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Bin zwar kritisch gegenüber Überwachungskameras, aber weil damit eine Citymaut möglich ist, werde ich ein Auge zudrücken...
Telecamera per ridurre il traffico? Ma dai!
Prendiamo come esempio per la mobilità sostenibile dei appunti dal manuale per la ‘mobilità scolastica sostenibile’:
[…]
“Il Piano di Mobilità Scolastica, volto a gestire i problemi generati dalla mobilità scolastica di un comune, ha la finalità di:
-porre in sicurezza i percorsi casa-scuola e le fermate dei mezzi pubblici
-ridurre drasticamente il circolo vizioso delle auto attorno alle scuole
-aumentare significativamente la sicurezza stradale a beneficio dei bambini e di altri utenti deboli, come gli anziani, e di tutti gli abitanti di un comune
-individuare una rete di percorsi pedonali a livello comunale a misura di bambino, dunque adatti a tutte le età, sviluppando sinergie con la rete dei sentieri locale e con i principali poli di attrazione pubblica, del tempo libero, escursionistica
-integrare le scelte di moderazione del traffico necessarie con i progetti già in corso di elaborazione/realizzazione
-migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente circostante, riducendo l’emissione di Co2, polveri sottili e rumore.
Con l'installazione delle telecamere si riesce sicuramente monitorare i flussi del traffico, ma non la quantità, perché chi vuole prendere la macchina o il suo mezzo motorizzato lo prende a prescindere delle telecamere e inoltre non si deve limitarsi a risolvere solo un problema alla volta, ma ci vuole un cambiamento mentale, ma non solo, per arrivarci si deve promuovere 'il traffico sostenibile' in modo che sia un valore aggiunto ai nostri spostamenti di vita quotidiana. La mobilità, lavorativa, scolastica o per comodità ... ecc., ha un forte impatto sull’ambiente. Inoltre lo sviluppo che soddisfa i bisogni del presente non deve compromettere la capacità delle generazioni future. Non si tratta dunque di trovare un compromesso, quindi applicare delle telecamere, si tratta di scegliere di trasformare il nostro territorio, quindi anche le zone abitative, lavorative, commerciali ..., dai problemi dall’impatto degli spostamenti individuali. Introducendo, o ragionando su dei punti come (cit. come esempio il manuale 'mobilità scolastica sostenibile'):
-zone calme, le Isole felici, dove progettare spazi a misura di bambino
-le fermate Scendi e vivi, dove le auto possono lasciar scendere i bambini per farli proseguire su un percorso pedonale sicuro
-apposite misure di moderazione del traffico, volte a conferire continuità, sicurezza e attrattiva ai percorsi pedonali
-la limitazione fisica all’accesso delle auto alla scuola
-l’ individuazione, la segnalazione e la promozione dei percorsi casa-scuola prioritari
-la messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali esistenti e/o la progettazione di quelli necessari
-la realizzazione di aree attrezzate a supporto della mobilità lenta attorno alla scuola come parcheggi (coperti) per biciclette, aree di sosta e gioco, collegamenti sicuri e pratici ai mezzi di trasporto pubblico locale
-ogni altra misura, in generale, volta a promuovere la mobilità lenta, la sostenibilità e la sicurezza, fra cui numerose azioni di sensibilizzazione (educazione alla mobilità ...)
Per dirla anche più breve: si tratta di creare delle ‘strade abitabili’ e non solo sicure - per modo di dire - per attraversare una strada in sicurezza.
Ci sarebbe tanto da discutere, l'esempio del traffico per accompagnare i nostri bimbi a scuola, è solo uno di tanti. Ridurre i flussi del traffico si riesce solo migliorando i servizi pubblici, che dovrebbero migliorare i nostri spostamenti quotidiani e che, nel altro caso, dovrebbero permettere a chi effettivamente ha bisogno di prendere la macchina o il suo mezzo motorizzato, riesce a spostarsi in modo adeguato alle sue esigenze.