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(Foto: salto.bz)
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Meran

Spielplatz oder Schule?

Das Stadtviertel Untermais braucht ein neues Schulgebäude für zeitgemäßen Unterricht. Der Bauplan sieht dafür die Stilllegung eines beliebten Spielplatzes vor.
Di
Ritratto di Anna Luther
Anna Luther01.05.2022

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Ritratto di Daniela Rossi Saretto
Daniela Rossi Saretto 1 Maggio, 2022 - 08:59

PARCO GIOCHI MARIA TROST La politica dovrebbe servire all‘interesse comune, essere capace di mediare nelle situazioni di conflitto e di trovare soluzioni. È la sfida che attende l’attuale amministrazione chiamata a gestire la realizzazione del nuovo polo scolastico a Maia Bassa con la sopravvivenza di un parco giochi molto frequentato, realizzato ex novo a partire dal 2009 grazie ad un’esperienza partecipativa dal basso: il coinvolgimento del Consiglio comunale dei ragazzi. Nel nuovo progetto scolastico vincitore a seguito di bando europeo, con la cancellazione di fatto dell‘attuale parco giochi, viene cancellata anche l’esperienza dei bambini e dei giovanissimi che il parco l‘avevano pianificato. Il bilancio del verde verrà senza dubbio mantenuto, compensato con la presenza di altre zone verdi pertinenziali per le scuole, di libero transito . Ma un campo giochi come l‘esistente, dall‘importante patrimonio arboreo ( cedri deodara, betulle, tuje, un bagolaro, una quercia rossa, un ciliegio selvatico )ricco di avifauna, frequentatissimo da bambini e da ragazzi in quanto unico per il quartiere, se cancellato, fa perdere il sentimento di appartenenza e di condivisione di un luogo che nella sua unicità non esisterà più altrove.
Chi ha pensato e pianificato l‘operazione, in uno spazio che già ora appare insufficiente per accogliere tutte le esigenze scolastiche, con una piazza davanti alla chiesa e l‘interramento della strada principale per creare un parcheggio ed una palestra sotterranea, si è dimenticato che il gioco è un diritto per l’infanzia. Così che ora dovrá essere trovata una soluzione per non mettere in contrapposizione a questo diritto quello altrettanto degno di tutela dell’istruzione. Forse una politica maggiormente lungimirante avrebbe cercato di realizzare un polo scolastico secondo il modello campus altrove, individuando spazi più ampi e più adatti,scegliendo invece più opportunamente di ampliare l‘area verde a disposizione del quartiere. C‘é ancora modo di rivedere la progettazione? Tutte le possibili soluzioni vanno scandagliate fino in fondo. Il parco può essere salvato!

Ritratto di Daniela Rossi Saretto
Daniela Rossi Saretto 1 Maggio, 2022 - 09:00

PARCO GIOCHI MARIA TROST La politica dovrebbe servire all‘interesse comune, essere capace di mediare nelle situazioni di conflitto e di trovare soluzioni. È la sfida che attende l’attuale amministrazione chiamata a gestire la realizzazione del nuovo polo scolastico a Maia Bassa con la sopravvivenza di un parco giochi molto frequentato, realizzato ex novo a partire dal 2009 grazie ad un’esperienza partecipativa dal basso: il coinvolgimento del Consiglio comunale dei ragazzi. Nel nuovo progetto scolastico vincitore a seguito di bando europeo, con la cancellazione di fatto dell‘attuale parco giochi, viene cancellata anche l’esperienza dei bambini e dei giovanissimi che il parco l‘avevano pianificato. Il bilancio del verde verrà senza dubbio mantenuto, compensato con la presenza di altre zone verdi pertinenziali per le scuole, di libero transito . Ma un campo giochi come l‘esistente, dall‘importante patrimonio arboreo ( cedri deodara, betulle, tuje, un bagolaro, una quercia rossa, un ciliegio selvatico )ricco di avifauna, frequentatissimo da bambini e da ragazzi in quanto unico per il quartiere, se cancellato, fa perdere il sentimento di appartenenza e di condivisione di un luogo che nella sua unicità non esisterà più altrove.
Chi ha pensato e pianificato l‘operazione, in uno spazio che già ora appare insufficiente per accogliere tutte le esigenze scolastiche, con una piazza davanti alla chiesa e l‘interramento della strada principale per creare un parcheggio ed una palestra sotterranea, si è dimenticato che il gioco è un diritto per l’infanzia. Così che ora dovrá essere trovata una soluzione per non mettere in contrapposizione a questo diritto quello altrettanto degno di tutela dell’istruzione. Forse una politica maggiormente lungimirante avrebbe cercato di realizzare un polo scolastico secondo il modello campus altrove, individuando spazi più ampi e più adatti,scegliendo invece più opportunamente di ampliare l‘area verde a disposizione del quartiere. C‘é ancora modo di rivedere la progettazione? Tutte le possibili soluzioni vanno scandagliate fino in fondo. Il parco può essere salvato!

