapper von politischen Beamten und von Leuten, die nicht die technische Kompetenz haben, um hier Vorgaben zu machen. Fragt euch aber, warum für so ein hirnloses Projekt so viel Geld ausgegeben werden soll.

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Johann Mair 19.11.2019, 10:23

Sehr geehrter Herr Florio. Dieser Artikel ist so gut, daß man ihn in das Deutsche übersetzen und in das Facebook stellen sollte. Geben Sie mir die Erlaubnis dazu? Ich werde den Google Übersetzer verwenden und dann den Text korrigieren und anpassen.

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Andreas Berger 19.11.2019, 13:54

@fr.g: La sbarra di via della vigna serve anche se a lei non piace: quella è una strada campestre, chi lavora col trattore nella propria campagna non può avere continuamente i ciclisti tra i piedi, se si apre la strada alle bici aumentano i rischi, e sicuramente anche le denuncie agli agricoltori.

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Paolo Florio 19.11.2019, 18:04

Caro Johann, nessun problema da parte mia. L'unico - grosso - mio dubbio è sul traduttore Google, che rischia di stravolgere non solo le singole parole ma soprattutto i contenuti. Le sarei grato se lo traducesse direttamente lei e, magari, lo sottoponesse prima all'approvazione di Salto.bz che l'ha pubblicato in versione originale. Grazie intanto della sua attenzione

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Daniel Düsentrieb 20.11.2019, 12:37

Complimenti per l'articolo!
Bisognerebbe aggiungere che il tram, una volta in funzione, farà parte di un progetto più ampio per una nuova mobilità a Bolzano. Il Tram farà da ossatura e tutte le linee dei bus bolzanini verranno ricollegati per poi poter servire tutti i quartieri al meglio. Tutta la rete periferica di autobus verrà ridisegnata.
Se il referendum del 24 novembre avrà esito positivo si mobiliterà l'Oltradige per attivare una sua connessione veloce a Ponte Adige, se invece vincerà il no anche questo progetto finirà in un cassetto.

Interessante leggere il PUMS sotto i "scenari evolutivi" a pagina 195-197 ci sono gli interventi inseriti nell'accordo tra Provincia e Comune di Bolzano da fare in futuro. In un futuro ci sarà la "linea 2 della Tramvia da Casanova alla Stazione di Bolzano" e gli "interventi nell’Areale di Bolzano, che comprendono la nuova stazione ferroviaria con annesso secondo fronte di accesso su via del Macello e un nuovo terminal Bus". Ma anche lo spostamento dell'A22 ...
Vedi PUMS in
italiano = http://www.comune.bolzano.it/UploadDocs/24973_PUMS_Bolzano_relazione.pdf
deutsch = http://www.gemeinde.bozen.it/UploadDocs/24974_PUMS_Bozen_Bericht.pdf
Quanto costerà il tutto?

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Johann Mair 23.11.2019, 11:16

Ich habe mir mit Zustimmung des Autors Herrn Paolo Florio erlaubt diesen wunderbaren und fundierten Artikel "Una follia chiamata Tram" frei und sinngemäß in das Deutsche zu übersetzen. Die Fotos fehlen.

Ein Wahnsinn namens Tram

Die Größe der Noantri.

Wenn Arroganz und Größenwahn der Politik zu schlechten Entscheidungen führen. Die x-te Demonstration der Unfähigkeit in Bezug auf die Verkehrsproblematik (und nicht nur).
Raum geben,, niemals realisierte Tunnels und so weiter. Jetzt versuchen die drei (ir) verantwortlichen Gurus des Verkehrssystems, - also der Bürgermeister und die Stadträte Walcher und Lorenzini - den Bürgern die Schuld zu geben, anstatt das Versagen zuzugeben.
Jetzt möchten die drei verantwortlichen Gurus der Mobilität - also der Bürgermeister und die Stadträte Walcher und Lorenzini - den Bürgern die Schuld dafür zu geben, anstatt das Versagen zuzugeben.
Fertiggestellte Projekte
Ausnahmen beiseite (dieser Gemeindeausschuss ist eine Fundgrube für Designer und Grafiker, die hier kübelweise Geld dieser Gemeindeausschuss als positives Ergebnis eine Ampel statt eines Kreisverkehrs (Einsteinstraße) realisiert, die aber in der Tat nichts geändert hat ; weiters eine vierte Spur in der Galileistraße, um auf das Twenty zuzugreifen (denn, wenn die Händler rufen, muss man sofort eingreifen), was jedoch im Widerspruch zum Trichter der Rombrücke steht: Weil unsere Manager noch nicht verstanden haben, dass Autos die herkommen, auch wieder hinauskommen müssen; die Metrobus-Spur auf der Drususstraße, die als einziges Ergebnis lange Schlangen an den Außenspuren der Straße und leere Mittelspuren bringt - für die wenigen Busse, die sie befahren.

