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Il caso

Sinfonia, ovvero il pasticcio di via Parma

La giunta Caramaschi ha stralciato parte di un progetto di riqualificazione edilizia d’avanguardia dedicato agli alloggi comunali. Suscitando le ire di molti.
Di
Ritratto di Luca Sticcotti
Luca Sticcotti14.10.2016

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Ritratto di Sebastian Seehauser
Sebastian Seehauser 14 Ottobre, 2016 - 14:01
Non mi sembra proprio che sia andata così. Il vicesindaco Christoph Baur è riuscito a salvare la partecipazione del Comune al progetto Sinfonia, con il buon lavoro di squadra della giunta. Un progetto all'avanguardia in termini di "smart-cities", ma purtroppo non sufficientemente finanziato precedentemente. Attualmente sono state messe tutte le risorse possibili per riuscire a portare avanti il progetto.
Ritratto di Alessandro Huber
Alessandro Huber 14 Ottobre, 2016 - 15:13
Il Sindaco e il Vice, in accordo con la giunta e il voto del consiglio comunale, hanno salvato il progetto per il quale non erano stati previsti fondi comunali così sostanziosi (le famose coperture non c'erano non solo per 1, ma per 2 o forse 3 delle 3 aree interessate) e hanno reso possibile la realizzazione di 2/3 del totale investendo sulle abitazioni più vetuste (Passeggiata dei Castagni e Via Aslago). Quindi, invece di guardare al terzo di Via Parma (per il quale si verificherà in futuro la possibilità economica di realizzarlo comunque, magai in una fase 2 di sinfonia) che non sarà fatto subito, guardiamo ai 2/3 che verranno fatti e daranno a Bolzano case comunali a risparmio energetico, da esempio per l'Europa e il resto d'Italia (cosa che non era per nulla scontata!). In più, come capogruppo Pd, posso garantire che nessuno ha intenzione di convocare il Sindaco sostenuto dalla coalizione e dai voti Pd in consiglio per una sorta di inadeguato e inappropriato "interrogatorio".
Ritratto di Sandro Repetto
Sandro Repetto 14 Ottobre, 2016 - 15:29
Come Assessore Comunale al Patrimonio, all'Edilizia Abitativa ed alla Casa mi preme sottolineare che le informazioni raccolte dal giornalista appaiono strumentali ad un disegno di salvaguardia del progetto complessivo, che purtroppo si è rilevato carente sotto il profilo della sostenibilità finanziaria. Non mi pare che il Sindaco sia mai stato invitato dal PD a parlare di questo tema, anche perché il Sindaco stesso ha affidato queste deleghe e competenze al sottoscritto, che ha sostenuto e condiviso questo percorso. Invito infine ad una piana lettura dei nomi presenti sui campanelli dei vari edifici interessati, per scoprire quanti cittadini di lingua tedesca risiedono in via Aslago o in via Passeggiata dei Castani!
Ritratto di luigi spagnolli
luigi spagnolli 14 Ottobre, 2016 - 17:59
Non ci furono "rallentamenti dovuti ai problemi di tenuta della seconda Giunta Spagnolli e del naufragio della terza". Ci furono sì difficoltà a trovare una maggioranza che approvasse la delibera in Consiglio Comunale, ma non incisero sui tempi: la diversa velocità rispetto ad Innsbruck è probabilmente conseguente alla doppia elezione nel giro di un anno, inframmezzata del commissariamento, e soprattutto alle nuove regole della contabilità pubblica nel frattempo entrate in vigore, regole che non consentono più, come in passato, di impegnare una somma una volta per sempre liquidandola man mano che il progetto si realizza, bensì costringono a riapprovarla ogni anno. È legittimo che un governo subentrante ripensi le decisioni prese da chi c'era prima, e non ancora realizzate: accertandosi preventivamente di non procurare un danno al Comune ed assumendosene la responsabilita politica. Ovviamente sulla scelta i cittadini hanno il diritto di fare le loro valutazioni. Personalmente resto convinto che il progetto Sinfonia sia un'iniziativa assolutamente virtuosa, ma democraticamente devo accettare, come ogni cittadino, le decisioni di chi oggi ha l'onere di prenderle. Quando tutto sarà finito, ci vorranno alcuni anni, ciascuno trarrà le sue conclusioni. Ritengo che metterla sul piano etnico, come fa l'articolo, sposti l'attenzione del cervello alla pancia, cosa che non aiuta a capire le cose. Il fatto che la SVP eserciti una pressione politica non vuol dire che alla base ci siano per forza motivi etnici.
