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Il progetto

“Per il ponte di Genova c’è voluto meno”

L’infinita storia del Polo bibliotecario. L’appello di Bertorelle (Il Cristallo) ai candidati in corsa alle comunali di Bolzano: “Basta scuse, va costruito subito”.
Di
Ritratto di Sarah Franzosini
Sarah Franzosini04.09.2020

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Ritratto di Massimo Mollica
Massimo Mollica 4 Settembre, 2020 - 15:08

Nell'era di TOK TOK e vari social non c'è più posto per la cultura. E comunque più di un candidato (oltre che lettore di SALTO) era e sarà contrario a questo polo culturale al di là dello slogan "capoluogo". Oramai siamo diventati abbastanza individualisti e chi se ne frega degli altri.

Ritratto di Michele De Luca
Michele De Luca 4 Settembre, 2020 - 22:40

Sorprende in questo intervento che non si sia considerato che proprio l'ingarbugliata vicenda legata all'appalto e alla situazione dell'azienda che ha vinto l'appalto è la questione principale dell'attuale stallo. Forse una sorta di promemoria elettorale per i candidati sindaci?
Per il resto mi sono già espresso alcuni anni fa sul progetto (a gennaio e a giugno 2016) e non ho cambiato idea in merito al progetto dal punto di vista architettonico. Poi la presunta interetnicità grazie al... bar in comune alle tre biblioteche che rimangono invece rigorosamente "separate in casa" e forse per quella colossale baggianata di parco in cui si vuole trasformare via Longon.
Rimane il fatto che questo, piccola nota a margine, non sia mai stato presentato ufficialmente alla popolazione (lo si vuole forse fare dopo la demolizione della scuola?... auguri...) e tra l'altro, purtroppo, pure l'autore del progetto stesso nel frattempo è deceduto.
Certo, i tempi sono cambiati e poi è pure arrivata la pandemia. Sorprende che la scuola non sia stata riattivata per il suo scopo originario stante la carenza di aule che si registra, a quanto ho letto, in alcune scuole della città.
Si sa, a scrivere di tale complesso e a dare un'opinione divergente dal "main stream" omologante, si viene subito bastonati ma me ne farò nuovamente una ragione.
Certo è che qualche riflessione in tutti questi anni si sarebbe dovuta fare e sorprende altresì che non si sia mai pensato ad una "exit strategy" dall'ingarbugliata vicenda dell'appalto. Uscirne vorrebbe dire forse rimborsare le spese finora sostenute dall'impresa uscita vincitrice, ma mi fermo subito e non aggiungo altro considerata la complessità della normativa e della situazione particolare.

Ritratto di Hannes Bauer
Hannes Bauer 4 Settembre, 2020 - 23:51

C'è voluto meno, ma quella era una struttura utile.

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