Die Straßenbahn: Wo sind die wesentlichen Daten?

Und hier beschäftigen wir uns mit der Straßenbahn. Ungeachtet des Mediums als Solches, ist das Groteske an dem Projekt, dass es auf nichts basiert. Man kennt die Baukosten nur stückweise, da sie sich täglich ändern. Fertig Amen. Und die Verwaltungskosten? Jeder intelligente Privatunternehmer weiß, dass es nicht das Problem ist, eine Aktivität zu starten, sondern zu verstehen, wie viel es kostet, sie zu aufrecht zu erhalten. Aber gut, unsere drei Manager haben nie angegeben, wie hoch der jährliche Verwaltungsaufwand sein würde (Personal, Wartung usw.). Warum? Einfach: Sie wissen es nicht. Denn um ein Budget zu erstellen, muss man Daten haben. Das heißt, wie viel ich voraussichtlich ausgeben und wie viel ich voraussichtlich einnehmen werde. Habt ihr schon einmal etwas von den Ticketkosten gehört? Nein oder von potenziellen Nutzern? Nein, sie wiederholen wie ein Gebet "die 22.000 Pendler vom Überetsch".

Luis Walcher und Renzo Caramaschi (Foto)

Luis Walcher und Renzo Caramaschi: "Wenn Händler anrufen, muss man sofort eingreifen."

Oh ja: es ist absurd, anzunehmen, dass sie sich zur Nutzung der Tram (Straßenbahn) entscheiden (und ich würde gerne sehen, wie viele Wagen notwendig sind, um sie alle im selben Zeitfenster zu transportieren …..), in den Stunden zwischen der Einfahrt und der Ausfahrt der Pendler, wer würde mit der Straßenbahn fahren? Die Bozner? Glaube ich nicht: Ich wie andere 14.800 Menschen, die in Oberau und in Haslach wohnen, warum sollte ich zum Bahnhof fahren, um mit der Tram ins Krankenhaus zu fahren, wenn ich die Stadtbuslinie 10 habe, die unter meinem Haus verläuft? Gleiches gilt für die anderen Stadtteile. Und noch weniger nützlich ist es für Touristen, die nicht an dem Wunsch sterben, vom Zentrum in die Drususstrasse oder ins Krankenhaus zu fahren.

Die Pendler: Wer sind sie und wohin gehen sie?

Die Unzulänglichkeit der drei Manager zeigt sich auch darin, dass sie nie die banale Frage gestellt haben, die sich alle Privatpersonen, die ein neues Produkt auf den Markt bringen, stellen: Warum sollte ein Verbraucher es kaufen? Übersetzt: Warum sollte ein Pendler (Verbraucher) die Straßenbahn (Produkt) benutzen? Unsere Verkehrsgenies haben niemals die Verkehrsströme untersucht oder sich jemals gefragt, wo die 22.000 Pendler herkommen und wohin sie gehen. Es reicht nicht zu sagen, dass sie vom Überetsch nach Bozen fahren. Ohne weiter nach Süden zu gehen und nur um die großen Zentren zu betrachten, ist es gut zu wissen, dass Kaltern und Eppan keine homogen bewohnte Zentren sind, sondern insgesamt nicht weniger als 20 Weiler umfassen. Zwanzig. Dies bedeutet nach den Vorstellungen der drei Manager, dass ein direkter Pendler, etwa in einem Industriegebiet, auch an regnerischen, schneereichen und frostigen Tagen, auf irgendeine Weise die Staatsstraße von Altenburg oder Perdonig erreichen müsste, indem er den Metrobus nimmt und dann in Sigmundskron aussteigt, dort die Straßenbahn zum Bahnhof nimmt und dann in einen weiteren Bus steigt. Ich lasse die Freude unseren "Experten", zu berechnen, wie lange der betreffende Pendler brauchen würde. Und der hat vielleicht gerade das neue Auto gekauft und anstatt in überfüllten öffentlichen Fahrzeugen ein- und auszusteigen, ständig aufzustehen und Gepäck zu tragen, lieber in der Kolonne, und dabei in der Wärme und mit dem Radio im Auto sitzt.