Ritratto di M.Chiara Pasquali
M.Chiara Pasquali 14 Ottobre, 2016 - 19:00
Il progetto SINFONIA e'un progetto europeo che pone Bolzano all'avanguardia come smart city soprattutto per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici abitativi sociali di proprieta'pubblica: 450 alloggi meta' del Comune e meta'dell'IPES. E' nato ed e' stato approvato con la Giunta Spagnolli in cui avevo le competenze all'urbanistica e alla casa. Rientrava tra gli obiettivi piu'rilevanti di quella consigliatura nel filone del"costruire su costruito". Si sapeva della difficolta' di reperire le risorse economiche finanziarie e per questo si era dato mandato agli uffici comunali di individuare un percorso che individuasse i costi e I finanziamenti. Tra le voci di entrata era prrevista anche la vendita di alloggi e garage comunali nei condomini in cui non si aveva la maggioranza millesimale della proprieta'. L'obiettivo era quello di mantenere intatto il numero complessivo degli alloggi sociali,ma in condomini riqualificati energeticamente e staticamente e di completa proprieta del Comune. Il piano di vendita previsto era triennale.Da allora molte cose sono cambiate tra cui i quasi due anni senza un governo della citta' e oggi ovviamente le scelte possono cambiare secondo I nuovi indirizzi espressi dalla giunta attuale. Personalmente auspico che anche con una nuova tempistica realizzativa si riesca a completare tutto il progetto.
Ritratto di Claudio Della Ratta
Claudio Della Ratta 14 Ottobre, 2016 - 19:32
Ha ragione Spagnolli, questo progetto non sarebbe passato in Consiglio comunale. Lo voleva la giunta ma non i consiglieri che si erano espressi più volte per un rifdimensionamento del patrimonio immobiliare del comune (da qui la vendita di alcuni appartamenti singoli, non per finanziare il progetto Sinfonia, ma per dismettere abitazioni comunali), troppo costoso, soprattutto considerato che l'edilizia popolare in città é già garantita dall'Ipes che opera con professionalità e maggiori mezzi... Tra l'altro non è vero che le nuove unità immobiliari sarebbero poco costose, perché nel suo complesso assorbivano quasi metà dei costi dell'operazione, e del contributo pubblico citato nell'articolo non si é visto quasi nulla ... e non era certo di 8 milioni.... Un virtuoso progetto di recupero energetico, che si rifà ad un bando europeo che prevede dei contribuiti per il risanamento energetico di alcuni edifici di edilizia agevolata appartenenti al Comune di Bolzano, che è stato stravolto e trasformato in una costosa operazione immobiliare. Il contributo europeo (3,3 milioni di euro per il comune di Bolzano) avrebbe coperto buona parte dei costi previsti per il recupero energetico. Costi slittati di molto (inizialmente erano previsti 15 milioni, poi 18, a luglio si era arrivati a 19 milioni), anche causa le nuove unità abitative in aggiunta previste. Un progetto non iscritto a bilancio, dato mancavano i finanziamenti, che ha visto il parere contrario in delibera del ragioniere capo, e che è numerose volte mutato nel tempo. Un progetto di fatto avviato con una variazione di Bilancio decisa in Giunta e sottratta (in una calda estate) al competente consiglio comunale, perché si temeva sarebbe stata respinta. Alla fine, almeno in parte, il sindaco è riuscito a metterci una pezza. Il progetto Sinfonia viene ridimensionato. Si riconduce a 2 dei 3 lotti previsti. Esclusa quindi via Parma che sarà in caso assoggettata in futuro al solo risanamento energetico, senza incremento di unità abitative. Il vice sindaco si è recato a Bruxelles ed ha ottenuto rassicurazioni dai competenti uffici della Comunità europea che non sono previste penali in caso di ridimensionamento del progetto.
