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SE TROVI DEI FILI,LEGALI E SAREMO AMICI PER SEMPRE.

Un progetto di alcuni bambini di Genova ad altri bambini meno fortunati in questo momento...i bambini siriani.
Colonna di
Ritratto di aya homsi
aya homsi22.03.2013

Cari bambini sono Zainab, ho 8 anni dal villaggio di R.
La nostra casa si è distrutta. Siamo rifugiati in questo villaggio dove frequento questa scuola. I missili ci passano sopra, ci fanno paura. Ho paura per i miei amici. Non sappiamo quando moriamo,
beviamo l'acqua della pioggia e vediamo morire altri bambini di fame. Mi piace il pane.
Ma non lo troviamo se non raramente.
State con noi vi prego.

Cara Zainab sono Carlos, ho 10 anni e faccio la quarta in una scuola di Genova. Dalla nostra finestra si vede il mare, i tetti dove fanno il nido i gabbiani e certe volte vediamo anche i pappagalli verdi.
Tu sei nel mio cuore e so già che siamo amici. Perchè i grandi non fanno niente per far finire le bombe ? Noi lo stiamo dicendo a tutti di mandarvi aiuti.
Spero che un giorno in Siria si diffonda la felicità 
Ti vorrei tanto vedere, se trovi dei fili intrecciali, così saremo uniti.

Ecco cosa si scrivono i bambini“dell'Italia”, come essi stessi si definiscono, con i bambini“della Siria”. Due nazioni che dovrebbero essere “mamme” e mamme non sono,una perchè non rassicura sulla sorte degli altri bambini del mondo e l'altra perchè uccide i suoi figli.

Allora in tanti, tutta una scuola,e poi da altre scuole e altre ancora, scrivono lettere ai loro compagni in Siria e a tutti gli adulti affinchè salvino i bambini della Siria.
Un coraggioso postino sfida le bombe e porta le lettere in un paesino vicino a Edleb , nel nord del paese martoriato,e nei campi profughi, insieme agli aiuti raccolti tra genitori e insegnanti. E ogni volta torna con parole drammatiche che cercano aiuto e conforto, che gridano per la disperazione, che ormai disperano.
Lettere pesanti da leggere per chi ha meno di dieci anni, ma la lettura viene affrontata con coraggio e qualche lacrima per dare voce a chi è invisibile.
.Infatti i bambini in Siria sono dei microbi, visti dall'aereo che li bombarda, microbi di una grave malattia che ha colpito la Siria due anni fa : la “voglia di giustizia e libertà “. E la soluzione a una così grave malattia è una medicina amara, la guerra e poco importa se è una medicina letale, che guarisce a discapito del paziente. “ L'operazione è riuscita, ma il paziente è morto “.
La Siria sta morendo, stanno morendo i siriani., stanno morendo e soffrendo soprattutto i bambini.

Mame è senegalese e regge con orgoglio la bandiera dell'Europa durante la marcia per fermare la guerra. “ noi europei dobbiamo fare di più !” dice al cronista che lo intervista. E Eva aggiunge “
Avrei un'idea ,radunare tutti i presidenti di Europa e visto che hanno conosciuto Assad diciamogli di smettere ,almeno provateci fate dei tentativi perché stanno morendo tante persone 
e questo fa soffrire tutti noi .”

Poi Nuraddin, che è italo-siriano,e non sa più nulla di molti cuginetti, prende il microfono e urla “ non è giusto che nessuno ci difenda ,siamo piccoli e non possiamo difenderci da soli “.

Per legare con questi fili di parole i bambini prigionieri della violenza cieca e quelli di tutto il mondo creiamo una rete di sensibilizzazione e aiuti, così saremo uniti nel dire basta a questo massacro, lo pretendono i nostri figli per credere nel futuro.

“Sono seduta in classe, sento paura, ti voglio bene Eva”
“Sono seduta in classe sento la tua paura, ti voglio bene Zainab “
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Ritratto di Paolo Porsia
Paolo Porsia 23 Marzo, 2013 - 13:47
Tu SEI LUCE e la troppa luce paralizza la lingua...Se ne può solo restare AMMIRATI sperando che non metta troppo in evidenza le mie zone d'ombra...Continua così... :-D
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