Vorzugsspuren für den Metrobus Bozen

Der Metrobus in der Drususstraße: „Einziges Ergebnis sind die kilometerlangen Staus an den beidseitigen Fahrspuren und eine leere und kaum benutzte Vorzugsspur
(Foto: Gemeinde Bz)

Der Punkt ist, lieber Bürgermeister und Gemeindeausschuss, dass selbst zehn Straßenbahnen eine Person nicht überzeugen würden, diesen Komfort aufzugeben, der Auto heißt, wenn er sich dafür entscheidet, es zu benutzen. Die einzige Möglichkeit, jemanden daran zu hindern, etwas zu tun, besteht darin, es zu verbieten. Der Bürgermeister selbst droht weiterhin: "Wenn sie nicht mit der Straßenbahn fahren, werden wir Maßnahmen ergreifen!" Was für eine Angst. Ja, welche Maßnahmen? Das Zufahrtsverbot? Eine Eintrittskarte? Entscheidet euch bitte, ihr werdet dafür bezahlt. Aber wissen Sie, dass Sie es auch jetzt noch tun können, und das ohne Hunderte Millionen öffentlicher Gelder zu verschleudern und eine Stadt für den Rest ihrer Existenz zu verwüsten. Es braucht Mut, um unpopuläre Entscheidungen zu treffen. Und unsere Manager haben gezeigt, dass sie keinen haben. Sie zeigen sich stark mit den Schwachen und unentschlossen mit den Starken.

Eine Frage des Mutes

Nur ein paar kleine und große Beispiele, die hier und da zu finden sind. Kennen Sie die Bar im Weinbergweg in Richtung Krankenhaus? Oder vielleicht die jahrzehntelang geöffneten Baugruben in Bozen Süd, die auf die Nutzung warten, oder die Skelette der nie fertig gestellten Gebäude? Nun, wehe, in der Gemeinde erlaubt man sich darüber zu sprechen, denn dazwischen stehen die mächtigsten politischen und wirtschaftlichen Familien von Bozen. Ganz zu schweigen von der Figur Barbina, die durch das Phanthomverbot für schwere Fahrzeuge behoben wurde: Erinnern Sie sich an den Vorfall mit dem LKW Unfall mit einem Fahrrad in der Freiheitsstrasse? Die Reaktion unserer Gemeindebeamten war sehr streng: Verbannung der Tir aus der Stadt. Dann reichten zwei Pressemitteilungen von Fachverbänden für eine schnelle Trendwende aus. Ein weiteres Beispiel, das ins Lächerliche geht? Das Euro-3-Dieselverbot, das schon einen Teil der Pendler hätte aufhalten müssen. Tatsache ist ... die Warteschlangen sind gleich geblieben, wenn nicht sogar größer geworden. Einfach, weil es nur ein paar Leute sind, und wer weiß, wie oft sie sie benutzen. Aber damit nicht genug: Es gibt nicht nur wenige Zielgruppen des Verbots, und dazu auch noch Ausnahmen. Die Ausnahme für die Senioren ist richtig (aber gilt es, wenn das Kind den PKW benutzt?) Dann ist da das schöne Auto von denen, die in Jenesien und in Sarnthein leben. Ihre Bürgermeister fragten mich, sagte Garamaschi offen. „Es genügt einfach zu fragen? Unter Politikern verstehen wir uns“ ... Letztendlich gilt das Verbot nur für einen armen Kerl, der möglicherweise nicht das Geld hat, um sich ein neues Auto zu kaufen.