Ritratto di Claudio Della Ratta
Claudio Della Ratta 14 Ottobre, 2016 - 19:42
Di seguito la mia nota al Commissario Penta poco dopo il suo insediamento, relativamente a questo progetto. Gentile commissario, dott. Michele Penta, Le anticipo in allegato la mia richiesta di ridimensionamento del “progetto Sinfonia”, al fine di adattarlo al solo risanamento energetico, come doveva in origine essere, prima che le ambizioni immobiliari di qualcuno, lo defraudasse del suo compito principale, per farlo diventare un progetto principalmente di espansione edilizia. Il progetto Sinfonia è un virtuoso progetto di recupero energetico, che si rifà ad un bando europeo che prevede dei contribuiti a prescindere da ulteriori edificazioni. Prevedendo delle ulteriori unità abitative (nel dicembre scorso dovevano essere 30, ad agosto 58, a novembre 50…), oltre ad andare contro alle indicazioni generali del Consiglio comunale, che operava per dismettere parte del patrimonio di edilizia sociale del comune, non certo per aumentarlo, si va a gravare il progetto di una zavorra tale da mettere a rischio il fine principale del progetto stesso, la riqualificazione energetica degli edifici esistenti. La legge impone di avere la copertura finanziaria di un'opera già dal primo esercizio in cui si impegna la prima spesa anche se è spalmata su più anni. Inoltre il Consiglio comunale (v.all.) si era espresso negativamente in merito alla possibile accensione di mutui per questo progetto (ma rilevo che le indicazioni del Consiglio sono diventate carta straccia). E’ evidente che il motivo principale del mancato inserimento a bilancio di questi tre interventi, è dovuto ai maggiori (e attualmente non sostenibili) costi legati agli incrementi abitativi, senza i quali la spesa si ridimensionerebbe significativamente. Operare con un intervento di recupero energetico, dotando le case di “cappotto”, sostituendo nel caso gli infissi e quant’altro, avrebbe un costo irrisorio rispetto a quanto ora previsto tramite il progetto Sinfonia, che vede una parte significativa dei costi derivanti dall’incremento abitativo previsto e dalla costruzione dei garage interrati (non necessari in caso di mancato incremento abitativo). Sfruttare il “bonus cubatura” avrebbe logica solo se ci trovassimo in un’emergenza abitativa tale da giustificare queste notevoli maggiori spese, mentre così non è, anzi. Siamo l’unica città con il 15% di alloggi sociali (ben il 40% dei 18.000 alloggi locati è un alloggio sociale), e penso questo sia sufficiente per drogare il mercato. Il “bonus cubatura” è sorto come stimolo per la riqualificazione energetica, mirando soprattutto ai privati. L’ente pubblico ha già lo stimolo dettato dal miglioramento ambientale, dovuto al minor consumo di energia e della riduzione di CO2, con conseguenti benefici collettivi lato inquinamento atmosferico, ed in questo caso inoltre lo stimolo era dettato dal contributo europeo. Mentre per il privato questo “bonus energia” rappresenta un reale incentivo, perché vende le nuove abitazioni per ripagarsi dei costi di risanamento (e costruzione), per l’ente pubblico non da particolare valore aggiunto, dato i costi reali rimangono tali, e le successive spese di gestione aumentano. L’ente pubblico non può ragionare ed operare come un privato, sono contesti completamente diversi. La città si è divisa sui 70 milioni di mancato introito dovuti al progetto Benko, ed ora spendiamo con leggerezza 15 milioni per costruire nuove abitazioni non necessarie (dato il costo maggiore è qui indirizzato), e questo mi sembra paradossale. Limitiamo le nostre ambizioni edilizie, che non possiamo permetterci, e prendiamo atto che l’edilizia sociale a Bolzano è già garantita dall’IPES, che ha mezzi ben superiori ai nostri e può permettersi di prevedere un’eventuale espansione dei già oltre 6.000 alloggi che possiede in città (al contrario nostro, che invece volevamo ridimensionarci in tal senso, dato non in grado di sostenere i costi dovuti ad un patrimonio edilizio di oltre 700 unità abitative, che sta, anno dopo anno, strozzando il bilancio). Smettiamola di affermare che questa spesa è per il recupero energetico, perché non è così. Buona parte di questa spesa è utilizzata per costruire nuove unità abitative che non servono in questo momento. Non prendiamo in giro la cittadinanza. Siamo almeno onesti su questo. Certamente la città non vi