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• Daniel Alfreider, candidato della Volkspartei: “Siamo increduli e indignati di fronte alla posizione che oggi (ieri, ndr) il ministro Fraccaro ha assunto sul tunnel del Brennero. È una posizione che ad essere equilibrati si deve definire folle. In Alto Adige-Südtirol non abbiamo bisogno di questo modo di fare politica”.
Infatti la politica in Alto Adige Südtirol è ben chiara e ha un connotato di lucida crudeltà:
continuare con la situazione attuale, permettere il libero transito degli autocarri sull'autostrada, tollerare lo sforamento degli ossidi d'azoto e le conseguenze negative sulla salute comprese le morti premature. La nuova ferrovia del Brennero non risolverebbe nulla.
• Perentorio Giudiceandrea: “Curioso che si trovi sempre qualche professore universitario disposto a correre dietro a certe fantasie, forse per avere qualche tornaconto personale? Mi piacerebbe proprio vederlo questo studio, verificare se ci sono dei fondamenti scientifici, perché se così non fosse questi luminari andrebbero immediatamente licenziati dal Politecnico”.
Se quello che viene affermato (studi scientifici farlocchi) fosse vero allora varrebbe anche per i studi commissionati dal promotore della nuova ferrovia del Brennero per giustificare l'opera.
Forse, prima di mettere in dubbio le critiche, sarebbe il caso di leggersi lo studio sulle ripercussioni sulla salute commissionato da BBT Se a Peter Lercher o lo studio di Beira e Grimaldi (Politecnico di Milano) sulla qualità della analisi costi benefici a suo tempo commissionata da BBT Se.
Concordo che lo studio di analisi del Politecnico di Milano sia da rifare. Gli autori hanno tralasciato la questione del traffico deviato (quello che raggira la Svizzera) e quindi l'analisi costi benefici non solo non è positiva ma molto probabilmente fortemente negativa.
• È sulle cifre che si consuma la diatriba a distanza. Alfreider, ricordando che i costi della galleria (8,4 miliardi di euro e consegna dell'opera fissata al 2027) - co-finanziati dall’Ue al 40% e sostenuti al 30% da Italia e Austria - saranno “sensibilmente inferiori ai benefici economici e infrastrutturali che la realizzazione dell’opera determinerà”, aveva poi sfidato Fraccaro a mostrare le prove a sostegno della propria tesi sulla sproporzione fra costi e benefici.
Alla contabilità della corte dei Corte dei Conti Austriaca la percentuale di cofinanziamento della Comunità Economica Europea risulta al febbraio 2017 del 26,5 % (vedi Tabelle 2: EU–Zuschüsse und tatsächliche Zahlungen 1. Jänner 1995 bis 30. Juni 2015) . E comunque sono tutti soldi pagati dalle cittadine e dai cittadini!
Inoltre gli oneri dell'opera comprendono anche i costi finanziari (a meno che lo stato non abbia azzerato i debiti e abbia un surplus).
La Corte dei Conti Austriaca fissa (per lo stato austriaco) gli oneri della galleria di base del Brennero a 12 (dodici) miliardi di Euro. Il che vuol dire minimo 12 miliardi anche per l'Italia (presupponendo che la differenza di rendimento tra i titoli di stato austriaco e italiano sia pari a zero).