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Intervista a Flavio Pintarelli

Il "dietro le quinte" del Movimento 5 Stelle

Qual è l'origine dello straordinario successo conseguito dal Movimento 5 Stelle alle recenti elezioni politiche? Ne parliamo con un esperto che ci aiuta a decodificare la complessa amalgama di marketing, spettacolo e intuito che ha portato Beppe Grillo a diventare l'ago della bilancia della politica italiana.
Di
Ritratto di Luca Sticcotti
Luca Sticcotti23.03.2013

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Paul Köllensperger

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Ritratto di Maximilian Benedikter
Maximilian Benedikter 24 Marzo, 2013 - 09:59
Sono d'accordo con Flavio Pintarelli e aggiungo, da "ex indignados" che la strategia di Grillo è efficente e geniale. Non ha senso scontrarsi, sfidare o provvocare l'ordine pubblico per poter manifestare una idea (come fecero gli indignados). Usiamo di più la rete! Incontriamoci in piazza per festeggiare i nostri successi.
Ritratto di Klaus Egger
Klaus Egger 24 Marzo, 2013 - 10:06
Max, la strategia era geniale per accogliere tantissime voci mai sentiti. La strategia peró si basava su una rotta e una voce data da Grillo e Casaleggio. Ed era molto dritta e provocante, si, anche vermbalmente distruggente (si puó dire cosí?). Adesso, all'arrivo nell mondo reale, pieno di dialogo e compromessi si vedrá quanto riescono i Grillini a non diventare militanti e di cercare soluzioni per tutti noi. (A proposito, realizzo che questo é il mio primo commento nel web scritto in italiano. Grazie salto per lasciarmi provare questa nuova esperienza:-))
Ritratto di Gabriele Di Luca
Gabriele Di Luca 24 Marzo, 2013 - 10:22
"A proposito, realizzo che questo é il mio primo commento nel web scritto in italiano. Grazie salto per lasciarmi provare questa nuova esperienza": Diese sind die Kommentare, die uns sehr glücklilch machen. Weiter so!
Ritratto di Flavio Pintarelli
Flavio Pintarelli 25 Marzo, 2013 - 09:02
Che la comunicazione di Grillo sia efficiente sono d'accordo. Meno d'accordo sull'idea che la piazza debba smettere di essere il luogo dell'espressione del conflitto. Come dicevo nell'intervista la rete è tutt'altro che un luogo democratico il cui accesso è garantito a tutti. Il radicamento sul territorio e l'espressione pubblica del conflitto sociale non sono prescindibili se si ragiona in nell'ottica di volere un cambiamento.
Ritratto di gorgias
gorgias 24 Marzo, 2013 - 14:41
Il M5S non coppia a caso elementi del franchising ( http://it.wikipedia.org/wiki/Franchising ) rispechiando essenzialmente la relazione franchisor/franchisee. Il franchisor è un entità centrale, propietario del marchio e delle infrastrutture, che da licenze al cosidetto franchisee di poter usarle. Però esclusivamente sotto regole predefinite. Di solito in questa relazione il franchisor è l'elemento dominante in quanto ha la possibilità di ritirare la licenza o di cambiare regole e strategie d'impresa. Il franchisee ha poce possibilità di influrare il franchisor. Di solito gli rimane di adeguarsi alla nuova situazione o di ritirarsi dal rapporto. Può andare anche bene che imprese come la Coca Cola o McDonald's operino così, mà un movimento politico?
Ritratto di luigi gallo
luigi gallo 24 Marzo, 2013 - 19:28
ottima intervista che getta luce sull' ideologia grillina... non c'è nulla di peggio di voler far pasare per "naturale" qualcosa che è ideologico...la rete come strumeno di liberazione ,orizzontale e dove tutti valgono uno è una gran sciocchezza...
Ritratto di rosanna oliveri
rosanna oliveri 18 Maggio, 2013 - 20:47
Infatti, la rete se intesa come un luogo senza nessun controllo o moderazione, può essere solo il luogo dove vince chi "urla" più forte. La cosa peggiore è che in questo caso sembra che il controllo ci sia e sia pilotato verso scopi ben precisi, solo che è invisibile. Si vuole spacciare per libertà di espressione ciò che non lo è affatto, basti pensare alle espulsioni per tutti coloro che dopo essere entrati nel movimento hanno avuto l'ardire di pensare in modo autonomo.
Ritratto di Alessandro Bertoldi
Alessandro Bertoldi 24 Marzo, 2013 - 22:33
Io sarei stato più severo nel definire le pratiche marketing occulte di Casaleggio. Vi consiglio una buona lettura: "I persuasori occulti". Capirete molto di più quel che sta facendo al Paese Grillo, Scientology insegna!
Ritratto di Flavio Pintarelli
Flavio Pintarelli 25 Marzo, 2013 - 09:06
Sinceramente non penso che sia il caso di essere severi nel giudicare l'utilizzo di pratiche di marketing che sono tutt'altro che occulte. Basta conoscerle, riconoscerle e capire come funzionano. La politica italiana è caratterizzata dall'uso di tecniche di marketing fin dal 1994 con la discesa in campo di Berlusconi (altri tempi, altro marketing). La domanda da porsi dovrebbe essere, forse, quanto può essere efficace una politica in grado di modificare i propri contenuti sulla base del contesto che producono? Può essere vera politica una politica che ha "paura" di compiere scelte impopolari ma necessarie?
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