chiede in questo momento di dedicare risorse pubbliche (che non abbiamo) per costruire nuove unità abitative. E questo dovrebbe essere evidente a qualsiasi amministratore alle prese con i ripetutamente dichiarati problemi economici del proprio Comune, che hanno portato nel recente passato a minacciare di “restituire le chiavi della città” per i problemi legati ai carenti finanziamenti provinciali (paradossalmente però nel contempo, mentre ci si lamentava delle mancate attenzioni relative ai finanziamenti alla città capoluogo, si mettevano le basi per “giocare all’immobiliarista” con i soldi pubblici - che non si possedevano). Attuatelo questo progetto, ve lo chiede l’ambiente, ma ridimensionatelo, anche questo ve lo chiede l’ambiente, dato vige il concreto rischio che poi non si faccia nulla, e si sprechino soldi e risorse senza riuscire a riqualificare un bel niente. Nel restare a disposizione per qualsiasi chiarimento si rendesse necessario, colgo l’occasione per porgere i miei migliori saluti Claudio Della Ratta
Ritratto di Claudio Della Ratta
Claudio Della Ratta 14 Ottobre, 2016 - 19:50
Il mio ricorso contro il Pregoeto Sinfonia (non accolto - il Commissario mi disse che l'ultima parola spettera al futuro nuovo Consiglio e che lui manderà avanti solo gli atti già decisi, ma non sottrarrà al nuovo consiglio la decisione finale nel merito) Oggetto: opposizione, ai sensi dell’articolo 79 comma 5 del DPReg. 01.02.2005 n.3/L, alla deliberazione della Giunta Comunale Nr.639 del 16.11.2015 (pubblicata il 19.11.2015) denominata APPROVAZIONE PIANO DI RECUPERO “SINFONIA - PARMA” ZONA RESIDENZIALE B2 DI COMPLETAMENTO Premesso che, il progetto denominato Sinfonia è un progetto virtuoso e ampiamente condivisibile. L'obiettivo di questo progetto europeo è attuare un innovativo sistema energetico integrato ed ottimizzato sia in termini di aumento dell'efficienza energetica, sia di riduzione di CO2. Per quanto riguarda il territorio di Bolzano, il progetto Sinfonia si propone di risanare energeticamente alcuni edifici di edilizia agevolata, con raggiungimento di consumi energetici termici in classe A di CasaClima. L’Istituto per l’edilizia sociale dell’Alto Adige IPES e il Comune di Bolzano ristruttureranno alcuni isolati della città per consumare fino al 40% di energia in meno e produrre il 20% in più di energia pulita. Il Comune di Bolzano installerà inoltre 150 smart points in città: stazioni multifunzione sparse per la città per monitorare clima, qualità dell’aria, traffico. Saranno anche punti luce pubblici e permetteranno la ricarica delle biciclette elettriche. E’ previsto di risanare energeticamente alcuni edifici di edilizia agevolata appartenenti al Comune di Bolzano, ubicati in via Parma, via Aslago e Passeggiata dei Castani – circa 220 appartamenti suddivisi in 10 edifici. Nell’ambito del progetto Sinfonia saranno realizzati interventi sugli edifici e nei singoli appartamenti. Saranno realizzate opere come il cappotto esterno, la sostituzione dei serramenti, l’installazione di impianti solari sui tetti. Considerato che, a fronte di contributi UE per il Comune di oltre 3 milioni di Euro, il Comune effettuerà investimenti per circa 15 milioni. E’ previsto che la differenza degli investimenti verrà in parte coperta da contributi provinciali. Il finanziamento totale del progetto Sinfonia era cosi previsto: € 3.357.125 contributo dell'Unione Europea in base al progetto europeo FP7-Smartcities-2013 (soggetto al rispetto dei termini di conclusione lavori nei 5 anni dall’adesione, previsti dal Bando Europeo – termini stringenti, come indicato nella commissione bilancio del 25.11.2013, considerando la complessità dell’opera e considerando inoltre che dalla firma di richiesta ne sono già trascorsi quasi due) - € 4.000.000 contributo Provinciale (incerto - nel caso dovrà essere acceso un mutuo oneroso) - € 721.000 canoni ambientali delle centrali idroelettriche - € 6.950.000 mezzi propri/avanzi di amministrazione o accensione mutuo oneroso. Questo piano di finanziamento non ha comunque efficacia, perché si basava su potenziali entrate future spalmate negli anni, mentre la legge prevede che si abbiano tutti i soldi già disponibili subito, non essendo possibile (è vietato dalla legge) usare risorse future per finanziare spese avviate ora (o in fase di avvio). Attualmente il progetto non è inserito a bilancio (e non è nemmeno