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Dopo l'incendio di via Grandi

Le nuove Pompei

A Prato come a Bolzano, i recenti roghi appiccati alle abitazioni nelle quali risiedono i lavoratori immigrati pongono urgenti domande sul tipo di società e di relazioni umane e lavorative che abbiamo costruito.
Di
Ritratto di Gabriele Di Luca
Gabriele Di Luca02.12.2013

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Ritratto di Gianluca Trotta
Gianluca Trotta 2 Dicembre, 2013 - 15:14
Ottimo commento, Gabriele. C'è qualcuno (una classe di politichetti mezzemaniche che può sopravvivere solo facendo appello al ventre degli elettori) che da anni soffia sul fuoco. Anche a loro va attribuita la responsabilità morale di qualunque gesto si violenza si consumi nei riguardi di lavoratori immigrati.
Ritratto di Stefania Squassoni
Stefania Squassoni 2 Dicembre, 2013 - 20:52
Io proprio non riesco a vederlo il "buonismo" di cui parla quel consigliere comunale di Bolzano. Vedo piuttosto tanto opportunismo. E tanto razzismo, non solo quello spudoratamente dichiarato da qualcuno, ma anche quello più latente, insito però in alcune scelte gestionali di scaltri imprenditori e, a volte, anche nei nostri comportamenti. Basta ascoltare, a questo proposito, le dichiarazioni degli imprenditori intervistati in un servizio di Annozero del 2009, dedicato a un'inchiesta a cura di una giornalista del Sole 24 Ore, Silvia Pieraccini, sul cosiddetto "distretto parallelo" operante nella Cina di Prato. Le dichiarazioni degli intervistati sono, infatti, una manifestazione di quell'opportunismo consapevole, implicitamente, razzista, correlato ad una logica del profitto incurante delle condizioni di schiavitù in cui versano i lavoratori immigrati e della assoluta mancanza di legalità che caratterizza il "distretto parallelo"di Prato. Qui un estratto del servizio: http://www.youtube.com/watch?v=XdPLaU4qt78 Ricordo anche un'interessante inchiesta della Gabanelli sulle luci e ombre della moda italiana che "comincia in passerella e finisce a Prato, nei laboratori" dove lavorano gli "schiavi del lusso": http://www.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-132f40c7-4377-4f83-a37f-78106ecb6dcc.html?refresh_ce Tutti sapevano, quindi. A Prato si è realizzata una tragedia annunciata, una tragedia italiana. Lo Stato è, infatti, presente e attivo con tutti i Suoi Poteri nei confronti di chi mette in atto forme di protesta contro lo sfruttamento del lavoro o dell'ambiente, come in Val di Susa, per esempio, e, in casi come questi, pur sapendo, latita.
Ritratto di Stefania Squassoni
Stefania Squassoni 2 Dicembre, 2013 - 21:56
L'Uomo del Colle ha detto Stop ( "al di là di ogni polemica"..): http://firenze.repubblica.it/cronaca/2013/12/02/news/rossi_a_prato_grande_distretto_del_sommerso_deve_intervenire_il_governo_nazionale-72520674/?ref=HREA-1
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