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Sanità altoatesina, 1 arresto

Corruzione appalti: finito ai domiciliari il direttore dell’ufficio edilizia dell’ospedale di Bolzano. 11 in tutto gli indagati.

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Ritratto di Diti P.
Diti P. 19 Marzo, 2018 - 19:54

A quando un'indagine approffondita per fare luce sulla scandalosa gestione informatica della pubblica amministrazione?

Uno studio farlocco eseguito a quattro mani (da una ditta privata e dirigenza) per giustificare scelte oramai non più percorribili...

Ritratto di Dai retta a un cretino
Dai retta a un cretino 20 Marzo, 2018 - 20:04

Mah, forse se si vuole fare un'indagine si dovrebbe un attimo spostare il focus dall'office ad altre cose ben più gravi (e costose) che stanno passando nell'indifferenza totale di tutti, opposizioni comprese, anzi assai pubblicizzate sui media, persino quelli internazionali (https://www.forbes.com/sites/sap/2018/03/06/who-knew-blockchain-could-ma...)

Ritratto di Diti P.
Diti P. 21 Marzo, 2018 - 10:10

Ma infatti qui il focus non deve assolutamente essere Office ma la gestione. Un dirigente (per esempio Kurt Pöhl) concorda uno studio indipendente in merito ad un prodotto microsoft con un partner di microsoft (per esempio Alpin/Moar) con l'obiettivo di giustificare la continuazione del flusso di un ingente quantità di denaro verso la stessa Microsoft, allora il problema non è più office ma diventa l'intero sistema di gestione e dirigenziale dell'informatica della provincia di Bolzano.

Se questo é il metodo, si può applicare in tutti i campi: office, informatica, sanità, strade

Ritratto di Dai retta a un cretino
Dai retta a un cretino 22 Marzo, 2018 - 08:52

Certo, quello che intendevo dire era che esistono cose più gravi e costose su cui puntare il dito. Continuare a richiamare quella cosa, che nemmeno la CdC ha trovato rilevante, non porta benefici. Va messo sotto i riflettori un sistema intero. Non è poi così difficile perché è un sistema fallimentare (non ha raggiunto risultati reali, ha smantellato le competenze, speso male...) e ora addirittura si mette a fare sperimentazioni con tecnologie futuribili, su piattaforme costosissime (SAP), spendendo ulteriori soldi in auto marketing, quando la situazione è quella che tutti vedono... . Il problema è solo cercare di trovare il modo per renderlo interessante. Certo, se nessuno da dentro dice una sola parola...sembra che vada tutto bene e che siano tutti contenti...

Ritratto di Diti P.
Diti P. 22 Marzo, 2018 - 16:39

Concordo con te.
Forse esistono cose più gravi, almeno in termini economici.
Ma in termini di operato siamo veramente di fronte ad una cosa eclatante.
Se dovesse passare il concetto che per avvalare una qualsiasi spesa pubblica basta che un dirigente (Kurt Pöhl) si faccia fare uno studio su misura da una ditta privata (Alpin con Moar) per giustificare una sua scelta allora non ci sarà più regola che tenga.
E qui oltre all'assessore W. Deeg dovrebbe anche intervenire direttamente il presidente della Provincia Arno Kompatscher ed attivarsi per fare luce prima degli inquirenti, per evitare di doversi giustificare con dei banali "non ne sapevo nulla" quando il vaso di pandora verrà aperto.
Il caso specifico è estremamente significativo perché lo studio è così palesemente fazioso, le modalità nonché le tempistiche dello studio stesso, che vorrei vedere se ad una ditta o professionista come l' Alpin/Moar di fronte ad un giudice non convenga, spiegare tutto come si è svolto, dire quali erano state le direttive e i reali obiettivi dello studio, piuttosto che portarsi in posizioni ancora più critiche sostenendo cose non realistiche.

Ritratto di Diti P.
Diti P. 27 Marzo, 2018 - 15:02

Giusto per non lasciare dubbi:
... Stefan Gasslitter che si mette a fare promoter e sperimentazione di prodotti "SAP" a nome della provincia AUTONOMA di Bolzano... è altrettanto grave!!!

Qui anzitutto bisogna chiedersi cosa ci fa lui li? Si faccia luce e chiarezza sulla sua nomina.

Nell'informatica provinciale, c'è abbastanza malaffare, da non permettere a Arno Kompatscher di ignorare ed astenersi dal tutto...
Il mio augurio è che prima o poi il vaso di pandora venga aperto...
Se il presidente della provincia ne verrà travolto o sarà lui stesso ad avviare il tutto dipende esclusivamente da lui.
Sicuramente non potrà più sostenere che non ne sia a conoscenza!!!

Ritratto di Rebecca Claudia
Rebecca Claudia 20 Marzo, 2018 - 21:34

Sotto elezioni ci voleva il caprio espiatorio o la testa da far saltare, il marcio piu grosso arrivera piu avanti...

Ritratto di Diti P.
Diti P. 21 Marzo, 2018 - 10:10

Ma infatti qui il focus non deve assolutamente essere Office ma la gestione. Un dirigente (per esempio Kurt Pöhl) concorda uno studio indipendente in merito ad un prodotto microsoft con un partner di microsoft (per esempio Alpin/Moar) con l'obiettivo di giustificare la continuazione del flusso di un ingente quantità di denaro verso la stessa Microsoft, allora il problema non è più office ma diventa l'intero sistema di gestione e dirigenziale dell'informatica della provincia di Bolzano.

Se questo é il metodo, si può applicare in tutti i campi: office, informatica, sanità, strade

Ritratto di Diti P.
Diti P. 22 Marzo, 2018 - 16:39

Concordo con te.
Forse esistono cose più gravi, almeno in termini economici.
Ma in termini di operato siamo veramente di fronte ad una cosa eclatante.
Se dovesse passare il concetto che per avvalare una qualsiasi spesa pubblica basta che un dirigente (Kurt Pöhl) si faccia fare uno studio su misura da una ditta privata (Alpin con Moar) per giustificare una sua scelta allora non ci sarà più regola che tenga.
E qui oltre all'assessore W. Deeg dovrebbe anche intervenire direttamente il presidente della Provincia Arno Kompatscher ed attivarsi per fare luce prima degli inquirenti, per evitare di doversi giustificare con dei banali "non ne sapevo nulla" quando il vaso di pandora verrà aperto.
Il caso specifico è estremamente significativo perché lo studio è così palesemente fazioso, le modalità nonché le tempistiche dello studio stesso, che vorrei vedere se ad una ditta o professionista come l' Alpin/Moar di fronte ad un giudice non convenga, spiegare tutto come si è svolto, dire quali erano state le direttive e i reali obiettivi dello studio, piuttosto che portarsi in posizioni ancora più critiche sostenendo cose non realistiche.

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