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Marketing elettorale

Svp e Pd: spot elettorali a confronto

A chi sono rivolti? Centrano l'obiettivo? I messaggi elettorali sotto la lente dell'esperto.
Di
Ritratto di Luca Sticcotti
Luca Sticcotti03.10.2013

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Ritratto di Carmelo Salvo
Carmelo Salvo 4 Ottobre, 2013 - 11:00
Grazie per questa analisi interessante e propositiva. Mi meraviglio pero' del fatto che nell'analisi sullo spot SVP non viene evidenziato il ruolo delle donne che sono rappresentate praticamente esclusivamente come "decorazione": nelle immagini che parlano di lavoro e impegno vediamo solo uomini, mentre le donne sono raffigurate nel ruolo di madre, di ragazza sportiva, di giovane innamorata. In quello del PD, al contrario, la donna ha una presenza fondamentale: viene raffigurata sia come lavoratrice ( nel ruolo di ricercatrice), sia come studentessa. E anche nell'immagine della lista dei candidati, le donne sono già ben visibili prima dell'ingresso in campo delle due evidenziato nell'analisi. Ricordo, inoltre, che il PD, da sempre e per regolamento, è un partito che favorisce le pari opportunità.
Ritratto di Flavio Pintarelli
Flavio Pintarelli 4 Ottobre, 2013 - 14:40
Salve Carmelo permetti l'excusatio non petita e la conseguente accusa manifesta, purtroppo Luca ed io abbiamo lavorato con tempi piuttosto stretti per questo articolo (al momento la semiotica non paga) e nell'analisi mi sono concentrato solo su alcuni aspetti, quelli che mi sembravano più significativi, inoltre non ho lavorato in un'ottica comparativa, ma sul singolo filmato. Ciò detto hai perfettamente ragione a sottolineare il modo in cui viene rappresentata la donna nel filmato dell'SVP, e in parte lo avevamo notato anche noi tanto che commentando la prima sequenza dello spot ci chiedevamo che fine avesse fatto la madre, nel quadretto familiare. Brevemente sullo spot del PD, anche qui hai ragione a dire che alla rappresentazione della donna ricopre un ruolo centrale, nessuno lo ha messo in dubbio. Anzi quando abbiamo parlato della sequenza della camminata abbiamo formulato l'ipotesi sottoforma di domanda: "donne come aggiunta?", proprio perché sappiamo quanto il PD sia un partito attento alle questioni di genere. Eppure quella sequenza ci ha suscitato lo stesso dei dubbi, a volte la comunicazione, specialmente quella visiva, crea degli eccessi di senso che magari non sono calcolati (e forse neppure calcolabili) dall'autore di un messaggio ma che sono chiaramente percepiti dal destinatario e individuabili da chi, come noi, s'impegna nell'esercizio ermeneutico.
Ritratto di Joachim Mair
Joachim Mair 4 Ottobre, 2013 - 12:02
Buongiorno, analisi interessante... avete invece visto lo spot di Eva Klotz a favore del referendum? Mi incuriosisce sapere come lo vede Flavio Pintarelli! Secondo me qualche approccio interessante ce l'ha (a parte l'obiettivo che non condivido).
Ritratto di Flavio Pintarelli
Flavio Pintarelli 4 Ottobre, 2013 - 14:44
Si ho visto quello spot ma ormai qualche settimana fa, dovrei rivederlo però per fare un'analisi più approfondita. Ricordo che mi colpì l'immagine del ragazzo che legge la notizia dell'indipendenza sullo smartphone e ha uno sfondo "los von Rom", sembra proprio che ai partiti di madrelingua tedesca piacciano molto queste tecnologie ;)
Ritratto di Erika Zomer Kössler
Erika Zomer Kössler 4 Ottobre, 2013 - 14:38
Con il massimo rispetto, ma condivido il commento di Carmelo Salvo completamente. Da DONNA mi sento una persona completa, e poi sono madre, moglie, donna lavoratrice, sorella e badante. E per questo ci metto nome e faccia: per avere gli stessi diritti e doveri degli uomini, puntando sul rispetto dell'altro e sui giovani.
Ritratto di Flavio Pintarelli
Flavio Pintarelli 4 Ottobre, 2013 - 15:00