previsto a bilancio), dato quasi completamente senza reale copertura finanziaria (e difficilmente verrà inserito nel 2016, salvo non si voglia finanziare solo quello “e chiudere il resto della città”). Il rilievo delle volumetrie esistenti nelle zone dove è stato ritenuto di dare applicazione concreta al progetto Sinfonia ha messo in luce l’incoerenza tra quanto finora effettivamente realizzato, in termini di densità edilizia, e la norma di attuazione del PUC (Piano Urbanistico Comunale). In conseguenza di una modifica delle Norme di Attuazione del PUC apportata nell’anno 2000 che ne ha ridotto l’entità, l’indice di fabbricabilità esistente nelle zone prescelte per l’attuazione del Progetto Sinfonia, era ampiamente superiore a quello ammissibile con le Norme di Attuazione vigenti nel 2014. Con la variante di assestamento al P.U.C. dello scorso dicembre 2014, nonostante l’iniziale parere contrario della Provincia (poi rivisto tramite una specifica variante approvata definitivamente dalla Giunta Provinciale con deliberazione n. 150 del 10.02.2015), si è dato un colpo di spugna a quello che la stessa amministrazione comunale aveva proposto e votato solo alcuni anni prima. Poiché la densità edilizia esistente era maggiore di quella consentita dalle Norme vigenti, si è voluto, tramite una variante urbanistica, legittimare la cubatura in eccesso esistente (superando di fatto le nuove norme introdotte nel 2000), ignorando la già in essere maggior cubatura esistente e soprattutto permettendo, oltre al recupero energetico, lo sfruttamento di ulteriore cubatura, grazie al bonus cubatura (“bonus energia”). Un po’ come se le norme di contenimento edilizio inserite nel duemila non contassero più nulla, e chi le aveva a suo tempo proposte (e chi le aveva condivise) fosse un incompetente. Ci sarà stato un motivo se il piano urbanistico cittadino, modificato tramite la consulenza di esperti del settore, aveva ad inizio millennio deciso di diminuire gli indici di edificabilità? In merito a quanto sopra esposto cito anche la dichiarazione dell’assessora Pasquali nella presentazione all'Eurac della fase operativa il giorno 11.09.2014: “il patrimonio immobiliare comunale si rivaluterà e aumenterà, anche attraverso l'utilizzo del bonus cubatura che permetterà la realizzazione di una trentina di nuove unità abitative. A questo scopo è già iniziato l'iter per la variazione al PUC per gli edifici coinvolti nel progetto Sinfonia”. Introducendo inoltre un comma nelle norme di attuazione che consente di mantenere la cubatura esistente. A dimostrazione che l’adesione al progetto europeo è stata data quando ancora non si disponeva della cubatura necessaria, e questo non credo sia corretto e non so se sia motivo di esclusione dal bando. Si avevano inoltre le idee confuse, dato le nuove unità abitative previste per l’intero progetto sono quasi il doppio, ben 58 e non 30. Quanto alla dichiarazione relativa all’innegabile conseguente rivalutazione del patrimonio immobiliare, va precisato che stiamo parlando di ulteriori abitazioni che, non rientrando per consuetudine gestionale tra quelle che possono essere considerate singolarmente vendibili, rappresentano da un lato è vero, un incremento del valore del patrimonio immobiliare del Comune (il quale incremento però, avendo il Comune già il possesso di oltre 700 unità abitative, non genera particolare reale valore aggiunto ne tangibile effettiva utilità), ma dall’altro rappresentano un notevole immediato (e futuro per la parte gestionale) incremento dei costi (è assodato che gli immobili comunali rappresentino un costo per la collettività, sono infatti previste costantemente, in ogni bilancio, opere e lavori di adeguamento per milioni di Euro a fronte di affitti totali per 1,5 milioni all’anno, tra l’altro sempre in calo). E’ stato da più partiti indicato quanto abbia poco senso tenere in carico all’amministrazione comunale, delle case popolari quando è ben radicato sul territorio un ente provinciale (IPES) che svolge lo stesso servizio pubblico con professionalità e con strutture e fondi ben maggiori dei nostri, mentre si potrebbe vendere parte del patrimonio immobiliare, anche concordando la cessione allo stesso Istituto provinciale, abbattendo con questi soldi parte del debito, mantenendo in ogni caso alcune strutture per obiettivi mirati del comune (case famiglia, case per genitori