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Intervista

Tommasini: il PD come baluardo contro la frammentazione

Il vicepresidente della provincia rivendica il lavoro fatto e risponde alle critiche di eccessivo protagonismo e di immobilismo nei confronti della Svp
Di
Ritratto di Luca Sticcotti
Luca Sticcotti26.10.2013

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Ritratto di Gianluca Trotta
Gianluca Trotta 17 Ottobre, 2013 - 13:59
"Questo 2013 per il PD a livello nazionaleè stato un anno di passione": manca uno spazio. E, in effetti, avere qualcos'altro da dire su un'intervista a Tommasini mi pare difficile. Tranne, forse, ricordare, tra le "forzature" della SVP che sono passate un po' così, molto scioltamente, c'è la scandalosa (almeno per me lo è) intitolazione della biblioteca universitaria a Luis Durnwalder.
Ritratto di Gianluca Trotta
Gianluca Trotta 26 Ottobre, 2013 - 23:03
Non capisco: questa intervista è stata pubblicata almeno nove giorni fa (fa fede il mio commento, che è stato anche l'unico: davvero un'intervista a Tommasini è qualcosa che riesce a mobilitare le masse...). Ora ci viene riproposta con la data di oggi, e in prima pagina. Cos'è, a ridosso dell'apertura delle urne, fa bene essere visibili? Mi dolgo che il piccolo errore di battitura da me segnalato non sia stato corretto. E nella veloce rilettura ne ho scovato un altro ("Per me è si tratta davvero di una questione di principio"). Facezie, per carità: ma cos'altro si può dire di un'intervista a Tommasini? Che, nelle parole che precedono quelle appena citate ("In particolare sul calendario scolastico mi sarei aspettato una maggiore comprensione"), mi ha fatto venire in mente la scenetta di quel comico geniale lì (scusate, la testa comincia ad andarsene, non mi ricordo manco i nomi), quello che imitava Rutelli e diceva "A Berlusco', t'amo [=abbiamo] portato l'acqua co' le recchie [=orecchie]", e implorava appunto comprensione. Con quel colpetto furbetto poi: "Vorrà dire che il primo provvedimento che chiederemo sarà quello volto a modificare il calendario scolastico". Come dire: in tutti 'sti anni che sono stato assessore alla cultura non ci ho potuto fare niente. Ma voi votatemi fiduciosi, e la prima cosa che farò sarà proprio quella. Mah...
Ritratto di Gianluca Trotta
Gianluca Trotta 27 Ottobre, 2013 - 07:58
Il comico che imitava Rutelli si chiama Corrado Guzzanti.
Ritratto di Luca Sticcotti
Luca Sticcotti 27 Ottobre, 2013 - 09:03
Gentile (?) signor Trotta, Le rispondo volentieri. Per quanto riguarda gli errori di battitura me ne dolgo. I ritmi redazionali ai quali siamo sottoposti - come potrà immaginare abbiamo una vera e propria schiera di correttori di bozze - sono tali che purtroppo i refusi sfuggono anche spesso, purtroppo. Però se i refusi ci vengono segnalati con un commento "ufficiale" in calce all'articolo, la mia personale scelta di solito (se non risulta di fatto alterato il concetto originariamente espresso) è quella, pur dolendomene, di lasciarlo tale e quale. Un'eventuale correzione, infatti, renderebbe poi incomprensibile il commento e saremmo, in qualche modo, da capo. Pertanto d'ora in poi Le chiedo, eventualmente, di segnalarci i refusi con un messaggio privato. Per quanto riguarda il rilancio delle interviste nella vigilia delle elezioni si tratta di una scelta editoriale. Che ha riguardato un ampio spettro di formazioni politiche. La saluto cordialmente.
Ritratto di Gianluca Trotta
Gianluca Trotta 27 Ottobre, 2013 - 09:55
Gentile Sticcotti, vede, io, pur avendo ricevuto da lei un qualcosa che troppo gentile non può definirsi (anche se si limita a un semplice punto di domanda, il suo tentativo di ironia che sfocia nel sarcasmo non è, appunto, troppo gentile), non metto punto in dubbio la sua gentilezza; che, non conoscendola, non posso valutare. E dunque, lo ripeto: Gentile Sticcotti, prendo atto di ciò che mi risponde. Guardi, la segnalazione degli errori di battitura non era diretta tanto contro lei o contro la Redazione, quanto contro il protagonista dell'intervista; e mi dispiace che lei l'abbia presa, forse, in modo diverso. Si potrebbe discutere sia sulla scelta redazionale di lasciare gli errori (in fondo, la soluzione potrebbe essere semplice: si corregge, poi in risposta al commento si scrive: "Ho corretto, grazie per la segnalazione", o qualcosa del genere; l'intelligenza del lettore non ne verrebbe compromessa), sia su quella di riproporre qualcosa di già proposto senza, almeno, segnalare che è una riproposta. Ma, appunto, io non posso che parlare per me stesso, come lettore; siete voi a decidere, ma io in quanto lettore posso, forse, pur sempre esprimere un parere senza che ne venga, per ciò, messa in dubbio la mia gentilezza. Saluti, per quanto la mia presunta gentilezza permette gentili.
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