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L'editoriale

Lingue a scuola: ci vuole chiarezza

Il "tedesco a pioggia" sembra non portare i risultati sperati e contribuisce ai deficit in italiano e matematica. Le istituzioni scolastiche che idea di futuro hanno?
Di
Ritratto di Fabio Gobbato
Fabio Gobbato06.08.2022

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Ritratto di Massimiliano Rausa
Massimiliano Rausa 9 Agosto, 2022 - 20:35

Analisi perfetta, per quanto impietosa.
Sottoscrivo ogni singola parola dell'articolo.

Ritratto di Josef Fulterer
Josef Fulterer 10 Agosto, 2022 - 06:35

Mussolinis radikalen Kolonisierungsversuche mit Unterwanderung, sowie Verbot der deutschen Sprache und Zelgers "je besser wir trennen, ..." mit den 3 Schulämtern, verhindern noch immer die sinnvolle Zweisprachigkeit der Jugendlichen in Südtirol.
Während die Welt-Verständigungs-Sprache-Englisch bei den Jugendlichen beider Sprachgruppen recht beliebt ist, ist nur "quell pezzo die carta" wichtig, um die Zweisprachigkeitszulage zu erhalten.

Ritratto di Josef Fulterer
Josef Fulterer 10 Agosto, 2022 - 06:37

"... di carta"

Ritratto di Alberto Stenico
Alberto Stenico 10 Agosto, 2022 - 06:38

Per imparare una lingua bisogna amarla ed amare anche la cultura che questa lingua esprime. Non ci siamo.

Ritratto di Walter Kircher
Walter Kircher 10 Agosto, 2022 - 07:43

... warum die Ladinerinnen als die sprachfertigsten gelten, - ob ihrer Grundschulausbildung, - kein Thema?

Ritratto di Lucio Giudiceandrea
Lucio Giudiceandrea 10 Agosto, 2022 - 08:11

Questo articolo è da archiviare, perché ricostruisce in modo preciso e chiaro il delirio di cui è preda la scuola in lingua italiana in Alto Adige/Südtirol.
Il delirio del resto è noto da tempo. Nel mio "Spaesati" (2006) c'è un capitolo dedicato alla "Scuola allo sbando"; modestia a parte, sempre per auto citarmi, insieme ad Aldo Mazza, nel nostro "Stare insieme è un'arte" (2012) di capitoli dedicati all'insegnamento/apprendimento ce ne sono due: leggere per sapere.
Qui mi sento di aggiungere due cose.
Primo: la tragedia della scuola italiana in Alto Adige/Südtirol va inserita nel contesto della tragedia della scuola italiana. Pasolini diceva che, per salvare la cultura, la si sarebbe dovuta chiudere: provocazione, ma non poi tanto, visto dove siamo arrivati. La cosa che a me fa venire l'orticaria è che di questo disastro pagheranno le conseguenze gli studenti, che non hanno alcuna responsabilità. Fottutissimo cinismo!
Secondo. Se avessi 16 anni e fossi uno studente delle superiori e sentissi qualche assessora o assessore, intendente, dirigente scolastico, professoressa o professore, supplente, collaboratore scolastico pronunciare la locuzione "i nostri ragazzi"... non so che farei, ma qualcosa di grosso di sicuro!

Ritratto di pérvasion
pérvasion 10 Agosto, 2022 - 09:00

«E' davvero poco consolatorio scoprire nella vita reale che ormai gli studenti italiani arrivano in quinta superiore con un tedesco migliore rispetto all'italiano della gran parte dei ragazzi di lingua tedesca che non vivono nelle città»

Ci sono dati a riguardo? Dove li trovo? Kolipsi?

Ad ogni modo la differenza sta nel fatto che gran parte degli italiani nella vita reale fuori dalle scuole (e dopo l'età scolastica) è molto meno confrontata con la necessità (!) di parlare/leggere/ascoltare la seconda lingua che viceversa.

Ritratto di Luca Marcon
Luca Marcon 11 Agosto, 2022 - 20:30

Sono sbalordito (ma neanche più di tanto) del fatto che in tutto l'articolo - e nei commenti - non ci sia il minimo accenno del fatto che la lingua giuridico/formale [ovvero della Gesellschaft] del Südtirol è il tedesco - peraltro erroneamente denominato Hochdeutsch (e già questo la dice lunga) invece del corretto Standarddeutsch - ma quella sociologico/sostanziale [ovvero della Gemeinschaft] è il dialetto.
PS
Episodio personale. Mia moglie è di gruppo etnolinguistico tedesco. Mia figlia minore ha frequentato le elementari tedesche. Alla prima riunione l'insegnante di L1 mi ha chiesto se capivo il dialetto e se poteva fare l'udienza parlando quella "lingua". In una scuola germanica del tutto presumibilmente un'insegnante che si rivolgesse nello stesso modo a dei genitori rischierebbe un provvedimento disciplinare. Da noi, invece, pare sia "normale".

