“Controllo, minacce, violenza psicologica e fisica, stalking sono ancora molto presenti nelle relazioni cosiddette d’amore. Riguardano tutte le età e gli ambienti sociali e si svolgono online e offline. In amore vale tutto, la gelosia è un segno d’amore, l’anima gemella, l’amore eterno sono miti pericolosi con effetti concreti. Limitano libertà di scelta e autonomia e giustificano comportamenti abusanti”. Così la campagna di sensibilizzazione contro la violenza alle donne nelle relazioni intime tra adolescenti“ Che cos’è l’amor” di Comunicattive.
L’amore romantico è infatti un costrutto culturale, un dispositivo di controllo creato dal patriarcato per convincere le donne che la violenza maschile è una forma d’amore.
L’amore romantico è “se quel bambino ti picchia vuol dire che gli piaci”, è “non esco con le amiche perché lui è geloso e non voglio farlo soffrire”, è “è geloso perché è molto innamorato e ha paura di perdermi”, è il “tu sei mia”, è il “delitto passionale, il “raptus di gelosia”.
Il mito dell’amore romantico affonda le sue radici in una cultura eteropatriarcale che in nome del possesso e del potere gerarchico nelle relazioni arriva ad agire forme di violenza tra le più diverse: da quella psicologica allo stupro, da quella domestica alle discriminazioni di generi e orientamenti sessuali, fino ai femminicidi e ai transcidi.
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