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"faccio fatica a capire che cosa c'entri con la situazione che la Commissione indaga un ministro che ha assunto per la prima volta il suo incarico dopo che i 'fatti' che hanno portato alla scoppio della crisi bancaria erano già avvenuti". Su, un pò di fantasia Senatore, c'è tutto un ventaglio di ipotesi che giustificano delle domande: il Ministro dopo l'accadimento dei fatti potrebbe aver cercato di celare delle responsabilità (p.e. del babbo), di procurarsi delle informazioni da passare avanti o di intervenire per limitare i danni (e le resp.à) per Etruria e i suoi amministratori. Potrà rivelarsi infondato ogni sospetto e evincersi che abbia perseguito il solo interesse pubblico ma si potrà chiedere perchè mai quale ministro non competente per materia abbia chiamato il pres. della Consob Vegas oppure se è vero, come sostiene De Bortoli, che sia intervenuta presso l'allora presidente di Unicredit Ghizzoni per vagliare la possibilità di un'acquisizione di Etruria.
"..., ma si dà l'impressione che l'autore di tutto questo sia chi ha vigilato male. Il focus non è più chi ha fatto il disastro"."
Ma non e' quasi sempre cosi'? Alla fine i colpevoli sono le vittime perche' non stavano abbastanza attenti o appunto quelli che non vigilavano abbastanza, ma non gli autori dei misfatti.
La sindrome del Pinocchio, raccontata con eccellenza da un lucidissimo Carlo Collodi gia' piu' di 100 anni fa ...
Il corriere della sera riporta come l'ex amministratore delegato di Veneto Banca abbia raccontato alla commissione d'inchiesta di essere stato a casa della Boschi - ministro NON competente in materia - con presente suo padre allora vicepresidente di Etruria. Non sono sufficienti motivi perchè la commissione d'inchiesta ponga delle domande in proposito?
Sono l'autore dell'articolo, ed anche del precedente (non so se lo ha letto) dedicato al tema. Provo a rispondere alla sue domande: in una logica da campagna elettorale, è rilevante che cosa Boschi abbia chiesto a questo o quell'amministratore. Se invece la Commissione ha come fine ricercare le cause (e non analizzare le conseguenze) della crisi bancaria, questo è "fumo negli occhi", nel senso che aiuta a tenere lontano dallo sguardo del cittadino i problemi veri nel funzionamento del rapporto tra banche, banchieri e soggetti a cui queste prestano denaro. Zeller a mio avviso questo punto lo esprime bene. Politicamente, Boschi ha fatto senz'altro una serie di errori. Colpa -probabilmente- di un atteggiamento arrogante, che ha portato Matteo Renzi ed i suoi a credersi onnipotenti. Salvo franare in modo rovinoso il 4 dicembre scorso, subito dopo il referendum costituzionale.