Di recente sono stati pubblicati i dati Istat riguardanti, tra gli altri argomenti, anche quelli della scolarizzazione e dell’occupazione giovanile. Ne risulta una fotografia che individua due aree fortemente diversificate: mentre al centro e al nord la percentuale di scolarizzazione e di occupazione giovanile, seppur con un livello minore rispetto alla media europea, indica valori in ripresa (se comparati a quelli del 2011), per il sud il quadro continua a rimanere estremamente critico. Interessante però sovrapporre i dati che riguardano la disponibilità a cercare un lavoro nelle due aree: mentre al nord essa si attesta su un livello quantitativamente basso (25%), la cifra sale vistosamente al sud (46,2%). Ciò significa che a fronte di un mercato del lavoro più fiorente al nord rispetto al sud, esiste un maggiore fenomeno di inattività – vale a dire costituito da persone che né cercano, né vogliono cercare un lavoro – proprio nelle aree più sviluppate (35, 8% al nord, 23,7% al sud).
Per quanto riguarda l’Alto Adige, il numero di diplomati e laureati è in linea con la media nazionale, ma si ha una forte polarizzazione sui dati inerenti l’inattività (attestata al 9,2%) e l’abbandono (18,2%), rispettivamente tra le più basse e le più alte d’Italia.
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