La narrazione generalista del Waltherpark è riassumibile in tutti i servizi della TGR di Bolzano tra il 2018 ed oggi. Strano che nei servizi non si parli del sommozzatore intervenuto per recuperare materiale di cantiere completamente sommerso dall'acqua; o dei tanti sacchi di amianto accumulatisi durante i lavori, degli operatori con le tute protettive integrali, o delle crepe che alcuni abitanti della zona segnalano nelle loro abitazioni, analogamente alle vibrazioni e alla polvere. Al netto dei servizi delle TGR, idem la carta stampata, sul Waltherpark il 90% delle volte parla Hager e nessun altro, sparute interviste invece a commercianti e residenti, che messi insieme sarebbero svariate decine di persone. Non parla mai Kompatscher, non parla mai l'APPA, e soprattutto nessuno chiede il parere a quelle associazioni che dati e domande alla mano criticano costruttivamente ed oggettivamente il cantiere e la sua galassia. Meno male che SIGNAL è sinonimo di qualità, di lavori complessi e professionalità: teli di plastica, gomme galleggianti, metri cubi di terra prima rimossa e poi rimessa in falda...chissà Ispra cosa ne pensa di tutto questo pandemonio chiamato ironicamente cantiere, cosa ne pensa sullo spostamento di sedimenti e l'interazione cantiere-falda, le immagini sono eloquenti di come il pubblico sia ormai ostaggio di pochi privati. La falda intanto sembra aver formato un fossato almeno su tre versanti della struttura.
Aggiungi un commento
Effettua il login per aggiungere un commento!