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«I partecipanti arriverebbero dall’Italia e dalla Germania via autobus e, secondo quanto diffuso dagli Antifa, all’incontro prenderanno parte anche i rappresentanti della Südtiroler Freiheit, dei Freiheitlichen e degli Schützen: “Il fascismo, a quanto pare, dà fastidio solo quando è di lingua italiana”, scrivono in un comunicato.»
In subordine a questa continua "confusione" semantica di un (neo)nazismo rubricato come fascismo, al riguardo non posso che essere d'accordo con le posizioni degli storici Leopold Steurer e Hannes Obermair sull'antifascismo di maniera. Per una non indifferente parte della Gemeinschaft sudtirolese - quella che maggiormente si identifica con i movimenti politici locali di destra e di estrema destra -, l'antifascismo è un anti italianismo travestito: che oltre ad essere ancora significativamente radicato, trova la sua apoteosi nelle frange più espressamente secessioniste. (riguardo al pezzo citato, vedi https://www.salto.bz/it/article/07072023/un-silenzio-assordante)