Jagd auf die Armen

Andererseits weiß man, ist es viel besser und einfacher, sich auf die armen Leute zu konzentrieren. Seit meinem Menschengedenken erinnere ich mich nicht an einen Gemeindeausschuss, der so hartnäckig war (was für schlechte Erinnerungen dieses Wort hervorruft) auf der Suche nach Landstreichern, die unter Brücken schlafen oder in den Gärten pinkeln. Ja, es ist viel einfacher, den schwarzen Peter einem armen Kerl zu geben, der nicht einmal weiß, was es ist …. Es machte mich sehr traurig, unsere drei Manager bei der Einweihung des Riesenrads (einer Vergnügungsparkattraktion) anwesend und sehr erfreut zu sehen. Von einem Gemeindeausschuss, der sich "ökosozial" nennt, hätten wir ein Trostwort für Diejenigen erwartet, die unter einer Brücke schlafen.
Man weiß ja - im Zentrum regiert das Geld. Kommen wir zum Beispiel zurück zum Verkehr der Touristen : Hat jemand schon einmal daran gedacht, sie auf den Parkplätzen von Bozen Süd (Ausfahrt A22, Messe und andere verfügbare Plätze) anzuhalten und sie mit den Shuttles zu transportieren? Wir scherzen nicht: Es würde den Mut erfordern, den Kaufleuten des Zentrums die Stirn zu bieten, die den motorisierten Touristen wollen, denn wie nimmt er sonst Einkäufe mit nach Hause?

Und alle anderen Pendler?

Angenommen (und nie nachgewiesen), dass die Hälfte der 22.000 vom Pendler vom Überetsch damit einverstanden ist, die oben genannten Für und Wider zu überwinden, indem sie auf das Auto verzichten und in eine Tram steigen, die im Verkehr steckt, den die andere Hälfte verursacht. Was machen wir mit diesen anderen Pendlern? Zum Beispiel jene aus dem Norden: es genügt morgens in den Virgel-Tunnel zu gehen, um Tausende von Pendlern zu sehen, die die Straßenbahn nicht brauchen. Und diejenigen aus dem Süden, aus Leifers und aus dem Unterland, die schon heute mit Bus oder Bahn kommen könnten und es aber nicht tun, warum sollten sie ihre Meinung mit der Tram ändern? Und diejenigen, die aus dem Westen kommen - von Terlan über Meran bis in den Vinschgau - zählen wir diese nicht?

Verkehr in Bozen

Verkehr in Bozen: "Die Straßenbahn wird die Situation nicht um einen Beistrich verändern". Müssen wir auch diesen sagen, sie sollen auf irgendeine Weise nach Sigmundskron kommen, um dort mit dem Spießrutenlauf der Verbindungen und Anschlüsse zu beginnen? Und dann, liebe Genies der Mobilität, wenn ihr bei Fertigstellung der Tram ein Verbot denen auferlegen wollt, die sie nicht benutzen, gilt das dann nur für die Pendler vom Überetsch ? Eine Sachlage für einen sofortigen Einspruch beim Verwaltungsgericht (TAR). Wenn es aber auch für alle anderen gelten sollte, warum führt ihr es dann nicht sofort ein, wissend, dass die Tram die Situation für diese Pendler nicht um einen Beistrich verändern wird?
Öffentliche Gelder? Dürfen sie verschleudert werden
Wir müssen die Tram machen, sonst geht das Geld in andere Städte: ein weiteres Mantra unserer drei Manager. Typische Mentalität einer arroganten Politik. Anstatt es jemandem zu geben, der es wirklich braucht, gebe ich es selbst aus - das ist das Konzept. Nur sprechen wir hier nicht über den Beitrag, den die verschiedenen Stadt- oder Provinzämter zum Jahresende für das erste Projekt gewähren, das genehmigt wurde, da sie diese im Budget haben und abschließen möchten, um die Konten nicht erneut für die nächste Bilanz buchen zu müssen. Hier geht es um Hunderte von Millionen, die in ein nutzloses Projekt gesteckt werden, und es ist mir persönlich egal, ob der Großteil vom Staat kommt: Und wohlgemerkt, der Staat bin auch ich, und ich möchte, dass mein Steuergeld gut eingesetzt wird. In jedem Teil Italiens, aber gut. Also, verehrte Stadregierung, wenn es jemanden gibt, der es mit Bozen nicht gut meint, sind es genau diejenigen, die das ihnen anvertraute öffentliche Geld schlecht verwalten.

