I recenti, violenti attacchi su blog vari e mass media locali e nazionali contro Eva Klotz, irredentista sudtirolese, sono dovuti certo all’entità della sua pensione di ex consigliera, ma soprattutto alla sua nota “anti-italianità”, ritenuta incompatibile con un trattamento pensionistico erogato, se non dall’Italia in sé, in Italia, soprattutto se è quasi milionario. Una legge regionale apporta tagli a tali liquidazioni stratosferiche e impone la restituzione delle cifre in eccesso (cosa che lei ha fatto, almeno finché è giunta la decisione definitiva sulle sue spettanze, che ha accettato); per il resto Eva è stata semplicemente una rappresentante - discussa e criticabile, come ogni politico - della parte di popolazione locale che mal sopporta ancor oggi l’annessione del Sudtirolo all’Italia del 1919, senza plebiscito, e chiede il ritorno all’Austria. Come, nei paesi democratici, è diritto di tutti, ha sostenuto un’idea, una sola, in effetti: l’autodeterminazione. Spesso se n’è uscita in dichiarazioni offensive e discutibili sul piano del buon gusto (ma altre forze politiche nazionali, Lega in testa, han detto di molto peggio, anche verso il Paese), in tentativi infelici di giustificare metodi terroristici, in manifesti provocatori, attacchi alle forze dell’ordine, richieste di squadre olimpiche sudtirolesi e doppi passaporti, toccando a volte il ridicolo o quasi; però in sostanza coltivava un progetto legittimo: il referendum per l’autodeterminazione.
Il suo programma si presta a critiche di ogni genere, certo. Ma non possiamo pensare che Klotz - lei sola - non meriti, per le sue idee, la pensione che la legge le assegna - e che proviene tra l’altro, per la precisione, da imposte riscosse in regione, non in tutta Italia. E perché mai dovrebbe essere indotta - o moralmente tenuta - a rinunciare? Perché le sue idee non ci vanno a genio? Perché vuol riaggiustare i confini europei, cosa che ha sempre causato guai ma che ognuno è libero di auspicare? Che facciamo, riduciamo gli emolumenti di chi non ragiona, secondo la nostra visione del mondo, correttamente? Sono numerosi in istituzioni rappresentative di vario livello, nella nostra regione e altrove, i personaggi d’ogni area, spesso molto meno coerenti di lei e vere banderuole politiche viventi, che godono dei suoi stessi privilegi stipendiali: prendiamocela allora anche con loro, si proclamino italianissimi o meno. Le scelte politiche dei nostri rappresentanti possono essere giuste o sbagliate, ma sono sempre legittime, se rispettano le leggi; sono davvero scandalose, immorali e censurabili a furor di popolo solo quando promuovano cinicamente scelte volte al personale interesse di chi le propone e le approva.
Quindi, cara Eva, nessuno può condannare, dal punto di vista etico, la Tua battaglia per l’autodeterminazione; però molti possono sensatamente considerare indecente il guadagno che, anche senza mai chiederlo o pretenderlo, come Tu sostieni, ne hai ricavato. Considera che anche Tu hai stigmatizzato spesso, giustamente, lo spreco italiano di risorse a beneficio di pochi privilegiati...
Forse a ripulire un po’ questo aspetto della Tua immagine potrebbe contribuire un bell’assegno (ma bello davvero) intestato a qualche associazione benefica sudtirolese, magari interetnica. Chissà se ti seguirebbe anche qualche altro consigliere; perfino italiano, non si sa mai.
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