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Sui simboli etnici, ogni volta ci dividiamo. A meno che...

Per costruire un futuro condiviso abbiamo bisogno di simboli nuovi. Quelli vecchi ci dividono.
Un contributo della community di Alberto Stenico20.04.2014
Ritratto di Alberto Stenico

Quando la comunità altoatesina si confronta sui simboli della identità etnica, ne esce con le ossa rotte. Anche nel migliore clima di convivenza tra i gruppi, a toccare certi temi-simbolo, si rimane fulminati, ovvero si ritorna al punto di partenza, come nel gioco dell’oca. Italiani di qua, tedeschi di là.
È successo giorni fa con la mozione per l’abolizione del Commissariato del Governo di Bolzano. Non c’è più destra o sinistra, governo od opposizione: tedeschi (quasi) tutti a favore, italiani (quasi) tutti contrari.
La stessa cosa succede puntualmente quando si affrontano altri simboli identitari come la toponomastica, i nomi delle piazze, i monumenti, gli anniversari, le bandiere, gli eroi di una o dell’altra parte, la grazia ai terroristi (attivisti? patrioti?) degli anni ’60. Anzi, sembra che ai simboli (..ad ognuno i suoi), il tempo faccia bene e li mantenga in forma. Insomma, per una buona e realistica politica della convivenza in Alto Adige / Südtirol è opportuno stare alla larga dai simboli, quelli vecchi.
Sarebbe tempo, invece, di individuare e costruire simboli nuovi e condivisi. A cominciare con quello della Festa dell’Autonomia. Tutti invitati!

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Ritratto di Benno Kusstatscher
Benno Kusstatscher 18 Aprile, 2014 - 10:35
Festeggiare l'autonomia e valutare il commissariato? Non capisco. Chiedete i bellunesi quanto se ne "godano" del loro commissariato e quanto vorebbero festeggiare l'autonomia! Di siccuro questo non è una gestione etnica di la. Perchè da noi?
Ritratto di Maximilian Benedikter
Maximilian Benedikter 19 Aprile, 2014 - 11:36
forse anche perché i rappresentanti nelle istituzioni hanno tutti un etá che non permette loro di cambiare mentalitá? Quindi "sembra che ai simboli (..ad ognuno i suoi), il tempo faccia bene e li mantenga in forma" o forse i politici si mantengono in forma. A volte mi riccordano quei vecchi professoroni chirurghi, a cui tremano le mani persino nel chiudersi la bottega dei pantaloni. Ma fintanto che la gente vuole farsi operare dal Primario...
Ritratto di Alberto Stenico
Alberto Stenico 20 Aprile, 2014 - 22:54
speriamo che le cose vadano come dici tu: mano a mano che la politica sarà in mano ai giovani, i pregiudizi e l'uso strumentale dei simboli verrà superato. A giudicare peró dall'atteggiamento di diversi giovani rappresentanti politici, penso che questo sviluppo non sarà automatico e non basterà aspettare che il tempo faccia il suo corso.
Ritratto di Martin Senoner
Martin Senoner 21 Aprile, 2014 - 08:42
La festa dell'autonomia la festeggeremo se non costa niente (in tempi di spending review ;-) e propongo di festeggiarla nel parco stazione di Bolzano (a terra per intenderci non sui tetti come vorrebbe Benco)
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