Die Büffelmozzarella von Bergamo

Wenn Bergamo die Tram gemacht hat, können wir das auch. Ein gutes Beispiel für extremen Dilettantismus: Muscheln mit Austern vergleichen. Unsere Manager (und diejenigen, die ihnen recht geben) sollten wissen, dass die Tram der Linie 1 von Bergamo nicht weniger als 6 Gemeinden bedient und ein Einzugsgebiet von 220.000 Einwohnern hat, vergleichsweise zu den 22.000 Einwohnern des Überetsch und einigen wenigen Städtern in Bozen. Im vergangenen Jahr waren es beispielsweise 3,7 Millionen Fahrgäste, Zahlen, die für unsere Realität undenkbar wären.

Tram Bergamo

Die Tram in Bergamo: "Muscheln mit Austern vergleichen." (Foto: Pendolaria)

Und auch die künftige Linie 2, die sich über die von unseren Gemeindevorstehern so begehrten staatlichen Beiträge freuen würde, ist mit fünf angefahrenen Gemeinden und einem Einzugsgebiet von 240.000 Einwohnern nicht kleiner. In der Gemeinde sollte einmal der sehr detaillierte Wirtschafts- und Finanzplan des Projektes von Bergamo (einschließlich Verwaltungskosten, Tarife, mögliche Nutzungsszenarien, Kosten-Nutzen-Analysen usw.) nachgelesen werden, das ist alles andere als die vier Zahlen, die hier von unseren Verwaltern auf Papier geworfen wurden.

Der Albtraum der Beraterin Lorenzini

Über Radwege nachzudenken ist ehrenswert.
Davon besessen zu sein, nein. Nehmen wir zum Beispiel den Radweg in der St. Gertraudstrasse. Niemand hat das Fehlen desselben gespürt, er wurde gemacht, und es ist in Ordnung. Aber das Argument der Stadträtin war mehr als peinlich: Er wird von 800 Studenten benutzt (sic!).
Wenn die Assessorin nur minimal auf diesem Gebiet nachgeforscht hätte, wäre herausgekommen, dass die Grund- und weiterführenden Schulen zum größten Teil von Schülern besucht werden, die im Umkreis von 500 Metern wohnen und zu Fuß gehen. Die Berufsschüler hingegen kommen überwiegend von Außen und aus anderen Stadtteilen und nutzen den Bus. Kurz gesagt, die Rede von ersteren gilt für die Tram: Wenn keine ernsthaften Analysen durchgeführt werden, ist das Risiko, sich der Lächerlichkeit preiszugeben hoch. Aber das i-Tüpfelchen war die Verlängerung des Weges zum "Fermi": Auf einem zwei Meter breiten Gehsteig stehen in der Haselburgstrasse, in den Stunden nach dem Verlassen der drei Schulen, hunderte von Kindern, Fahrrädern, Kinderwagen, usw. nebeneinander.

Lorenzini, Marialaura

Maria Laura Lorenzini: "Es ist ehrenswert, über Radwege nachzudenken. Davon besessen zu sein, ist es nicht."