Ritratto di rotaderga
rotaderga 11 Agosto, 2022 - 21:42

---In una scuola germanica del tutto presumibilmente un'insegnante che si rivolgesse nello stesso modo a dei genitori rischierebbe un provvedimento disciplinare. ----

Bayrisch, Schwäbisch, Altbayrisch, Fränkisch uvm Lehrer/innen sprechen mit den Eltern lokale Umgangssprache.
Im Sarntal, im Pustertal, im Vinschgau usw sprechen die meisten Lehrer/innen außerhalb des Unterrichts lokale Umgangssprache.
Nur in Bozen ist es näher an der Schriftsprache. ( was ist Hochdeutsch, Goethe, Schiller ??)
Nahezu niemand spricht Hochdeutsch im deutschen Sprachraum.
Ebenso wie, nirgendwo in Italien ein reines "Hochitalienisch" im normalen Tagesablauf gesprochen wird.

Ritratto di rotaderga
rotaderga 11 Agosto, 2022 - 21:46

Umgangssprache und Dialekt sind verschieden! Dialekte siehe https://de.wikipedia.org/wiki/Dialekt

Ritratto di Luca Marcon
Luca Marcon 11 Agosto, 2022 - 22:58

(was ist Hochdeutsch, Goethe, Schiller ??)
Appunto. Ho scritto che non esiste un Hochdeutsch quale contrapposto al Dialekt. Hochdeutsch è un termine preso a prestito da un linguaggio desueto (antiquato, obsoleto) che rimanda ad una stratificazione sociale superata: letterati/contadini per capirci. In pratica: se io non capisco un sudtirolese che parla in dialetto, non dovrei chiedergli di parlare in Hochdeutsch ma in Standarddeutsch.

Ritratto di Dennis Loos
Dennis Loos 11 Agosto, 2022 - 23:38

"Ho scritto che non esiste un Hochdeutsch quale contrapposto al Dialekt."

Schauen Sie sich doch die Definition von "Hochdeutsch" bzw. "hochdeutsch" (vom Substantiv "Hochdeutsch" wird man zum Adjektiv "hochdeutsch" weitergeleitet) im Duden an.

Ritratto di Luca Marcon
Luca Marcon 12 Agosto, 2022 - 00:04

Signor Loos, pensi che non devo nemmeno sforzarmi per risponderle, la questione è già stata più che abbondantemente chiarita proprio qui, su salto.bz. Legga e faccia conto che questo articolo avrei potuto scriverlo io stesso:
«Bitte Standarddeutsch, siamo in Europa.
Il dialetto sudtirolese è la lingua principale nella comunicazione in Alto Adige, ma il bilinguismo richiesto si riferisce al tedesco lingua standard».
https://www.salto.bz/de/article/09012021/bitte-standarddeutsch-siamo-europa

Ritratto di Dennis Loos
Dennis Loos 11 Agosto, 2022 - 23:36

"In una scuola germanica del tutto presumibilmente un'insegnante che si rivolgesse nello stesso modo a dei genitori rischierebbe un provvedimento disciplinare. Da noi, invece, pare sia "normale"."

Das ist falsch:

"Der Dialekt wird als Kommunikationsmittel auch in schulischen Situationen des Unterrichts und Schullebens verwendet. In dialektal geprägten Orten sprechen die Mitglieder der Schulfamilie zum Teil im Dialekt miteinander. Gerade im persönlichen Gespräch kann die Mundart die naheliegende Varietät sein, wird personenbezogen gebraucht und kann zur Wertschätzung des Dialekts und der Entwicklung von (sprachlichem) Selbstbewusstsein der Schülerinnen und Schüler als (auch) Dialektsprechende beitragen."

Quelle: Offizielle Seite des Landes Bayern (https://www.dialekte.schule.bayern.de/schulbezug/dialekt-im-unterricht/)

Es ist also naheliegend, dass auch in Bayern Eltern gefragt werden, ob sie Dialekt verstehen. Ein Disziplinarverfahren gibt es dafür sicher nicht.

Ritratto di Luca Marcon
Luca Marcon 11 Agosto, 2022 - 23:53

O mi sono spiegato male io o non ci capiamo.
Io sono di madrelingua italiana: e le assicuro che si capisce, perché ho una pronuncia terrificante. Se un'insegnante di tedesco - L1 per giunta, quindi di una scuola tedesca - mi chiede se può parlare in dialetto (e io dove lo avrei imparato: a scuola?) in udienza, a me fa un torto. Altro che "wird personenbezogen gebraucht". E comunque: ma non si vergogna nemmeno di chiedermelo?

Ritratto di Dennis Loos
Dennis Loos 11 Agosto, 2022 - 23:56

Ich kenne genug italienische Mitbürger(innen), die sich eher mit dem Dialekt als mit einer Form von Standardsprache leicht tun. Nein, für den Dialekt sollte sich niemand schämen. Sie hätten einfach sagen sollen, und das haben Sie hoffentlich, dass Ihnen Standard-/Hochdeutsch lieber wäre.