Mi fa piacere che lei si senta, da donna, una persona completa ma vorrei chiarire, e lo faccio per la seconda volta, che nell'analisi nessuno ha messo in dubbio l'impegno del PD rispetto alle questioni di genere. Ci siamo però chiesti se il messaggio creato fosse adeguato a comunicare questo impegno, tanto è vero che abbiamo usato una forma interrogativa "donne come aggiunta?" senza darci e dare al lettore una risposta. Personalmente credo che la sequenza che abbiamo analizzato sia ambigua, dal punto di vista della comunicazione e, come spiegavo prima, lo sia indipendentemente dalle intenzioni di chi ha creato il messaggio. Lo è, ambigua, nell'interazione di tutti gli elementi: l'immagine in sovraimpressione si aggiunge all'immagine, così come l'ingresso delle candidate dal fuori campo si aggiunge a un'azione già in corso. Tutti questi elementi comunicano che il concetto di pari opportunità non è qualcosa di organico ma qualcosa di esterno che a quell'organismo viene ad aggiungersi.
Ritratto di Erika Zomer Kössler
Erika Zomer Kössler 4 Ottobre, 2013 - 15:20
Penso sia più o meno così: le due donne che entrano in un secondo momento parlano di apertura a chi arriva dopo ( per vari argomenti e motivazioni), accettazione dell'altro, come sostenevo nel primo commento , di rispetto a prescindere. Si tratta solo di arrivare a guardare all'insieme del messaggio. Certo: tutto è perfezionabile, ma il messaggio come il lavoro del Partito Democratico è volto alla concretezza di idee e obbiettivi. Che possono essere migliorati a loro volta, con l'entrata in campo di nuove figure e in momenti diversi.
Ritratto di Flavio Pintarelli
Flavio Pintarelli 4 Ottobre, 2013 - 15:57
È un'interpretazione, quest'ultima che propone, che ha una sua legittimità ma che è forzata rispetto al testo nel suo complesso. Se davvero quella sequenza parlasse di apertura e di accoglienza allora il movimento dei candidati dovrebbe dare conto di questo aspetto cosa che invece non fa. Il gruppo dei candidati seguita a camminare dritto per la sua strada, nessuno si volta a guardare le nuove arrivate, nessuno si apre ad accoglierle. Semplicemente si aggiungono al gruppo e così si crea l'ambiguità di cui sopra. Questo, ripeto, non è un giudizio sul lavoro di un partito ma su cosa comunica uno specifico spot ai cui autori nessuno chiede di essere Eisenstein, ma forse rileggere Teoria Generale del Montaggio aiuterebbe ad essere più precisi (ma anche chiedere il parere di noi poveri semiologi ;) )
Ritratto di Erika Zomer Kössler
Erika Zomer Kössler 4 Ottobre, 2013 - 16:13
ho vissuto a fianco di chi usa la lingua dei segni per esprimersi, da più di 20 anni. e l'ha pure promossa e insegnata. Ho ammirato la capacità di capire, intuire, prevedere ciò che un gesto può significare, imparando poco, ma quel poco mi è molto prezioso. Capisco, quindi, benissimo la sua critica, ma sa cosa intendo quando si parla di budget, di tempistiche e altre cosette del genere....Intanto lavoriamo, e cerchiamo di farlo al meglio! Sperando di essere capiti per quello che abbiamo fatto e per ciò che intendiamo fare, a prescindere da un filmato di un minuto scarso, da un volantino o un cartellone. ( e lo dico con mio rammarico, essendo molto vicina al mondo della pubblità, stampa e grafica). La ringrazio e le auguro un buon lavoro
Ritratto di Flavio Pintarelli
Flavio Pintarelli 4 Ottobre, 2013 - 16:30
Capisco benissimo quali possono essere le difficoltà, come sono sicuro che lei ha capito l'assenza di "malizia" nel nostro modesto esercizio di analisi. So bene che più che le parole (e le immagini) contano i fatti ed è su quelli che verrete "valutati" tra meno di un mese. Però so anche, da professionista della comunicazione come lei, che è importante il modo con cui le cose si dicono. Le auguro il meglio e la ringrazio per il confronto
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