Ach, und das Projekt der Elektrofahrradstationen, das mit weiterer Verschwendung öffentlicher Gelder kläglich versenkt wurde, wollen wir darüber sprechen? Besser nicht. Wir sprechen über das Schrägaufzugsprojekt von Überetsch, das die Stadträtin zu Beginn ihres Mandats zugesagt hatte, das sie aber - zum Glück - noch nicht realisiert hat. Es wäre ein weiterer Wahnsinn. Ja gut, denn auch in diesem Fall gibt es kein Stück Papier von einer Studie, welche die realistische Nutzung einer solchen Struktur quantifiziert. Und das birgt die Gefahr, dass ein Projekt, das vom vorherigen Stadtrat erstellt wurde, dasselbe Ende nimmt, das aber einen Diskurs verdient hätte, um einige Daten offenzulegen, die unseren Managern sicherlich unbekannt sind.

Der Geisterbus

Seit Jahren wird darüber diskutiert, den oberen Teil der Haselburgstrasse mit einem Linienbus zu verbinden, da die Bewohner der letzten Häuser, welche mit der Linie 7A oder 7B fahren, einige hundert Meter zu Fuß gehen müssen. Nun, zuerst wurde versucht, den Touristenbus, der vom Waltherplatz zum Schloss fährt, zur Verfügung zu stellen - mit einer Fahrgästezahl gleich nahe Null. Dann begannen die Straßenarbeiten, die angesichts der Enge der Fahrbahn sehr kompliziert waren und zwischen einer Unterbrechung und der anderen fast 600.000 Euro kosteten. Im Dezember 2016 geht dann die High Line endlich in Betrieb. "Die Erweiterung da oben? Eine "wahsinnige Idiotie“, erklärt eine Sasa-Führungskraft am abgeschalteten Mikrofon und fügt hinzu:„ Aber für uns ist es egal wieviele Passagiere wir befördern - die Provinz zahlt uns pro Kilometer. “ Das Paradoxe ist, dass die Nutzung nicht steigt, sondern sinkt. Wenn die beiden Linien 7 im Jahr 2016 fast 631.000 Fahrkarten verzeichneten, sank die Zahl im Jahr 2017 dramatisch auf weniger als 529.000 und im Jahr 2018 auf 545.000 (Angaben des Transportamtes der Provinz). Kurz gesagt, ein Einbruch der Anzahl der Busfahrgäste.

Bozen Sasa

Autobusse in Bozen: "Das Paradoxe ist, dass die Nutzung nicht steigt, sondern sinkt:" (Foto: Hannes Prousch)

Aber die unglaublichen Daten enden nicht dort. Die Landesverwaltung informiert, dass es im Jahr 2018 auf der Linie 7 (A und B) Tage gab, an denen insgesamt 157 Fahrgäste zu verzeichnen waren, und dass im Laufe des Jahres mehrere Fahrten von einer Endstation zur anderen mit null Reisenden durchgeführt wurden. Null. Wissen Sie, wie viel die jährliche Verwaltung dieser Linie kostet? 600.000 Euro. Und wie viele Menschen leben in der Straße Nr. 42 bis 48 der Haselburgstrasse (auch wenn die letzten Fahrgäste die Haltestelle Kastanienweg nehmen und zwei Treppen hinaufsteigen könnten)? Es sind 130, informiert das Meldeamt der Gemeinde. Rhetorische Frage: Kannte man in der Gemeinde diese Zahlen, bevor das realisiert wurde , das niemand nutzt? Hier kehren wir zur Mutter aller Ursachen zurück: Wenn ein Privater der Investor ist, macht er alle möglichen Studien. Wenn Geld öffentlich ist - wen interessiert das denn?!

Die überraschende Zwiespältigkeit der Landesverwaltung

Ein weiterer grotesker Aspekt der Geschichte ist das zwiespältige Verhalten der Landesverwaltung, das die Gemeinde in diesem Wahnsinn, der Tram, unterstützt, aber die einst das Gegenteil gedacht hat. Sie lesen richtig : 2012 - noch nicht vor einem Jahrhundert - kündigte der damalige Mobilitätslandesrat Thomas Widmann in einer Pressemitteilung wörtlich an: "Die Kosten für den Metrobus betragen rund ein Viertel gegenüber denen der Tram, die Betriebskosten sind niedriger, die Fertigstellungszeiten betragen 18 Monate gegenüber 5 Jahren. Außerdem können Sie mit der gleichen Investition, die für den Kauf einer Tram mit 220 Sitzplätzen erforderlich ist, 5 Busse mit 440 Sitzplätzen kaufen. "