separati, etc.). In aula, in questi anni, da più fronti sia dell’intera opposizione che della maggioranza (SVP, PSI, UDC, UNIONE per BZ, ed altri), sono stati presentati dei documenti che impegnavano l’amministrazione ad un ridimensionamento del patrimonio immobiliare. E in questo senso (forse per limitare le proteste ed il ripetersi di richieste in tal senso), seppur limitatamente ad alcuni singoli immobili, si era già mossa l’ex assessora Pasquali. Anche l’allora sindaco Spagnolli in aula aveva affermato che prima o poi vi dovrà essere un unico ente gestore di questi immobili pubblici. E di queste indicazioni, del fatto che da anni in Consiglio si parla di dismettere parte degli immobili di edilizia abitativa del Comune, andava tenuto conto prima di prevedere un costoso ampliamento di unità abitative all’interno di un progetto di recupero energetico. Il bonus cubatura è sorto come stimolo per la riqualificazione energetica, mirando soprattutto ai privati. L’ente pubblico ha già lo stimolo dettato dal miglioramento ambientale, dovuto al minor consumo di energia e della riduzione di CO2, con conseguenti benefici collettivi lato inquinamento atmosferico, ed in questo caso inoltre lo stimolo era dettato dal contributo europeo. In questi due anni mai si è parlato di incremento di unità abitative. Non è avvenuto nella Commissione bilancio del 25 novembre 2013, organizzata in fretta e furia perché, così ci era stato detto, la delibera relativa all’accertamento di spesa per il progetto Sinfonia, doveva essere presentata in aula entro giovedì 28 novembre 2013 – pena decadenza, in caso di slittamento a dicembre 2013, della possibilità di accedere al contributo europeo. La delibera non è poi passata in commissione (2 contrari – 3 astenuti – 4 favorevoli - di cui io con riserva, dato troppi i punti non chiariti), perché il collega Galletti di Rifondazione Comunista si è astenuto (per dare un segnale di protesta) per il fatto che non siano passati nelle commissioni competenti i progetti, in modo da poter essere approfonditi nei tempi e modi attesi. Non è avvenuto durante la discussione in aula di consiglio del 28 novembre 2013 (mai altrimenti avrei votato a favore), come neppure in aula di consiglio in data 4 dicembre 2014 quando si è votata la seconda proposta di variante di assestamento 2014 al PUC (era stato detto che la variante serviva per regolarizzare la situazione, dato che la cubatura esistente era maggiore di quella consentita dalle Norme vigenti, a seguito delle variante al PUC avvenuta nell’anno 2000). Questo progetto, così come ora strutturato, non sarebbe passato al vaglio dell’ultimo Consiglio comunale, avevo recentemente sentito in proposito diversi dubbi da parte dei consiglieri di maggioranza e opposizione. Il progetto Sinfonia, sarebbero state respinto dall’aula (o direttamente emendato), al fine di una ripresentazione successiva con il ridimensionamento del progetto al solo recupero energetico, senza incremento abitativo. E il sindaco questo lo sapeva, lo aveva accennato in alcune occasioni precedenti e lo ha pubblicamente ammesso recentemente in occasione della conferenza del circolo Salvemini del 23 novembre, che aveva visto tra gli altri la presenza del senatore Palermo e dell’assessore regionale Noggler. Sapeva che la variazione di bilancio che finanziava con 3,8 milioni di euro parte dell’investimento legato progetto Sinfonia, votata lo scorso 12 agosto dalla Giunta (la Giunta in quell’occasione ha assunto una competenza propria del Consiglio comunale proprio perché consapevole delle difficoltà di ottenere in aula un’approvazione alla delibera - non vi erano altri motivi) e poi approvata dal Commissario il 9 ottobre scorso, sarebbe stata respinta o avrebbe visto degli emendamenti in aula che avrebbero costretto ad un ridimensionamento di questo progetto. Un conto è il risanamento energetico (già accettato e condiviso dal vecchio Consiglio) un altro è un’opera di tale costosa portata, con 58 nuove abitazioni e nuovi garage interrati (non necessari senza le nuove abitazioni). Ma possibile che si ignori completamente il fatto che il Consiglio operava per dismettere parte del patrimonio di edilizia popolare del Comune (in quanto diventato ormai un costo quasi insostenibile, considerata anche la presenza dell’IPES, che già opera con professionalità sul territorio) e con un colpo di mano invece lo si aumenta