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Ciao Eva

La Klotz, la purezza e il nostro nulla

Considerazioni sbadate su una conferenza stampa pensando al nulla che ci attende tutti.
Di
Ritratto di Gabriele Di Luca
Gabriele Di Luca18.11.2014

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Kommentar

Evas große Geste

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Ritratto di Christoph Moar
Christoph Moar 17 Novembre, 2014 - 20:59
Pensieri da 'memento mori' ci proponi, Gabriele. Pane non facile da masticare, perlomeno per chi é meno abituato a ragionamenti filosofici. Pensiero, questo tuo, che però in parte non mi dispiace per nulla, in qualche modo da il suo peso, giusto, ad una giornata che un 'memento mori' lo ha veramente, ma veramente, evocato. Il primo pensiero, quello di quale atteggiamento morale sia necessario per credere e perseguire - senza compromessi alcuni - un proprio obiettivo, una propria posizione neppur minimamente immutabile, credo sia facilmente individuabile: Se quotidianamente ti trovi a percepire un ingiustizia non storica, come forse la percepiscono altri, ma presente e per te inaccettabile, forse non sei disposto/a e fare compromessi. Perdonami l'esempio estremo che devo fare - non vorrei ne interpretassi nè un "santa subito" nè dell'ironico - ma, dico, se sei un Martin Luther King o un Nelson Mandela della situazione il tuo obiettivo lo perseguisci - senza compromessi o insicurezze, senza metterti in discussione. Ecco, forse, un pizzico, ma pizzico, di questo come motivo forse ci sta? Leggo dopo che hai pensato a quanto tempo ha "sprecato la Klotz nel rincorrere un sogno che adesso, giustamente, saranno altri a dover modellare con il lavoro consiliare da lei messo in secondo piano perché spinta dalle esigenze della vita". Giusta considerazione, nel 'memento mori' tutto o tanto del proprio tragitto puó sembrare tempo sprecato. In questo particolare contesto mi sembra peró ingiusto parlare di un tempo "sprecato". Per lei, ne sono certo, ogni giorno, ogni ora investita nella sua strada, nel suo obiettivo, non era e non sará tempo sprecato. Non concordi forse: nella vita l'importante non è il traguardo finale bensí il sentiero percorso? E solo perchè ora il compito che lei ha scelto di svolgere è un altro non significa che quanto fatto sia stato sprecato: C'è ben di peggio, direi, che spendere 31 anni a fare un lavoro a cui credi, con cui ti identifichi, che ti piace e di cui vai fiero. Un lavoro onesto e corretto, vorrei aggiungere. Hai ragione, comunque: il discorso iniziato quí avrebbe bisogno di circostanze diverse, di persone anche diverse. Questa vicenda qui ne era solo lo spunto, l'incipit, e la giornata - cupa anche lei - ha sicuramente dato spazio a questi pensieri.
Ritratto di gorgias
gorgias 17 Novembre, 2014 - 21:14
Congratulazioni fCongratulazioni! inalmente un pezzo sobrio e senza trasfigurazione. Invece un pensiero critico che non è necessario stimare una persona solo perché è stata fedele a se stessa, rimanendo imutabile nelle proprie convinzioni.
Ritratto di Thomas Leoni
Thomas Leoni 17 Novembre, 2014 - 21:44
Chapeau, Gabriele!
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