Advertisement
Advertisement
Incarichi nelle scuole tedesche

A.A.A. cercansi insegnanti di italiano, muniti di patentino

Anche quest'anno nella scuola tedesca i dirigenti sono costretti a raschiare il fondo del barile per riuscire a coprire i posti disponibili, soprattutto nelle elementari e medie.
Di
Ritratto di Luca Sticcotti
Luca Sticcotti06.08.2013

Support Salto!

Ogni abbonamento è un sostegno a un giornalismo indipendente e critico e un aiuto per garantire lunga vita a salto.bz.

Salto Plus

Liebe/r Leser/in,

dieser Artikel befindet sich im salto.archiv!

Abonniere salto.bz und erhalte den vollen Zugang auf etablierten kritischen Journalismus.

Wir arbeiten hart für eine informierte Gesellschaft und müssen diese Leistung finanziell stemmen. Unsere redaktionellen Inhalte wollen wir noch mehr wertschätzen und führen einen neuen Salto-Standard ein.

Redaktionelle Artikel wandern einen Monat nach Veröffentlichung ins salto.archiv. Seit 1.1.2019 ist das Archiv nur mehr unseren Abonnenten zugänglich.

Wir hoffen auf dein Verständnis
Salto.bz

Abo holen

Bereits abonniert? Einfach einloggen!

Advertisement
Advertisement
Ritratto di Alberto Stenico
Alberto Stenico 6 Agosto, 2013 - 17:46
È possibile che non si trovino giovani laureati italiani in scienza della formazione in grado di superare il patentino A? A quarant'anni dallo Statuto di Autonomia ( e a quasi cento anni della presenza italiana in Alto Adige/Südtirol) non meritiamo ancora la sufficienza!!
Ritratto di rosanna oliveri
rosanna oliveri 11 Agosto, 2013 - 09:36
Il problema non è solo il patentino. Il fatto è che tutti hanno studiato qualcos'altro all'università e preferiscono insegnare la materia che hanno studiato. Io per esempio, ho il patentino, ho anche l'abilitazione in italiano L2 e infatti l'ho insegnato per nove anni, però essendo laureata in Filosofia ed essendo quest'ultima la mia grande passione, appena ho potuto ho iniziato a insegnare questa materia, anche se da precaria.
Ritratto di Luca Sticcotti
Luca Sticcotti 11 Agosto, 2013 - 10:00
Cari Alberto e Rosanna, i vostri interventi mi spingono a rilanciare con una riflessione. Per superare i muri ancora esistenti non sarebbe appunto importante avvicinare chi sta dall'altra parte del muro approfittando maggiormente dell'occasione di entrare dalla porticina, neanche così stretta, che dà occasione agli "italiani" di entrare nella scuola "dei tedeschi"? La vogliamo incentivare finalmente e con forza (anche politicamente) questa occasione?
Ritratto di rosanna oliveri
rosanna oliveri 11 Agosto, 2013 - 10:11
Sì Luca, sarebbe il caso, ma mi piacerebbe farlo con la mia materia. Mi piacerebbe insegnare Storia e Filosofia nella mia lingua in una scuola bilingue. Abbiamo già attivato degli scambi tra docenti delle stesse materie tra scuole parallele. Io, per esempio, vado per un periodo al liceo scientifico di lingua tedesca di Merano e insegno storia in italiano per circa 10 ore e il collega del liceo tedesco viene da noi e svolge anche lui circa 10 ore di storia in tedesco. Si tratta di una piccola goccia, sono solo progetti a tempo. Mi piacerebbe ci fosse qualcosa di più duraturo e anche di più stabile perché questo dipende dalla nostra volontà e non è fisso. Insegnare la propria materia in una scuola bilingue o tedesca per uno scambio è un conto, ma insegnare la seconda lingua è un altro. Senza contare che l'insegnamento di quest'ultima può essere molto frustrante perché si porta dietro tutte le beghe etniche... studenti che ti vedono sempre come "il diverso", "l'altro", colleghi e genitori che ti accusano del fatto che i ragazzi non passano il patentino anche se loro parlano l'italiano molto meglio di come tu parli il tedesco....
Advertisement
Advertisement
Advertisement