senza necessità alcuna? Spendere 15 milioni, seppure una parte potenzialmente coperti da (incerto) contributo (comunque pubblico), per incrementare il patrimonio edilizio del Comune, quando il Consiglio comunale si è in più occasioni espresso invece a favore di un decremento, in un momento tra l’altro di forti incertezze economiche, togliendo di conseguenza risorse pubbliche in altro modo utilizzabili, non dovrebbe essere condivisibile né accettato. A questo punto ha forse ragione il Consorzio dei Comuni nel cercare di tagliare i fondi al capoluogo, che si lamenta sempre, ma poi presume di spendere più delle proprie possibilità per discutibili interventi di non urgente incremento abitativo (se io ho pochi soldi, non penso di comprarmi una seconda casa, ma prima penso a far vivere decorosamente la mia famiglia, dotandola dei servizi attesi, e questo dovrebbe fare il Comune in questo caso - che risani oltretutto eventualmente gli altri alloggi che possiede, anziché utilizzare questi ipotetici denari per costruirne di nuovi). In delibera è indicato che: “Il suddetto piano di recupero consente la possibilità di riqualificare energeticamente gli edifici esistenti, di realizzare aggetti e balconi nonché sopraelevazioni fino ad un’altezza massima degli edifici di 18,50 m, realizzando alcuni nuovi alloggi, usufruendo del “Bonus Energia”. Verrà inoltre riorganizzata l’area cortilizia dotandola dei necessari posti auto per garantire le esigenze dei nuovi alloggi. Viene inoltre definita la possibilità di costruire un parcheggio interrato fino a due livelli che, una volta realizzato, consentirà la trasformazione dell’attuale area cortilizia in un’area verde eventualmente attrezzata e di aggregazione per gli inquilini.” A prescindere che la parte cortilizia del complesso di via Parma è già ora ottimale ed è stata risistemata solo pochi anni fa a spese del Comune. Non so se la Corte dei conti avrebbe in questo caso margine per intervenire (non credo, ma valuterò in occasione dell’eventuale progetto definitivo). Gli inquilini non hanno problemi di carenza di spazi d’aggregazione, già ampi e con numerose panchine presenti. A prescindere che alzando in via Parma le unità abitative di un piano si originerebbe uno scompenso visivo lungo l’intero asse. Se ci si posiziona all’altezza della perpendicolare via Piacenza, o anche della via Bari e si effettua uno sguardo d’insieme verso la via Sassari, è ben evidente quanto le abitazioni sia a destra che a sinistra siano ora tutte alla stessa altezza, e questa eventuale sopraelevazione stonerebbe in maniera significativa con gli altri complessi esistenti. A prescindere da quanto sopra, è evidente che il Progetto Sinfonia sia stato presentato esclusivamente come un virtuoso progetto di recupero energetico, mentre invece, oltre al recupero energetico (condivisibile), assistiamo ad una vera e propria operazione edilizia del Comune di Bolzano, che non trova giustificazioni considerati i relativi costi e la carenza di finanziamenti. Il costo maggiore si avrà infatti per la costruzione dei nuovi appartamenti (ben 58 unità abitative) e dei garage interrati. Operare con un intervento di recupero energetico, dotando le case di “cappotto”, sostituendo nel caso gli infissi e quant’altro, avrebbe un costo irrisorio rispetto a quanto ora previsto tramite il progetto Sinfonia, che vede la maggior parte dei costi (di adattamento - tetto, ascensori, etc. - e costruzione) derivanti dall’incremento abitativo previsto e dalla costruzione dei garage interrati (non necessari in caso di mancato incremento abitativo). Tutto ciò premesso e soprattutto considerato, ai sensi dell’articolo 79 comma 5 del DPReg. 01.02.2005 n.3/L, mi oppongo alla deliberazione della Giunta Comunale Nr.639 del 16.11.2015 (pubblicata il 19.11.2015) a firma del Segretario generale Dott. Antonio Travaglia e del Commissario straordinario dott. Michele Penta, e, soprattutto in considerazione • della carenza di copertura finanziaria. Il Piano di recupero non può essere iscritto a bilancio per valori così consistenti, a causa dell’incertezza delle relative risorse necessarie alla copertura finanziaria, (infatti immagino sia stato, volutamente - e doverosamente -, non inserito a bilancio). La legge impone di avere la copertura finanziaria di un'opera già dal primo esercizio in cui si impegna la prima spesa anche se è spalmata su più anni • della carenza di cubatura utilizzabile nell’area interessata, al momento della sottoscrizione dell’adesione al progetto europeo FP7-Smartcities-2013 • della consapevolezza che la sopraelevazione di un piano degli stabili per accogliere le nuove unità abitative, non sarebbe coerente con gli altri complessi esistenti lungo quel tratto di via Parma, ora tutti alla stessa altezza • dalla inconfutabile consapevolezza che i cortili del complesso interessato al recupero energetico sono in uno stato ottimale, dato risistemati pochi anni fa, e che non necessitano di intervento alcuno • della generale consapevolezza che mai in questi momenti di crisi il Consiglio comunale avrebbe approvato questa ingente spesa, determinata prevalentemente dall’incremento di unità abitative, avulse dal progetto di recupero energetico in argomento • dalla consapevolezza, che dovrebbe appartenere a qualsiasi amministratore alle prese con i ripetutamente dichiarati problemi economici del proprio Comune, che risulta paradossale far decuplicare i costi di un virtuoso progetto di recupero energetico per costruire costose nuove unità abitative, soprattutto senza una palese necessità e senza il normale contraddittorio con le forze politiche chiedo, anche per limitare i costi (a carico della collettività) relativi ai costosi progetti definitivi, che verrebbero avviati nonostante la mancanza delle opportune coperture finanziarie per le opere, dei quali eventualmente se ne risponderà nelle sedi opportune, di ridimensionare il progetto al fine di renderlo coerente con il progetto europeo al quale il comune ha aderito e limitarlo, come ovvio e doveroso, al solo risanamento energetico, senza prevedere la costruzione di nuove unità abitative che farebbero lievitare i costi generali (che non siamo in grado di sostenere).
Ritratto di M.Chiara Pasquali
M.Chiara Pasquali 14 Ottobre, 2016 - 20:14
Claudio Della Ratta sei sempre stato contro il progetto SINFONIA a prescindere. Come ho gia'detto se oggi non ci sono le risorse per completarlo spero si trovino in seguito. Costruire nuovi alloggi sopra gli esistenti sfruttando il bonus di cubatura e'virtuoso per due motivi: costa di meno perche'non c'e' il costo del terreno da espropriare e non si consuma nuovo suolo. Il principio tanto auspicato e che sara'parte integrante della riforma urbanistica e'e rimane quello di non dover piu'espandere la citta' per rispondere ai diversi bisogni come quello abitativ e la riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera.
Ritratto di Claudio Della Ratta
Claudio Della Ratta 14 Ottobre, 2016 - 22:09
Chiara, Io sono a favore del progetto Sinfonia. Sono contrario ad un costoso incremento abitativo, che, come ho scritto, ha appesantito finanziariamente un progetto virtuoso. Un progetto di riqualificazione energetica è stato trasformato in un progetto immobiliare, senza avere la copertura finanziaria, ma sopratutto contro le indicazione del Consiglio, che più volte si era espresso per dismettere il patrimonio immobiliare del comune. O le hai dimenticate le riunioni di maggioranza con Mair della Svp, assieme agli altri partiti minori, che diceva, basta tergiversare, vendiamo parte delle abitazioni del comune, che costano troppo.... Quanti documenti in tal senso sono stati portati in aula? Perché non avete portato la variazione di Bilancio un aula, quella che serviva ad avviare il progetto Sinfonia ? Perché sapevate che sarebbe stata respinta!! Ed era per far tacitare queste trasversali richieste di vendere le abitazioni comunali, che hai iniziato a prevedere la vendita di qualche singola abitazione (vendita che si perfezionerà in questa consiliatura), questa ipotesi di vendita era slegata dal progetto Sinfonia Quanto al costruire sul costruito, è condivisibile, ma se c'è bisogno di nuove abitazioni , non certo per incrementare un patrimonio immobiliare che si voleva invece dismettere.... Il bonus cubatura lo dovrebbero sfruttare i privati, che poi vendono le abitazioni per finanziarsi, non certo l'ente pubblico, che da quelle case avrà un incremento dei costi gestionali (oltre che di costruzione). Io ti capisco, credevi e credi in questo progetto e lo continui a sostenere, ma mi dispiace lo avete rovinato. Con quei soldi si potevano risanare energeticamente altre abitazioni comunali, e ne avrebbe beneficiato la città
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