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Gerade in Naturparks müssten Arten wie Schneehasen, Schneehüher, Waldschnepfen usw. sicher sein. Sie sind es aber nicht, denn sie gehören zu den jagdbaren Arten.
"Uomini rozzi e grossolani"... ganz schön überheblich eine solche Aussage.
Die mentale Einstellung dieses selbsternannten Experten zeigt sich an seiner unerhörten Beleidigung aller Jäger. Wer nicht seiner Meinung ist, ist ein primitiver Untermensch.
"Non bisogna dimenticarsi che con la caccia si rischi di ferire o uccidere anche le persone." Auch der Jagdverband weist auf die Gefahren hin: "Die Jagdausübung ist mit Risiken verbunden, auch für den Jäger selbst. Im langjährigen Schnitt verunglücken alle zwei Jahre drei Südtiroler Jagdausübende tödlich.
Aber nicht nur die Jäger selbst kommen bei der Jagdausübung zu Schaden. Im Schnitt kommen sechs Jagdhunde pro Jahr zu Tode. Neben dem schlimmstmöglichen Fall gibt es natürlich viel mehr Fälle, die glimpflicher ausgehen. An die zwanzig mehr oder weniger schwere Verletzungen werden jedes Jahr von unseren Mitgliedern der Versicherung gemeldet. Dazu kommen mehr als fünfzehn Haftpflichtfälle pro Jahr. Damit sind Schäden gemeint, für die der oder die Jagdausübenden verantwortlich gemacht werden."
Il problema di questi signori è che non vogliono capire che non si proteggono le specie animali impedendone la caccia, ma, al contrario, la caccia - correttamente pianificata ed eseguita - è uno strumento importante per impedire che determinate specie prendano il sopravvento su altre alterando l'ecosistema e riducendo la qualità delle natura. L'uomo ha ormai modificato ogni ambiente ed ogni ecosistema: se si vuole che la natura sia conservata, l'uomo stesso deve intervenire favorendo l'incremento delle specie sottorappresentate e riducendo il numero di quelle sovrarappresentate. L'iniziativa dei cosiddetti animalisti è in realtà controproducente per la natura e per gli animali che essi stessi dicono di voler tutelare: senza peraltro avere responsabilità in tale ambito, perché la responsabilità di conservare la natura e le specie animali è delle istituzioni, secondo le regole che la comunità umana si è data, che infatti ammettono e regolano la caccia. Negli altri Paesi europei i cacciatori e gli ambientalisti si trovano e ragionano insieme su come è meglio fare per conservare la natura: in Italia invece siamo ancora indietro, non i cacciatori, che sono sempre più sentinelle dell'ambiente, ma gli ambientalisti/animalisti, che disperdono energie e risorse preziose per combattere dei potenziali alleati - basti pensare ai denari sprecati in ricorsi respinti, come avviene da anni -, anziché investire in progetti seri, cioè non solo emozionali, di recupero ambientale. Progetti che invece i cacciatori propongono e attuano, come quello della reintriduzione dello stambecco in varie zone della provincia. Purtroppo nelle città, dove le persone hanno perso del tutto le conoscenze/esperienze di fondo sul rapporto quotidiano uomo-natura, l'ignoranza regna sovrana, ed è e sarà sempre più facile catturare consenso (e tessere associative) salvando un singolo animale ben visibile mentre ne muoiono migliaia che nessuno vede, anziché salvando le migliaia non visibili sacrificando quello che si vede.
@ Luigi Spangnolli: A che cosa serve la caccia della lepra bianca?
@ Martin Haben Sie den Kommentar nicht gelesen?
@ Mensch Ärgeredichnicht Doch, und bis jetzt keine Antwort. Eine einfache und konkrete Frage: Wozu dient die Jagd auf Schneehasen? Wer etwas macht, muss auch erklären können, warum er es macht.