Die Trambahn

Stadtrat Daniel Alfreider (bei der Vorstellung des Projekts): "Es war einmal, als die Provinz das Gegenteil dachte" (Foto: Gemeinde Bz)

Das ist noch nicht Alles. Widmann gab an, sich auf „sichere und wettbewerbsfähige Fahrzeiten, auf Austauschparkplätze und auf eine Taktzahl zu konzentrieren, die in Spitzenzeiten 3-6 Minuten erreichen kann. Die Straßenbahn braucht mindestens zwei Gleise, sonst könnte sie zu einer falschen Investition werden, während der Metrobus den Vorteil hat, sich an die Straßengröße anpassen zu können: Wo kein Platz für die Vorzugsspuren ist, könnten intelligente Ampeln eingesetzt werden. " Und dann waren da noch die Spitzenbelastungen Uhr: „Ein Drittel der Verkehrsteilnehmer und ein Viertel der Transit-PKW sind in den Vormittags-Spitzenstunden in Richtung Bozen unterwegs. Die Straßenbahn würde das Problem nicht lösen, da sie in Spitzenzeiten aufgrund struktureller Einschränkungen nicht in der Lage wäre, alle Anforderungen an die Mobilität zu erfüllen, während der Metrobus in der Lage wäre, diese abzudecken “. Benötigen Sie Kommentare?

Die Größe der Noantri

Der Sinn für Bescheidenheit und Lächerlichkeit sowie für die Realität: das ist es, was den drei Protagonisten dieser Geschichte fehlt. Nie zuvor, und das in dreieinhalb Jahren der Stadtregierung, gab es eine so beeindruckende Anzahl von Pressekonferenzen, um einen einzigen Spatenstich anzukündigen, eine Schaukel auf einem Spielplatz, zwei Meter Radweg, einen Gemüsegarten für ältere Menschen, ein Rad am Spielplatz, als ob dies das „Centre Pompidou“ wäre. Auf der anderen Seite macht jeder das großartig, was er hat. Wahrscheinlich träumt die Pressestelle der Gemeinde nachts von ihnen, den beiden Gutachtern für Verkehr und öffentliche Arbeiten. Das wäre so, als wenn ein Mitarbeiter des Meldeamtes für jeden von ihm ausgestellten Personalausweis auf Facebook postet, um zu zeigen, wie gut er ist. Wir erleben eine krampfhafte Geltungssucht, eine Manie sich zu zeigen und den unbescheidenen Wunsch als Diejenigen in die Geschichte einzugehen, die die Tram in Bozen gebaut haben"
Wir hoffen nur, dass ihnen die Bürger am 24. November helfen, dieses Projekt zu vergessen, das die Stadt in eine endlose, nutzlose Baustelle stürzen würde, die Schulden und Narben bringen würde, die für die Ewigkeit bestimmt sind. Wir sollten verhindern, dass unsere Verantwortlichen das werden "Diejenigen, die Bozen ruiniert haben".

P. S. Ich benutze selten ein Auto und nur um aus der Stadt zu kommen. In der Stadt benutze ich das Fahrrad so oft ich kann und die verdammten öffentlichen Verkehrsmittel. Ich würde auch gerne ab und zu das Auto benutzen, muss ich sagen. Aber ich gebe auf, weil die Straßen je nach Zeit voll sind von Eltern, die Kinder mit dem Auto bringen / mitnehmen, von Tausenden von Pendlern (auch aus Bozen, die von einem Stadtteil in den anderen ziehen), die alleine fahren, von Touristen, die von überall hergekarrt werden. Und so fahre ich mit dem Fahrrad und atme die "gute" Luft. Ich warte immer noch darauf, dass der für die Gesundheit der Bürger verantwortliche Bürgermeister das Verkehrsproblem löst. Ohne Tram, aber daß er es löst.
Übersetzung: Johann Mair, Kaiserau 76, Bozen

Tram Bozen
STA AG
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