Ritratto di Luca Marcon
Luca Marcon 12 Agosto, 2022 - 00:19

Non c'entra nulla se io lo capisco, non lo capisco, lo preferisco, non mi piace, ecc.
Un'insegnante di tedesco L1 non può - non può proprio per il fatto che è un'insegnante di tedesco L1 - chiedermi se può condurre l'udienza in dialetto. Non è possibile. E le dico un'altra cosa: è proprio da episodi all'apparenza piccoli come questo che si capisce veramente cosa in Alto Adige/Südtirol non va e non andrà mai. Se un'insegnante di tedesco - una che dovrebbe coltivare tanto la purezza quanto la bellezza di una lingua - preferisce condurre un'udienza in dialetto invece che nella lingua di Goethe, a lei sembra normale?
Secondo lei se io vado in udienza da qualche altro mio figlio che invece frequenta una scuola italiana, l'insegnante di L1 in italiano mi chiede se può parlarmi in dialetto magari veneto, calabrese o che altro? Ma piuttosto sprofonda sotto il tavolo dalla vergogna...

Ritratto di Luca Marcon
Luca Marcon 12 Agosto, 2022 - 00:19

Non c'entra nulla se io lo capisco, non lo capisco, lo preferisco, non mi piace, ecc.
Un'insegnante di tedesco L1 non può - non può proprio per il fatto che è un'insegnante di tedesco L1 - chiedermi se può condurre l'udienza in dialetto. Non è possibile. E le dico un'altra cosa: è proprio da episodi all'apparenza piccoli come questo che si capisce veramente cosa in Alto Adige/Südtirol non va e non andrà mai. Se un'insegnante di tedesco - una che dovrebbe coltivare tanto la purezza quanto la bellezza di una lingua - preferisce condurre un'udienza in dialetto invece che nella lingua di Goethe, a lei sembra normale?
Secondo lei se io vado in udienza da qualche altro mio figlio che invece frequenta una scuola italiana, l'insegnante di L1 in italiano mi chiede se può parlarmi in dialetto magari veneto, calabrese o che altro? Ma piuttosto sprofonda sotto il tavolo dalla vergogna...

Ritratto di Josef Fulterer
Josef Fulterer 12 Agosto, 2022 - 06:24

Die Sprache dient als Verständigungsmittel zwischen den Personen. An der Nahtstelle von zwei Sprachen ist die Kenntnis beider Sprachen von Vorteil und eine persönliche Bereicherung. Die nicht unbedingt auf die perfekte Aussprache, in der Hochsprache und den verschiedenen Dialektarten, "wird zwar besonders von den deutschen Sprachhütern überbetont," sollte aber überwunden werden.
Deutschsprachige Südtiroler wechseln automatisch auf Italienisch, auch wenn sie die Sprache nur mäßig beherrschen, wenn sie merken, dass die andere Person das Deutsch nicht perfekt beherrscht. Das liegt daran, "dem Italiener ist die Verständigung wichtiger wie die perfekte Aussprache."

Ritratto di Luca Marcon
Luca Marcon 12 Agosto, 2022 - 08:00

La questione è che un altoatesino a scuola studia - come e con quale profitto, è un'altra questione - il tedesco standard. E non potrebbe essere altrimenti. Quando si trova a parlare con un sudtirolese, se quest'ultimo sente che l'altoatesino fatica già solo un poco ad esprimersi, passa automaticamente all'italiano, non al tedesco standard. Così, però, la lingua studiata non la si pratica, quindi non la si impara.
Quando l'interlocutore di un altoatesino non è sudtirolese ma qualcuno proveniente dall'area tedescofona, la questione cambia. Anche se vive qui e sa l'italiano, se sente l'interlocutore altoatesino che si sforza di parlare tedesco passa in modalità tedesco standard.

Ritratto di Josef Fulterer
Josef Fulterer 14 Agosto, 2022 - 19:05

Sie müssten es wie der seinerzeitige Landesrat Feretti machen, der mich bei einem Treffen gebeten hat, in der deutschen Sprache zu sprechen. Dann wechselt auch der deutsche Südtiroler in die Hoch-Schriftsprache.

Ritratto di Luca Marcon
Luca Marcon 14 Agosto, 2022 - 21:05

Rispondo raccontando un episodio.
Qualche anno fa assieme a me c'era un collega - proveniente da fuori provincia - che, in possesso dell'obbligatorio "patentino" A, padroneggiava (lo fa ancora) un ottimo tedesco. Ebbene, se c'era qualcosa che lo faceva imbufalire e contemporaneamente avvilire era il fatto che nelle riunioni istituzionali si parlasse non il tedesco standard ma il dialetto. «Ma secondo te - mi diceva - da dove vengo io nelle riunioni parliamo in dialetto? Capisco alla bocciofila o al club caccia e pesca, ma qui, nella pubblica amministrazione, ma come gli viene in mente?».
Morale: non sono io che devo chiedere di parlare in tedesco standard, è chiunque lavori nella pubblica amministrazione che per principio deve esprimersi verbalmente in una lingua consona. Potrei anch'io parlare in dialetto: e lo so abbastanza da far sì che il mio interlocutore tedesco non capisca nulla. E a pensarci bene, forse dovrei anche cominciare a farlo. Chissà che sbattendoci direttamente il grugno, qualcuno di questi cultori del dialetto in sede istituzionale cominci quanto meno ad immaginare quale potrebbe essere il problema...

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