Ritratto di Christoph Bartholomäus
Christoph Bartholomäus 1 Maggio, 2022 - 13:45

Ein trauriges Kapitel, das eine Schulgründung nicht sein sollte! Wer den Park, Spiel- & Fußballplatz frequentiert, kann sich vorstellen, dass Mütter/Eltern der Kinder keine Lobby haben, die ihre Interessen im politischen/gesetzlichen Dschungel vertritt. Es sind die Menschen, die als kleine Zahnräder die riesigen, kommerziellen Apparate des Landes in Bewegung halten, die man aber in der Glitzerwelt Südtirols gar nicht sieht. Die anderen (die Wenigen), die für die saturierte Mehrheit gehalten werden und eine Lobby haben, würden dagegen einen Teufel tun, einen Bauplatz für eine Unternehmung als Alternative zu diesem Rückzugsort an Nachmittag und Abend der Familien anzubieten, mit dem sich kein Geld machen lässt.
(https://twitter.com/C_Barthol)

Ritratto di Reinhard Bauer
Reinhard Bauer 2 Maggio, 2022 - 16:00

Bildung und Umwelt dürfen niemals gegeneinander ausgespielt werden – beide erfordern ein intensives Engagement seitens Politik und Bevölkerung.

Die Petition zum Erhalt des Spielplatzes ist nobel in der Absicht, dafür meinen Respekt. Ich sehe das Projekt auch mit einem lachendem und einem weinenden Auge... Die Verlegung des Grüns ist aber unabdingbar.

Die Notwendigkeit einer angemessenen Bildungsstruktur für Untermais, ist ein lang ersehnter Wunsch. Das Schulzentrum ist das wichtigste Projekt für uns Untermaiser*innen seit Jahrzehnten. Die derzeitigen Strukturen sind teilweise über 100 Jahre alt, die MS Rossegger war bereits in den 90er Jahren veraltet und entspricht keinesfalls heutigen Erfordernissen.

Ein Schulzentrum, eine Dreifachturnhalle, ein Begegnungspunkt für Familien, die Untertunnelung der Pfarrgasse und ein Untermaiser Festplatz - das ist die Vision (Festplatz+Untertunnelung wären Folgeprojekte).

Das dicht besiedelte Untermais ist der größte Stadtteil Merans und braucht eine Aufwertung, die mit einem verkehrsberuhigten Zentrum realisiert werden kann.

Möchten wir der Bildung unserer Kinder den verdienten Wert und Respekt beimessen, dürfen wir Schulen nicht in die Peripherie verlegen - es gibt keinen anderen geeigneten Platz dafür!

Die Debatte rund um das Projekt wird derzeit tendenziös geführt und es kursieren bedenkliche Halbwahrheiten. Niemals war die Rede davon, den Spielplatz ersatzlos zu streichen. Dieser war bereits Gegenstand der Europäischen Ausschreibung 2018, die ein Gewinnerprojekt hervorgebracht hat.

Die Zone erfährt nun eine Aufwertung, die uns allen zugutekommt, ein Großteil des Areals war den Untermaiser*innen vorher überhaupt nicht zugänglich, da der Zisterzienser Orden diesen einbehielt.

Ja, der Spielplatz muss weichen – das ist sehr bedauerlich - und jeder gefällte Baum muss gerechtfertigt sein.

Derzeit gibt es mehrere berechtigte Ansprüche, die in unterschiedliche Richtungen verlaufen; jene
- der Planer, die sich an das Gewinnerlos halten dürfen und müssen;
- der Schulleitung, die im Interesse des Personals und der Schüler*innen handeln;
- der Familien, die ein Recht auf Freiraum zur Begegnung im Grün haben;

Die Politik hat nun die Aufgabe, einen fairen Kompromiss zu finden, der nicht zu Lasten einer dieser Parteien ausgelegt ist.

Und den werden wir finden!

Ritratto di Christoph Bartholomäus
Christoph Bartholomäus 2 Maggio, 2022 - 21:22

Wenn „uns“ Bildung „so viel Wert“ ist, so hat man sicherlich den östlich angrenzenden Bauern gefragt, ob er nicht einen Teil seiner Flächen zu einem guten Preis (für Bildung) verkaufen würde? (Wenn es um die Verbreiterung von Straßen geht oder den Bau wichtiger Tunnelprojekte, findet man mit AnwohnerInnen auch einvernehmliche Lösungen, glaube ich.)

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(Foto: salto.bz)
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